Associazione di volontariato Idra
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Voragine TAV a Bologna senza Osservatorio ambientale: la Regione Emilia
Romagna corre ai ripari. La Regione Toscana che aspetta? Che si apra una
voragine anche a Firenze?
Leggiamo sulle
cronache di Bologna – scrive Idra
al presidente della giunta regionale toscana Enrico Rossi - che la Regione Emilia Romagna “sta deliberando un contributo ad Arpa perché dia una
mano nei controlli ambientali sui cantieri Tav della stazione di Bologna”.
Ciò avviene “dopo l’apertura della voragine
nell’area
dei lavori che costeggia via Carracci, e in attesa che il ministero
dell’Ambiente rinnovi l’accordo per l’Osservatorio ambientale sul nodo di
Bologna”. La Regione Emilia Romagna decide dunque per un “Supporto agli
enti nelle valutazione dei dati di monitoraggio ambientale effettuato da Rfi
sui cantieri dell’Alta velocità del nodo di Bologna”.
Lo ha
spiegato l’assessore regionale emiliano alla Sanità, Carlo
Lusenti, nel rispondere in aula a una domanda di un consigliere, Roberto
Sconciaforni, che chiedeva alla giunta di verificare che nei cantieri si
rispettino le norme, e di riattivare l’Osservatorio. Quel cantiere, ha detto il
consigliere, “ha sempre destato preoccupazioni, non solo per l’inquinamento acustico, ma anche per quello delle polveri sottili e per l’impatto sul sottosuolo”. Tant’è che
già prima del crollo del 10 novembre c’erano state denunce da parte degli
abitanti e degli esercenti della zona per crepe
e lesioni sugli stabili e due, addirittura, sono stati anche evacuati.
“A Lei,
gentile Presidente, scrive quindi Idra a Rossi, chiediamo come mai la Regione
Toscana non abbia ancora inteso provvedere al rinforzo dei controlli sul teatro
fiorentino, visto che anche nella
città dell’UNESCO l’Osservatorio ambientale non è più in
funzione, e i lavori per la stazione sotterranea e i due tunnel TAV
proseguono benché gli accordi sottoscritti da Regione, Comune, Provincia e
Ministero dell’Ambiente imponessero questo strumento. Dobbiamo forse attendere che si apra una voragine targata TAV anche
sotto la città di Firenze?”.
Inoltre, se è vero che il
sottoattraversamento TAV di Firenze è, come sostiene Rossi, “un'opera importante per Firenze e per la
Toscana”, laddove una fetta sempre più vasta di esperti ravvisa crude
evidenze di inefficacia trasportistica, onerosità finanziaria e incompatibilità
socio-ambientale, allora Idra chiede alla Regione quanto meno “di operare affinché l’ARPAT e gli altri soggetti istituzionalmente preposti ai controlli della
pesante cantierizzazione per il sottoattraversamento TAV siano messi in grado di svolgere il proprio
compito disponendo delle risorse e del coordinamento necessari a conferirgli
dignità e credibilità. Attributi che
sembrano a oggi mancare, se solo teniamo conto delle notizie
che l’ARPAT stessa fornisce sulla qualità e la dimensione del proprio
impegno sul Nodo AV di Firenze”.
Last but not
least, il presidente di Idra scrive: ”Restiamo in fiduciosa attesa di un Suo gradito riscontro, alla
presente e al Dossier che Le abbiamo trasmesso per lettera raccomandata il 19
luglio scorso, nel quale illustravamo in maniera sintetica le criticità che la
nostra azione di monitoraggio ha rilevato nel progetto di Passante e Stazione
AV. Ci sembra infatti che in un Paese
democratico le istituzioni rappresentative non dovrebbero negarsi al confronto,
pacato e razionale, con le espressioni del volontariato e della società civile”.
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Voragine TAV a Bologna - da
Repubblica_it, Bologna, 10.11.'10