Associazione di volontariato Idra

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25.3.’99

Agli organi di informazione

Che cosa è stato firmato il 3 marzo scorso a Roma per il nodo ferroviario fiorentino? Il Sindaco Primicerio ha ottemperato al mandato del Consiglio Comunale?

 

Lo domanda Idra ai capigruppo comunali.

Urge una verifica: gli accordi siglati a Roma il 3 marzo

sono coerenti con la Delibera 197 del Consiglio del 1 marzo?

 

 

Con una lettera inviata ai capigruppo del Consiglio comunale di Firenze, l’associazione di volontariato Idra chiede una verifica urgente della coerenza fra gli esiti della Conferenza di servizi sul nodo Alta Velocità e le condizioni poste dal Consiglio nell’autorizzare il Sindaco a parteciparvi.

Idra ha infatti ricevuto dal recente incontro informativo presso la Direzione Urbanistica del Comune di Firenze, il 18 marzo scorso, la conferma dei dubbi espressi all’indomani della firma degli accordi, dubbi trasmessi anche al Difensore Civico della Regione Toscana perché intervenga a tutela dei diritti dei cittadini e del buon governo della spesa pubblica.

Risulta infatti che il Sindaco ha dovuto rinunciare, in Conferenza di Servizi, non soltanto al progetto di stazione Belfiore-Macelli elaborato dal consulente arch. Bruno Zevi, ma anche alle previsioni del Piano Guida relativo allo sviluppo e alla riorganizzazione urbanistica delle aree adiacenti la stazione ferroviaria esistente e la nuova stazione ferroviaria dell’Alta Velocità (costo L. 199.920.000, IVA inclusa). Non sarà sufficiente, cioè, riprogettare il manufatto della stazione-squalo: è da ridisegnare la stessa viabilità tutt’intorno, e parte dell’assetto urbanistico e trasportistico.

Forse il Sindaco non era al corrente dei vincoli posti nell’area ferroviaria Belfiore - in era non sospetta (3.4.’92) - dal Ministero peri Beni Culturali e Ambientali? Tutt’altro. Al contrario: il gruppo di lavoro nominato da Primicerio con ordinanza 8847 del 18.12.98, e coordinato dal Dirigente del Servizio Pianificazione, arch. Marcello Cocchi, aveva messo nero su bianco nella Relazione istruttoria sul cosiddetto "progetto definitivo" di Italferr che "la maggior parte degli edifici da demolire sono vincolati ai sensi della Legge 1089/39 con notifica del 3.04.1992 e solo l'annullamento di tale vincolo da parte del Ministero può consentire la completa realizzazione del progetto". A scanso di equivoci, il gruppo di lavoro aveva allegato il testo della notifica del Ministero, e la rispettiva relazione storico-artistica. Un caso di negligenza, dunque? Forse. Ma certamente anche qualcos’altro: il Consiglio – con la Delibera 197 del 1 marzo - aveva dato mandato al Sindaco di rappresentare in Conferenza di servizi le raccomandazioni e le prescrizioni di quella Relazione istruttoria! I risultati della Conferenza sembrano aver sancito esiti diversi. Se è vero che il progetto è in qualche modo adattabile ai vincoli confermati sotto un profilo strettamente ferroviario, è anche vero che le ambizioni urbanistiche e trasportistiche del Piano Guida Zevi sono tutte da ridefinire: a cominciare dal raddoppio del sottopasso ferroviario Viale Strozzi – Viale Belfiore. Il diavolo fa le pentole, non i coperchi.

Ecco perché Idra chiede ai capigruppo di verificare, anche attraverso una interrogazione urgente, se il Sindaco abbia trascurato il mandato del Consiglio Comunale, e se l’Amministrazione Comunale dovrà fronteggiare un supplemento di spesa pubblica per negligenza, non avendo ottemperato alle esigenze progettuali poste dai vincoli esistenti.

Last but not least, Idra chiede ai Gruppi consiliari di promuovere iniziative miranti a garantire procedure informative ispirate alla trasparenza; in particolare, che l’Amministrazione Comunale riferisca ai cittadini, attraverso assemblee pubbliche nelle diverse parti della città interessate dalla cantierizzazione per l’Alta Velocità, sui contenuti degli accordi firmati a Roma il 3 marzo ’99.

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