Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 25.1.’07
TARDIVO, GENERICO, FUORVIANTE: IDRA DISERTA L’INCONTRO SULLA TAV
BOLOGNA-FIRENZE CONVOCATO DALL’ASSESSORE VERDE DELLA REGIONE TOSCANA MARINO
ARTUSA. GLI IMPEGNI VANNO MANTENUTI, LA TAV E IL NODO DEL SOTTOATTRAVERSAMENTO
DI FIRENZE MERITANO TUTT’ALTRO APPROCCIO: È UN’EMERGENZA IDROGEOLOGICA,
ERARIALE E DEMOCRATICA!
“Presidente Martini, vada a dare un’occhiata anche a
quelle altre due gallerie della TAV in Mugello...”. Era stata Idra a suggerire al presidente della
giunta regionale toscana Claudio Martini, il 24 novembre scorso, di andare a
dare un’occhiata a due nuove gallerie TAV (Morticine e Borgo Rinzelli)
probabilmente “ammalorate” nel Mugello, dopo la “Firenzuola”. Altri due casi di demolizione e rifacimento,
e qui non si è potuto invocare certo come causa la “venuta d’acqua” del 25
aprile del ’99! Quattro giorni dopo, il presidente Martini ha dovuto
“constatare”, assieme ai giornalisti. Ma non si è letto un comunicato della
giunta che dia notizie del cosa sia avvenuto, del come, e del perché. Inezie?
Pinzellacchere?
Due
settimane prima, il 7 novembre 2006, era stata ancora una volta Idra a suggerire all’Osservatorio
Ambientale Nazionale di andare a controllare quelle due gallerie. Avrebbe desiderato parlarne anche all’assessore
toscano all’Ambiente Marino Artusa, Idra,
quel giorno: dopo dei tentativi andati a vuoto nei mesi precedenti, si trattava
infatti dell’atteso appuntamento con l’assessore, che però risultò ancora una
volta impossibilitato a presenziare. Il 7 novembre c’erano invece i
rappresentanti tecnici della Regione Toscana negli Osservatòri Nazionali sulla
TAV. Alla notizia del possibile danno alle due nuove gallerie – facilmente
prevedibile peraltro considerando la natura dei terreni sui cui poggiano - il
responsabile della Regione per la tratta mugellana manifestò sorpresa: nessuno
gli aveva mai parlato di quei due nuovi guai. L’Osservatorio non aveva.... osservato?
Ugualmente, nessuno dei costruttori o dei “supervisori” aveva avvertito che
proprio in quei giorni si stava ricominciando a far esplodere mine nella
galleria maledetta, la galleria “Firenzuola”: il rappresentante della Regione
Toscana dovette apprenderlo lì, in quella riunione richiesta da Idra, dalla viva voce del frutticoltore
biologico di Scarperia alla famiglia del quale da anni la cantierizzazione TAV
rende la vita impossibile.
Ebbene, dopo tutto questo, che cosa ha fatto
l’assessore verde all’ambiente della Regione Toscana, anziché precipitarsi -
dopo gli appuntamenti mancati – a convocare un’associazione che talvolta sembra
saperla più lunga degli organismi istituzionali preposti ai controlli e ai
monitoraggi? Ha lasciato passare un mesetto. Poi ha preso carta e penna e ha
scritto a Idra una breve nota nella quale, dopo avere ringraziato l’Associazione “per i suggerimenti e gli stimoli
continuamente forniti a questo Assessorato”, la invita a un incontro
fissato due mesi e mezzo dopo l’ultimo appuntamento mancato: il 26 gennaio
2007! Quasi che non ci fosse un programma di lavoro da completare
urgentemente con Idra, avviato ormai
a luglio, e sul quale l’assessore aveva chiesto e ottenuto di ricevere
un’agenda scritta dei temi da trattare (è sul suo tavolo da settembre...).
Un’agenda che prevede – oltre al Mugello - tutto un nuovo capitolo di verifiche
sul progetto devastante di sottoattraversamento di Firenze. Non basta.
L’assessore ha pensato bene di convocare assieme a Idra anche le altre associazioni “ambientaliste”, incluse quelle
che attraverso i loro più alti responsabili definiscono la tratta dei disastri fra Firenze e Bologna “senza nessun dubbio una priorità”, “un’opera preziosa anche in termini ambientali”, e "giapponese" chi
si batte contro i suoi scempi (Roberto della Seta, presidente nazionale di Legambiente, “Il Tirreno”, 10.8.’06). Un bel fritto misto, dunque, nel quale
cucinare anche i quesiti forse troppo seri e imbarazzanti proposti da Idra?
L’associazione indipendente fiorentina Idra ha scritto allora ad Artusa, l’11
dicembre, spiegando con gran garbo che questo
non sembra un modo di procedere che risponda ai requisiti della buona
educazione istituzionale: i procedimenti, una volta avviati, vanno conclusi,
non aggirati. E la TAV merita – come tutte le segnalazioni di Idra attestano da anni, e gli stessi
elogi dell’assessore parrebbero confermare – attenzione
urgente. Idra ha atteso più di un
mese una risposta. Che non è arrivata.
Perciò Idra diserterà domani questa
convocazione considerata tardiva, generica e fuorviante.
Il 23 gennaio il presidente Girolamo Dell’Olio è
tornato a scrivere ad Artusa: “Desideriamo
che venga salvaguardato il diritto dei
cittadini a vedere soddisfatte in maniera compiuta, rigorosa e trasparente le
esigenze di informazione ambientale tutelate da normative regionali, nazionali
e comunitarie, e non intendiamo pertanto rinunciare a proseguire l’iter da
Lei avviato, insieme ai rappresentanti della Regione Toscana negli Osservatòri
Ambientali Nazionali per la tratta TAV Bologna-Firenze e per il Nodo AV di
Firenze”. Paziente, Idra non
demorde, dunque: “Rinnoviamo la richiesta
formulata nella nostra dell’11 dicembre u.s. ed il sollecito di un incontro
specifico riservato alle materie indicate nel nostro formale promemoria in Suo
possesso, in data per quanto possibile ravvicinata e ovviamente da concordare, affinché
non abbia a confermarsi questo spiacevole stillicidio di rinvii che certo non
giova né alla causa della trasparenza e tempestività dell’informazione né a
quella dell’efficacia dell’intervento pubblico a tutela dell’ambiente e del
territorio della nostra Regione già così colpita, e nel futuro altrettanto così
pesantemente minacciata, dalle cantierizzazioni AV”.