Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 25.9.’06
Legge sulla partecipazione della Regione Toscana: una trappola?
L’associazione indipendente Idra
avanza una sua proposta di legge: “La Regione Toscana sospende l’esecutività e le
procedure legate ai progetti di grandi opere già approvate e di altri
interventi di rilevante impatto ambientale”.
Martedì 19 settembre si è svolto presso l’Aula Magna
della facoltà di Architettura a Firenze il workshop dell’area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia/Circondario Empolese-Valdelsa
organizzato dall’Associazione Rete Nuovo Municipio, partner della Regione
Toscana nella costruzione della nuova legge sulla partecipazione. Erano
invitati cittadini (singoli o organizzati), associazioni e
rappresentanti delle istituzioni “per
discutere dei principi e dei contenuti che dovranno sostanziare la nuova legge
regionale a partire da casi specifici di partecipazione accaduti nei territori
presi in considerazione”. Partendo dalla propria
esperienza più che decennale di volontariato, l’associazione ecologista Idra è intervenuta sottolineando il
fatto che la Regione
Toscana dimostra coi fatti di non tenere in alcun conto - in più casi di
progetti discussi o osteggiati da porzioni significative di popolazione - le
proposte, i suggerimenti e le osservazioni avanzate dalla società civile. Il
caso del disastro erariale e ambientale TAV in Mugello, e quello del paventato progetto
di sottoattraversamento Alta Velocità della città di Firenze, sono emblematici:
il presidente della giunta regionale non risponde alle lettere, non
accoglie gli inviti a dialogare, non accetta l’informazione indipendente fornita
dall’associazione Idra, non dà riscontro
alla documentazione prodotta. Non solo. La Regione Toscana non
assicura né promuove l’informazione di cui i cittadini dovrebbero poter
disporre prima che le decisioni vengano assunte. Spesso i cittadini non ne
dispongono neppure dopo...
In queste condizioni - ha
affermato al workshop Idra, testimone
del tour de
force frustrante del Forum per
il Piano strutturale di Firenze (già: a quasi un anno dal termine, che
fine ha fatto?!) - il percorso di “partecipazione” proposto dalla Regione Toscana appare piuttosto un
diversivo retorico, una sorta di trappola, che rischia di risultare funzionale al
perseguimento e al mantenimento di politiche non trasparenti e non
autenticamente democratiche. Quand’anche la nuova legge
permettesse di “partecipare” alle decisioni future, infatti, le conseguenze
disastrose di lungo periodo delle decisioni già assunte, in materia di grandi
opere, senza che la cittadinanza sia stata in grado di esprimersi e di
collaborare alle scelte peserebbero come un macigno su qualsiasi scenario a
venire. Un’ipoteca ritenuta inaccettabile dall’associazione. “La nave è
in rotta di collisione con la banchisa polare del buco nero dell’erario e della
distruzione di risorse non rinnovabili. Adesso non è il momento di filosofeggiare
fra pochi intimi (considerate le condizioni quanto meno elitarie in cui si
viene chiamati a “partecipare”), è il momento
di sterzare!”, ha
suggerito il portavoce di Idra presente
al workshop.
Se
davvero la Regione tiene a dimostrare buona volontà istituzionale, Idra ha proposto che la nuova legge, da ri-titolare necessariamente come “propedeutica alla
partecipazione”, consti di un solo articolo, così
formulato:
“La Regione Toscana, dando atto di non essere
stata in grado di assicurare nelle recenti legislature le pre-condizioni
di una partecipazione attiva della cittadinanza alle scelte strategiche in
materia di politiche economiche, sociali e ambientali, si impegna ad operare
affinché siano resi disponibili - a partire dall’entrata in
vigore della presente legge - strumenti democratici ed efficaci di informazione
e di consultazione, e siano resi praticabili modalità, spazi e tempi adeguati
di incontro e di confronto, che permettano la piena conoscenza, l’intervento propositivo autonomo e
il contributo decisionale della cittadinanza alle scelte. Conseguentemente, la Regione
Toscana sospende l’esecutività e le procedure legate ai progetti di grandi
opere già approvate, così come degli altri interventi di rilevante impatto
ambientale. Dopo un
anno di sperimentazione e monitoraggio dell’esercizio delle garanzie indicate, i
soggetti titolari del diritto di partecipazione ne valuteranno i risultati. In
presenza di esiti soddisfacenti documentati, la Regione Toscana li chiamerà a
organizzare insieme ad essa un percorso di definizione della normativa generale
della partecipazione stessa. In caso diverso la sperimentazione verrà ripetuta”.