Così
nuda, ridotta a ceppaia dopo il taglio di tutta la vegetazione arborea e
arbustiva che la ricopriva (foto 1), fa un po’ impressione la collinetta che
ospita la tomba etrusca della Montagnola, a Quinto Fiorentino. Ma così,
è stato spiegato, è già più simile a come il tumulo doveva apparire quando la
tomba venne costruita, nel VI-VII secolo a.C..
Secondo Carlotta Cianferoni, vice-soprintendente archeologica della
Toscana, ciò che ha determinato più di ogni altra cosa il deterioramento del
tumulo è stata infatti proprio la vegetazione piantata sul tumulo qualche secolo
fa. E il taglio è diventato l’atto preliminare al restauro.
La tomba della Montagnola (foto 2 e 3) risulta tuttavia ancora oggi
impraticabile, puntellata com’è da decine di tubi Innocenti, da quando –
avviati i lavori di scavo sotto la tholos per la galleria TAV della tratta
appenninica – il più antico monumento di Firenze è rimasto chiuso al
visitatore. Adesso che gli scavi TAV sono terminati, e si attende il passaggio
dei supertreni (qui sotto correranno, è stato riferito, a circa 100 km/h),
diventa possibile iniziare a procedere al consolidamento e al restauro del
manufatto. Sul tumulo saranno posizionati un manto drenante e, successivamente,
un nuovo manto erboso. I lavori di scavo inizieranno la prossima settimana. La
Soprintendenza spera che si possano scoprire nuovi manufatti o corredi funebri:
“Di questo monumento – ha detto Cianferoni - noi conosciamo di fatto soltanto
una piccola parte”.
Alla presentazione del progetto – cui hanno partecipato, per l’amministrazione
comunale di Sesto Fiorentino, il sindaco Gianni Gianassi e l’assessore
all’Alta Velocità Andrea Banchelli - non è stato però distribuito alcun
documento informativo, né di tipo tecnico né divulgativo, se non una singola
foto con una simulazione di come il tumulo dovrebbe apparire al termine
dell’opera di restauro (riprodotta in
foto 4; ndr). Il rappresentante della TAV (una società di FS, e dunque a
capitale pubblico), che finanzierà l’operazione di restauro, non è stato in
grado di specificare in sede di conferenza stampa a quanto ammonterà il costo
dell’intervento che - si è appreso successivamente da un comunicato dello
stesso Comune – dovrebbe consistere in “circa cinque milioni di euro”.
Non sono stati invece ancora effettuati gli scavi archeologici tesi a
completare la messa in luce della vicina grande tomba etrusca della Mula.
Nel ’97 il Soprintendente Angelo Bottini aveva segnalato al riguardo alla
Fiatengineering (incaricata del progetto di salvaguardia, consolidamento e
restauro) che, “prima di intervenire sulle strutture, sarà necessario
completare lo scavo della camera e soprattutto affrontare quello del dromos al
fine di ripristinare l’accesso originario alla tomba, sito sul fianco ovest del
tumulo, naturalmente fuori della soprastante villa Pecchioli”. Rispondendo a
una domanda sulla mancata attuazione di questo intervento Cianferoni ha
dichiarato: “Io ancora la considero una cosa aperta”.
Non è stato possibile, durante la conferenza, ricevere peraltro i dati
sull’abbassamento della falda causato dalla costruzione della galleria TAV.
L’impatto idrogeologico, che sembra aver messo all’asciutto anche la famiglia
residente accanto al monumento, rappresenta uno specifico rischio per la
stabilità delle due tombe, la Mula e la Montagnola, ed era stato evidenziato
nel 2000 dal geologo della Soprintendenza Pasquino Pallecchi. In una nota
tecnica indirizzata al Soprintendente Pallecchi aveva scritto: “Non si può
escludere che, a seguito della costruzione delle gallerie, si possano
verificare variazioni nella profondità del livello della falda acquifera con
relative variazioni della consistenza del terreno di fondazione delle tombe.
Tali variazioni metterebbero a rischio 1'integrità delle strutture
archeologiche, in particolare, vista la configurazione geologica del sottosuolo,
quelle relative al tumulo della Mula”. Cianferoni ha comunque assicurato che i
dati raccolti in questi anni escludono che vi siano stati danni per effetto
degli scavi: “Le tombe, la Mula e la Montagnola, qualsiasi sia il livello della
falda, non hanno avuto nessun tipo di modificazione né di danneggiamento”. E le
relazioni periodiche, è stato ribadito, non hanno evidenziato un impatto
dannoso delle vibrazioni nel corso delle operazioni di scavo.
Le due referenti tecniche della TAV hanno spiegato – a chi chiedeva cosa potrà
succedere quando sotto la tomba passeranno i convogli ferroviari veloci – che
sono state operate delle prove in sito con vibrodine (in asse con la tomba e
con altri edifici relativamente vicini al tracciato dell’Alta Velocità), che simulano
lo spettro di emissione delle vibrazioni dei treni: i risultati sono
all’interno dei valori dalla normativa.
Gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “Leonardo da Vinci” di
Firenze, intervenuti alla conferenza stampa dopo un anno di studi sull’area
archeologica di Quinto assistiti dalla Soprintendenza Archeologica, hanno
proposto di collaborare alla promozione del sito. In proposito, il sindaco
Gianassi ha ricordato che da qualche tempo il Comune di Sesto Fiorentino ha
attivato un servizio di bus turistici della società "City
Sightseeing" con un percorso che, partendo dalla stazione di Santa Maria
Novella, porta i visitatori lungo un circuito pedecollinare di tutto riguardo,
che tocca la Villa Medicea di Petraia, la Villa Reale di Castello, la
Manifattura Ginori e fa capolinea al museo delle porcellane di Doccia. Col
completamento dell’opera di restauro della Montagnola, che è stato annunciato
per fine giugno 2009, quel bus potrà fare tappa anche alla Montagnola.
I cittadini potranno finalmente tornare dopo tanti anni a visitare il
monumento.
GDO
Foto 1- La Montagnola, la ceppaia
dopo il taglio di alberi e arbusti
|
Foto 2 - L'ingresso della
Montagnola, dopo la chiusura e prima del taglio
Foto 3 - L'ingresso della Montagnola,
oggi
Foto 4 - Simulazione Montagnola,
foto consegnata alla conferenza stampa del 21.3.'08