Associazione
di volontariato Idra
Tel. e fax
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La memoria non è un blocco
compatto che se ne sta immutabile nel nostro cervello:
ma piuttosto, ammesso che si
possano usare grandi parole, un atto morale che si ripete.
Christa Wolf, Trama
d’infanzia
Alta Velocità a Firenze:
pesante accordo libera-camion fra Comune, Provincia, Regione e RFI.
L’associazione Idra scopre il documento: da dicembre 2003 autorizzato il
trasporto tutto su gomma dei materiali di approvvigionamento e risulta dei
cantieri fra Rifredi e Castello. Idra sollecita il sindaco a fare
chiarezza, e chiede al consiglio comunale di interessarsi della questione:
l’informazione alla città risulta incompleta e infondatamente rassicurante.
Non possono suonare tranquillizzanti le dichiarazioni dell’assessore all’Urbanistica di Firenze Gianni Biagi sul modo in cui verranno smaltiti i materiali di scavo e da costruzione della stazione dell’Alta Velocità. Oltre al camerone della stazione, infatti, ci sono 14 km di scavo per le due gallerie fra Campo di Marte e Rifredi e – primo in lista d’attesa – lo “scavalco” a 3 piani fra Castello e Rifredi. Qui, in un’area strategica della città (il famoso “passaggio a nord ovest...) il progetto presentato da Italferr SpA garantisce per 3 anni e 5 mesi il tutto su camion, betoniere e bilici (10.000 viaggi di autobetoniere; 330 viaggi di autocarri per l’acciaio; 1400 viaggi per gli inserti da costruzione, 14.000 viaggi per le terre di scavo; da moltiplicare per due: andata e ritorno). Arriveranno da luoghi imprecisati, e partiranno alla volta del Valdarno aretino. migliaia e migliaia di automezzi da almeno 30 tonnellate. Gas di scarico, polveri grosse e fini, vibrazioni, inquinamento acustico, con buona pace della salute di quanti condividono l’aria della piana. Nuovi problemi in vista, inoltre, per la circolazione - già congestionata - su strade e autostrada.
Ma c’è di più. L’Amministrazione comunale ha firmato il 23 dicembre del 2003 una “Integrazione all’Accordo procedimentale del 3 marzo 1999” che capovolge il precedente impianto garantista per la movimentazione dei materiali, permettendo per lo scavalco e per l’imbocco Nord dei due tunnel AV il “tutto su gomma”. Forse per pudore, Palazzo Vecchio non ha mai vantato questo ‘regalo di Natale alla città’ nei propri comunicati ufficiali, per quanto è possibile reperire sulla Rete civica. Anzi! Ha insistito a sostenere – persino in occasione della relazione al Consiglio comunale del 19 gennaio 2004 - che “in occasione della conferenza dei servizi del 23 dicembre sono stati confermati i precedenti accordi, anzi è stato firmato un atto integrativo dell'accordo procedimentale che nel merito ha alcuni ulteriori vantaggi per la città, per l'Amministrazione comunali e per l'area fiorentina”(!) e che “si confermano gli impegni per quanto riguarda il trasporto del materiale di scavo alla miniera di Santa Barbara o altrove ma comunque sempre attraverso il trasporto ferroviario” (!!!). Soltanto il 2 gennaio 2004 Palazzo Vecchio aveva comunicato, in modo peraltro sufficientemente sibillino, che “per lo scavalco invece sarà messo a punto un piano di smaltimento ad hoc”, senza riferire che l’accordo sottoscritto 10 giorni prima comprendeva l’autorizzazione a un massiccio trasporto su gomma.
Non sono, questi, i soli punti critici del sempre carente rapporto di comunicazione fra Palazzo e città. Il presidente di Idra Girolamo Dell’Olio ha scritto perciò al sindaco Domenici chiedendo chiarezza:
–
sulle garanzie di correttezza
e completezza dell’informazione da offrire alla città;
–
sulle modalità di trasporto dei materiali da costruzione (e non del solo smarino) necessari alla realizzazione dei
due tunnel AV e all’allestimento dei cantieri;
–
sulle caratteristiche e l’utilizzazione della “pista” (camionale?) di raccordo fra il
cantiere di Rifredi e quello della nuova stazione ai Macelli, annunciata
dall’Amministrazione il 20 dicembre 2003;
–
sull’ubicazione dei campi
base dei lavoratori (il progetto Italferr SpA parla di Rovezzano!);
–
sullo stato di avanzamento
degli altri impegni sottoscritti il 23 dicembre 2003.
Un intervento Idra ha chiesto anche al
nuovo Consiglio comunale, a partire dal suo presidente, apprezzato per “l’accattivante
programma di ascolto della città e di
valorizzazione del “capitale sociale
rappresentato anche da tante associazioni di volontariato, laiche, cattoliche o
religiose” proposto nel corso della seduta inaugurale”.