Associazione di volontariato Idra
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Firenze, 25.8.'01
Con l'irruenza del tecnico poco avvezzo alla politica, il ministro Lunardi mette involontariamente a nudo conseguenze poco studiate dell'operazione Alta Velocità a Firenze. Nutrivamo da tempo un sospetto intorno a quegli 800 metri di binari quadruplicati fra Rifredi e Castello che solo adesso, dopo oltre vent'anni, le FS costruiscono. Ebbene, Firenze deve sapere che se un giorno il collegamento TAV con Bologna sarà completato, a prezzo di gigantesche risorse erariali e ambientali, sarà comunque troppo presto perché si possa parlare di lavori TAV finiti sotto la città. I treni veloci transiteranno a cielo aperto sui binari dei pendolari, con tanti saluti alla metropolitana, che da tempo poteva esser pronta in superficie se solo gli impegni fossero stati onorati e i bisogni dei più considerati prioritari rispetto agli interessi dei pochi. Lo scenario dei treni TAV in superficie è ben presente agli addetti ai lavori. Una volta definitivo, cristallizzerebbe tutti i danni alla salute che derivano oggi a Firenze dal trasporto di passeggeri e merci su gomma. Non che l'attuale progetto di tunnel risolva minimamente il problema. La TAV è programmata per un voltaggio incompatibile col resto della rete. E' un intruso costoso e ingombrante che non dà risposta ai problemi della mobilità locale (l'80% di quella totale) o del trasporto merci. Li aggrava anzi. Del resto, se fosse credibile l'equazione TAV = cura del ferro, perché rovesciare tanto nuovo asfalto fra lo Statuto, il Romito, Viale Belfiore, Viale Redi, Via Gordigiani e Via Circondaria, in superficie, sottoterra e in soprelevata? Perché tanti parcheggi a ridosso del centro della città? Perché la terza corsia e il raddoppio sull'Autosole, se davvero si volesse invertire rotta con la "cura del ferro"? Due messaggi sembrano chiari nella proposta del ministro. I fiorentini dovranno aspettare molti anni la loro metropolitana di superficie. E il nuovo progetto TAV costerà ancor più dei 275 milioni (pubblici) a metro lineare che il centro-sinistra ha entusiasticamente accordato. Come prima, più di prima, Firenze è all'asta: dei rialzi (di progetto e in corso d'opera) sarà concesso ai privati di continuare a beneficiare col denaro di tutti. Intanto le opere avviate sotto il segno della TAV faranno comunque avanzare la 'modernizzazione' violenta della città. Con buona pace dei pendolari, dei polmoni e dei bambini. Agli scempi le alternative non mancano. Mancano le orecchie per ascoltarle.
Girolamo Dell'Olio
portavoce dell'Associazione di volontariato Idra