Associazione di volontariato Idra
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Firenze, 26.2.'03 COMUNICATO STAMPA
Treni ad Alta Velocità e monumenti etruschi: secondo la TAV nessun pericolo.
Ma da Sesto Fiorentino la vicepresidente di Idra Giuliana Bianchi risponde: inosservanze e mancanza di trasparenza non rassicurano affatto sulla sorte delle cupole più antiche di Firenze.
L’associazione fiorentina Idra, che da anni si batte per ottenere le massime garanzie nella tutela del sito archeologico di Quinto Fiorentino, a rischio per i cantieri e per il futuro esercizio della linea ferroviaria ad Alta Velocità Bologna-Firenze, ritiene opportuno precisare quanto segue in merito alle notizie pubblicate nei giorni scorsi sulla vicenda delle tombe etrusche della Mula e della Montagnola.
- Non è in alcun modo definibile come "momentaneo" il black out informativo di circa 5 mesi nel flusso di notizie riguardanti i dati dei monitoraggi effettuati preso la tomba monumentale della Montagnola. In questo lasso di tempo l’ente preposto al controllo, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, non ha potuto svolgere il proprio lavoro. La puntualità nella verifica dei dati forniti dagli apparecchi deputati a monitorare 24 ore su 24 la stabilità della struttura dovrebbe essere alla base di tutto il sistema di garanzie.
- Nessun tipo di dato di alcun genere, né idrogeologico né statico, è stato mai fornito all'associazione Idra, benché essa risulti iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale, e nonostante il suo lungo e consolidato impegno per la difesa del territorio.
- Non abbiamo notizia di alcun sistema di controllo attivato intorno alla tomba monumentale della Mula, anche se essa è stata diagnosticata dal geologo della Soprintendenza Archeologica della Toscana come quella maggiormente a rischio.
- Quanto all’affermazione di TAV per cui "alla tomba etrusca della Montagnola lavorano per noi a tempo pieno due archeologhe", non possiamo non sottolineare che difficilmente si possono considerare tali due dottoresse laureate in Architettura. Ci risulta infatti che per ottenere a pieno diritto il titolo di archeologo è necessario frequentare, dopo esame di ammissione, un corso di due anni al termine del quale viene presentata e discussa una tesi, sottoposta alla valutazione di archeologi.
- Nessuno può sentirsi rincuorato dalla notizia che una pubblicazione sulla tomba sarà inviata ai cittadini di Sesto Fiorentino: gradiremmo molto di più poter esaminare il progetto di restauro definitivo e farlo valutare ad addetti ai lavori indipendenti.
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