Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
Tel. e fax 055.233.76.65; Tel. 055.44.91.309; Tel. e fax 055.41.04.24
e-mail: idrafir@tin.it; internet: www.comune.firenze.it (Spazio Associazioni); www.dadacasa.com/idra
per il sostegno : conto corrente postale n. 26619502, intestato all'Associazione di volontariato Idra, Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE
aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni
Consiglio Regionale, 26 Luglio 2000
LE RICHIESTE DELL'ASSOCIAZIONE IDRA
ALLA REGIONE TOSCANA
- LA RIAPERTURA DELLE CONFERENZE DI SERVIZI PER LE TRATTE ALTA VELOCITÀ GIÀ CANTIERATE (VAGLIA-BOLOGNA E "VARIANTE DI FIRENZE CASTELLO") SULLA BASE DELL'EVIDENZA DELLA NECESSITÀ E URGENZA DI UNA NUOVA VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE DEI PROGETTI DI ATTRAVERSAMENTO FERROVIARIO APPENNINICO.
Già il 15 giugno '99 l'ARPAT, intervenendo per l'intercettazione - sull'ordine dei 250/300 metri cubi l'ora - della falda idrica a Osteto (Firenzuola) riconosceva "la necessità che i lavori siano riattivati solo quando saranno stati effettuati approfondimenti idrogeologici con una più precisa identificazione delle discontinuità". Sotto accusa era lo Studio di Impatto Ambientale. "Dall'esame della documentazione in nostro possesso - si legge nella relazione - la galleria (scavata per circa 900 m) sta drenando una quantità di acqua decisamente superiore a quanto ipotizzato in sede di studio di impatto ambientale". L'ARPAT aggiunge che "sono state verificate delle semplificazioni nello studio idrogeologico della galleria". L'ARPAT rileva che "la galleria Firenzuola Nord insiste in prossimità (e per alcuni tratti all'interno) di un sito di interesse comunitario, e quindi l'eccessivo drenaggio potrebbe comportare eventuali danni ai corsi d'acqua superficiali con ripercussioni negative sull'ecosistema". L'ARPAT contesta infine, nella propria nota, persino le tecniche di scavo adottate sotto l'Appennino. Col Presidente dell'Osservatorio Ambientale l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana ha concordato la necessità che gli approfondimenti idrogeologici ritenuti necessari e propedeutici alla riattivazione dei lavori siano accompagnati dalla definizione di un nuovo codice di scavo che elimini il drenaggio "incontrollato".
Lo stesso Osservatorio Ambientale nazionale scrive già un anno fa di ritenere che "i lavori di scavo, che attualmente risultano sospesi, possano riprendere solo sulla base di attendibili approfondimenti tecnici in merito alle previsioni relative ad eventuali ulteriori interferenze con le risorse idriche e solo in presenza di adeguate misure preventive relative alle modalità di avanzamento e di impermeabilizzazione, al fine di limitare al massimo i danni al sistema idrologico e al sistema ecologico nel suo complesso" (Ministero dell'Ambiente, Provvedimento del 17 giugno '99, con oggetto "Emergenze idrogeologiche causate dallo scavo delle gallerie nella tratta Bologna-Firenze").
- LA RIFORMULAZIONE PRESSO UN TAVOLO UNITARIO DELLA VALUTAZIONE CONTESTUALE DI IMPATTO AMBIENTALE, TRASPORTISTICO, ECONOMICO E SOCIALE DEI DUE INTERVENTI, AUTOSTRADALE E FERROVIARIO, PROGETTATI E APPROVATI LUNGO IL MEDESIMO CORRIDOIO APPENNINICO FIRENZE-BOLOGNA - è la stessa Regione Toscana ad ammetterlo in un suo studio - senza una "valutazione strategica dell'impatto ambientale, dell'assetto territoriale dell'area interessata, del sistema di trasporto futuro, delle aree socio economiche coinvolte", senza valutare "gli effetti combinati dei due progetti", con "negoziati, mediazioni (sia formali che informali) e accordi sui due progetti", che "hanno avuto luogo in sedi, tempi e modi diversi, con procedure separate e con variabili livelli di intensità" ("Ambiente & trasporto, Verso una riconciliazione sostenibile", Dipartimento delle politiche territoriali e ambientali, gennaio 1997).
- LA CONSEGUENTE RIAPERTURA DELLE CONFERENZE DI SERVIZI PER IL NODO FERROVIARIO DI FIRENZE E PER LA TERZA CORSIA AUTOSTRADALE, affinché le decisioni in questo ambito tengano conto per un verso delle nuove determinazioni da assumere sul corridoio Firenze-Bologna, per un altro della insostenibilità dell'impatto sulla vita quotidiana della città e dell'area metropolitana di ambedue le cantierizzazioni, pur con tutti gli accorgimenti, nel contesto dei tanti ulteriori interventi urbanistici e trasportistici anch'essi programmati.
