Associazione di volontariato Idra
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail
idrafir@tin.it; web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 25.10.’06
TAV, INCONTRO DEL MINISTRO DEI
TRASPORTI CON IDRA.
DOPO LE DICHIARAZIONI DEL SINDACO
DOMENICI E DELL’ASSESSORE CONTI, IDRA
SOLLECITA L’APPUNTAMENTO PROMESSO AD AGOSTO: SUL TAVOLO DEL MINISTRO UN LIBRO
BIANCO DI 108 PAGINE SUL NODO AV DI FIRENZE.
Il 2 agosto scorso l’ing. Bruno
Placidi, capo della segreteria del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi,
scrive all’associazione ecologista fiorentina Idra: il ministro è disponibile all’appuntamento richiesto
dall’associazione, che porterà a Roma una delegazione
tecnica nazionale di alto livello provvista di competenze trasportistiche,
finanziarie, ingegneristico-progettuali, urbanistiche, ambientali.
“Abbiamo apprezzato le parole da Lei
pronunciate – come riferiscono le cronache – in occasione della Sua visita in
Toscana (a Firenze e a Livorno) lo scorso 13 luglio”,
aveva scritto Idra al ministro
Bianchi il 20 luglio scorso, dopo la sua visita in Toscana e il suo scambio di
battute con l’assessore al Territorio e alle Infrastrutture della Regione
Riccardo Conti. “Altrettanto nettamente
dissentiamo da talune delle considerazioni svolte dall’Assessore ai Trasporti
della Regione Toscana, Riccardo Conti. In particolare, riteniamo assai poco
ragionevole l’emarginazione della linea ferroviaria
tirrenica-pontremolese dallo scenario delle infrastrutture
strategiche per il trasporto nazionale merci, a dispetto delle caratteristiche
che ne fanno un’infrastruttura particolarmente utile e conveniente sotto il
profilo dello scambio cabotaggio-ferro, sia per il numero e la qualità dei
porti che essa è in grado di servire, sia per la non-invasività e la stessa
geografia del suo tracciato ferroviario (che collega direttamente i porti del
Tirreno con la pianura padana). Assolutamente non percorribile, e di fatto
devastante, appare al contempo l’ipotesi – propugnata dall’assessore Conti - di
riversare nell’imbuto centrale Firenze-Bologna la movimentazione merci che
sulla Tirrenica può invece, e deve, ragionevolmente trovare e potenziare la
propria sede ‘naturale’”.
“Le manifesto da parte del Ministro il più vivo interesse di questo
dicastero alla questione relativa alla TAV ed ai Trasporti nella Regione
Toscana”, scrive nella nota del 2 agosto l’ing. Placidi al presidente di Idra.
E aggiunge: “Pertanto, in vista di un
incontro tecnico sull’argomento, resto in attesa del Libro Bianco”, di cui
l’associazione Idra aveva
preannunciato l’invio per illustrare limiti e criticità del progetto di
sottoattraversamento AV di Firenze. Il
documento, di 108 pagine, dal titolo “Alta
Velocità, Nodo di Firenze - un progetto insostenibile per la
città e per la sua area metropolitana alla luce del fallimento erariale,
sociale e ambientale della tratta TAV Bologna-Firenze”, è stato trasmesso a
Roma il 14 settembre. Da allora gli impegni per la manovra finanziaria e,
verosimilmente, le altre emergenze di cui ha dovuto occuparsi il ministro non
hanno permesso che l’incontro si concretizzasse. Ma dopo la recente conferenza
stampa – l’11 ottobre - del sindaco Leonardo Domenici e dell’assessore
regionale ai Trasporti Riccardo Conti, sentite le dichiarazioni rilasciate in
quella sede, Idra ha ripreso carta e
penna e ha riscritto al ministro Bianchi: “Siamo
inclini a pensare che la conferenza stampa di ieri, aggiungendosi alla lunga
serie di proclami che accompagnano da
lustri senza alcun costrutto la vicenda TAV a Firenze, abbia potuto magari
sortire l’effetto di tamponare momentaneamente l’ansia delle cordate abituate
ad attendersi profitti facili dall’affare Alta Velocità in un contesto erariale
“generoso”. Ma riesce difficile immaginare che amministratori di così lungo
corso come il sindaco Domenici e l’assessore Conti possano davvero ritenere che
la soluzione del sottoattraversamento AV
per il nodo fiorentino – sostituibile da interventi assai più economici, rapidi
e semplici - rappresenti una priorità nell’ambito delle autorizzazioni di
spesa previste per un progetto ampio, costoso e complesso come la TAV
Torino-Napoli (basti pensare a quanto sarà ancora necessario spendere per il
completamento e la messa in sicurezza della tratta Bologna-Firenze!), in una Finanziaria che peraltro è tutta ancora da approvare. Senza
considerare che il progetto-spezzatino per Firenze, approvato in tre distinte
conferenze di servizi, risulta largamente incompleto nei suoi contenuti, nonché
pericolosamente viziato da omissioni – come Le abbiamo segnalato nel Libro
Bianco - sul piano procedimentale. Resta, gentile
Ministro, che il fantasma della TAV che
aleggia da lustri sulla città di Firenze impedisce di fatto, sul piano delle
soluzioni tecniche come su quello degli impegni finanziari, l’attuazione delle priorità autentiche del nodo ferroviario fiorentino, la cui riorganizzazione è decisiva
per l’economia, la salute e la qualità della vita e dell’ambiente dell’intera
area metropolitana. Finché questo fantasma – con tutto il suo corteo di chimere
trasportistiche e di vincoli economici paralizzanti – non verrà dissipato,
anche il Nodo resterà – lo ammette candidamente la stessa dirigenza dell’”Area
di coordinamento pianificazione territoriale” (!) della Regione Toscana in una nota che ci ha recentemente trasmesso – un
coacervo di interventi incerti, caoticamente giustapposti e clamorosamente
scortati da una incapacità strutturale di pianificazione. Se c’è un’”alta
velocità” di cui Firenze e la Toscana hanno urgentemente bisogno, signor
Ministro, ebbene si tratta di quella con cui andrebbero garantite una rete
infrastrutturale su rotaia distribuita e sostenibile, e una capacità di
gestione e di interoperabilità dei servizi di trasporto passeggeri e merci che prevenga l’espansione del trasporto su gomma e della infrastrutturazione stradale e autostradale, con cui si
aggiunge instabilità a un territorio già abbondantemente
dissestato.
Con questo sentimento di urgenza – dunque
- torniamo a chiederLe, signor Ministro, l’incontro già proposto e promessoci,
confidando nel fatto che gli argomenti e i documenti prodotti nel nostro Libro
Bianco possano aver suscitato nel
Ministero quel ripensamento strategico che il territorio e le popolazioni si
attendono dopo decenni di sfruttamento selvaggio delle risorse erariali e ambientali”.