Associazione di
volontariato Idra
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Firenze, notte del 26 giugno 2011
MESSAGGIO ALLA VALLE
da Firenze
Siamo
a veglia con voi.
Anche
stanotte vi siamo accanto, ragazzi: mantenete i nervi saldi e i cuori sereni.
La
nonviolenza è la più sicura e fruttuosa delle strade.
Dalla Toscana, non smetteremo di sostenere la Valle.
Non cesseremo di coltivare e di diffondere la memoria
e la coscienza di quello che state
difendendo a beneficio di tutti noi mettendo in gioco la vostra
vita quotidiana, il vostro tempo libero, le vostre ferie, le vostre vacanze. Vi
siamo grati: sentiteci parte del vostro
popolo mentre mangiate, mentre giocate, mentre cantate, mentre
dormite!
Noi, faremo il possibile, da qui, perché l'eco
sinistra delle menzogne, delle minacce e dei soprusi che attentano alla
sostanza della democrazia non cessi di risvegliare negli animi, costante,
implacabile, l'urgenza del diritto.
È bizzarro e offensivo che tanta parte della classe
politica rivendichi piuttosto il diritto a
far torto con la forza pubblica al
popolo e all’erario, a contrapporre cittadini agenti a cittadini
residenti, lavoratori a lavoratori: a ridurre un tema di grande rilievo civile
a una trita questione di ordine pubblico!
Davanti a noi si stagliano purtroppo istituzioni che hanno maturato e consolidato una
tale estraneità ai processi di
informazione, partecipazione e condivisione democratica di cui
dovrebbero essere garanti, da arrivare a ritenere legale e naturale la
pretesa di imporre, coi manganelli e i lacrimogeni, opere di fortissimo impatto, di assai
dubbia efficacia trasportistica, sgradite alla cittadinanza e connotate da
un’architettura finanziaria conclamatamente improvvida.
Da oltre tre lustri la stragrande maggioranza della
popolazione della Val di Susa manifesta del resto la propria contrarietà
fondata e documentata, nell’interesse pubblico nazionale, in ogni possibile
modo, in ogni possibile sede, con una partecipazione plurale, nonviolenta e
trasversale di componenti civili e sociali, fino alle massime rappresentanze
locali (Sindaci e Presidenti di Comunità montana).
Ne sapremo qualcosa, noi, della TAV, qui in Toscana?
Qualcuno di coloro che credono nello sviluppo e nella crescita del Piemonte è venuto mai a
chiederci come è andata - come sta ancora irreversibilmente andando - sotto e
sopra l'Appennino?
Una cantierizzazione che ha fatto fuori gigantesche
risorse idriche nelle valli, colpendo preziose economie locali e scavando una
voragine finanziaria pubblica che non è ancora giunta al capolinea.
La nostra Associazione è parte civile nel processo
penale arrivato a sentenza di primo grado il 3 marzo 2009: pene severe sono
state comminate, per le condotte criminose accertate in materia di inquinamento
ambientale, ai vertici del Consorzio costruttore Alta Velocità Emilia Toscana
(CAVET).
Idra è parte civile nel processo di appello, che va a
sentenza in questi giorni a Firenze, là dove si richiede che ai responsabili
della cantierizzazione si imputino per dolo, seppure eventuale, anche i danni
alle falde idriche, peraltro certificati dalla sentenza di primo grado.
Se non bastasse, è in corso un procedimento per danno erariale a
carico di quei responsabili delle istituzioni pubbliche (Regione Toscana,
Ministero dell’Ambiente) che, ipotizza la Corte dei conti, avrebbero avallato,
a dispetto di autorevoli pareri tecnici prodotti nel corso dell’iter
autorizzativo, l’approvazione di un’opera realizzata poi con gravi danni alle
casse dello Stato.
Cosa manca allora per fermarsi e ragionare? Vogliamo
arrestare questa patologica coazione a ripetere tragici errori? Ammesso
che di semplici errori si possa parlare...
Alla Val di Susa siamo riconoscenti, da tutta Italia!
Il vostro è un popolo che la sa mille volte più lunga dei Signori dei Palazzi!
Idra,
Firenze