- LA CONSEGUENTE SOSPENSIONE DEI LAVORI DI CANTIERIZZAZIONE PER L'ALTA VELOCITÀ LUNGO L'INTERA SEMI-TRATTA TOSCANA FIRENZE-BOLOGNA (VARIANTE FIRENZE CASTELLO INCLUSA) perché si possa procedere a una verifica ponderata della plausibilità dei progetti esecutivi approvati, della sostenibilità ambientale dell'opera, della misura precisa della sua lievitazione economica e della effettiva capacità di copertura finanziaria nell'ambito degli impegni derivanti dall'adesione all'Unione Europea.
- UNA RICOSTRUZIONE DEI MOLTEPLICI LIVELLI DI RESPONSABILITÀ (TECNICA E POLITICA) CHE HANNO PRESIEDUTO ALL'APPROVAZIONE DI UN PROGETTO RIVELATOSI INCONGRUO sul piano dello studio di impatto ambientale, della tutela dei diriti dei lavoratori, delle conseguenze economiche e sociali sul territorio, della coerenza con gli altri strumenti di programmazione territoriale.
- PIENE GARANZIE DA PARTE DEL GOVERNO AFFINCHÉ I LAVORATORI DELLA TRATTA FIRENZE - BOLOGNA SIANO ADEGUATAMENTE TUTELATI NELLA SALUTE, NELLA DIGNITÀ E NEI DIRITTI, a partire dal diritto alla piena retribuzione e ai servizi in tutta la fase di verifica e di interruzione dei lavori. Riteniamo infatti che la mano pubblica, responsabile dell'approvazione di progetti scarsamente affidabili - come le circostanze comprovano - abbia in questa fase un particolare debito morale nei confronti dei lavoratori impegnati nella cantierizzazione, e dunque il compito di tutelare pienamente il diritto al lavoro, alla retribuzione e alla sicurezza, messo a repentaglio da decisioni assunte con leggerezza e superficialità negli anni passati a detrimento della popolazione civile, dei lavoratori e del territorio. L'IMPEGNO DIRETTO DEL GOVERNO AFFINCHÉ AI LAVORATORI ATTIVI NELLA CANTIERIZZAZIONE TAV FRA FIRENZE E BOLOGNA SIA COMUNQUE GARANTITO L'IMPIEGO NELL'AMBITO DELLE OPERE FERROVIARIE, IVI COMPRESE QUELLE CHE POTRANNO SOSTITUIRE LA CANTIERIZZZAZIONE TAV, qualora gli investimenti ivi impegnati siano trasferiti - come si auspica - nell'ammodernamento, nel potenziamento e nel riequilibrio del sistema ferroviario nazionale.
- L'ADEGUAMENTO DEGLI ORGANICI E DELLE RISORSE A DISPOSIZIONE DELLE AUTORITÀ DI CONTROLLO (ARPAT IN PRIMO LUOGO) ALLE ESIGENZE ORDINARIE E STRAORDINARIE POSTE DALLE CANTIERIZZAZIONI.
- IL RICONOSCIMENTO DEL DIRITTO DA PARTE DELLE ESPRESSIONI DELLA SOCIETÀ CIVILE (COMITATI E ASSOCIAZIONI) A CONTRIBUIRE, NELL'OTTICA DI UNA PROFICUA COLLABORAZIONE CON LE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI INTERESSATE IN VISTA DI UN MIGLIORE ASSETTO DEL TERRITORIO, ALLA PIÙ CONSAPEVOLE FORMAZIONE DEL CONSENSO FRA LE AMMINISTRAZIONI CHE INTERVENGONO IN CONFERENZA DI SERVIZI, AI SENSI DELLA LEGGE 241/90.
- L'ADOZIONE E LA PROMOZIONE DA PARTE DELLA REGIONE TOSCANA DI PROCEDURE DI INFORMAZIONE, TRASPARENZA E COMUNICAZIONE CON LA CITTADINANZA ALL'ALTEZZA DELLE NECESSITÀ E DELLE ASPETTATIVE DI UN MODERNO PAESE DEMOCRATICO.
Suggeriamo infine che - per quanto possibile - la Sesta Commissione (Territorio e Ambiente) individui, lungo il futuro percorso istituzionale inerente le iniziative da assumere in relazione all'impatto sul territorio delle grandi infrastrutture, modalità di rapporto e sinergie operative con la Quarta Commissione consiliare (Sanità), tenuto conto del profondo legame che nei fatti si insatura fra diritto alla salute e tutela dell'ambiente.
Ulteriori sinergie suggeriamo che siano esperite attraverso l'impegno della Sesta Commissione con il principale partner territoriale - la Regione Emilia Romagna - dei progetti che interessano la rete trasportistica toscana nel suo versante settentrionale (linee ferroviarie Pontremolese, Porrettana, Direttissima, Faentina; collegamenti stradali e autostradali).
Chiediamo infine:
- di essere auditi dalla Sesta Commissione in tutte le occasioni nella quali essa riterrà di potersi avvalere del contributo di esperienze, conoscenze e proposte maturate negli anni dalla nostra Associazione (documentate anche sul sito internet di Idra, presso la Rete civica del Comune di Firenze);
- di poter fornire alla Sesta Commissione ogni eventuale consulenza in occasione dei sopralluoghi che auspichiamo essa vorrà programmare nelle aree interessate dai cantieri e dai progetti non cantierati.
back