Associazione di volontariato Idra

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Firenze, 23.2.2000

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

Trasmettiamo un estratto delle 12 cartelle di memoria (testo integrale sul sito www.comune.firenze.it, alla voce "Associazioni", poi "Idra", poi "Documenti") depositata da Idra ieri sera, 22 febbraio, al Sindaco, alla Giunta e ai Consiglieri Comunali di Borgo S. Lorenzo, in occasione della seduta del Consiglio comunale aperto sull'emergenza idrogeologica TAV a Luco di Mugello.

 

22 febbraio 2000

Ai membri del Consiglio Comunale

Al Sindaco e alla Giunta

Comune di Borgo S. Lorenzo

Alle popolazioni di Borgo S. Lorenzo, del Mugello e dell'Alto Mugello

 

 

MEMORIA

sulle emergenze idrogeologiche,

trasportistiche, sociali e finanziarie

legate alla cantierizzazione del progetto TAV

 

 

Le emergenze idrogeologiche in atto nel Mugello e nell'Alto Mugello da almeno un anno a questa parte sono abbastanza serie da imporre l'adozione di misure strutturali efficaci, al di là di semplici provvedimenti tampone.

Occorre riflettere, crediamo, sui diversi aspetti della crisi ambientale in corso:

Ci sono molti buoni motivi per ritenere quest'opera, l'Alta Velocità modello TAV, una straordinaria occasione di spreco del denaro pubblico, che continuerà a pesare sulle Leggi Finanziarie del nostro Paese ben al di là del termine - pure assai lontano - per cui è previsto il completamento della costruzione della linea. E' del tutto evidente quanto siano invece necessari e urgenti, piuttosto che investimenti di migliaia di miliardi pubblici in una infrastruttura inutile ai più, somme anche assai più contenute per il buon funzionamento della Faentina, per una metropolitana di superficie nell'area Valdarno - Mugello - Val di Sieve - Piana di Firenze, Sesto, Prato e Pistoia, per un servizio merci su ferro che colleghi direttamente i porti dei nostri mari con le dorsali ferroviarie italiane ed europee.

E' altrettanto chiaro che tutto il denaro che viene gettato nella voragine dell'Alta velocità è denaro sottratto al miglioramento del servizio pubblico su rotaia per passeggeri e merci.

Molti sono del resto i fattori che contribuiscono a far lievitare in corso d'opera il costo economico dell'Alta velocità, e i costi - spesso soltanto differiti nel tempo - del suo impatto ambientale e sociale: gli adeguamenti dei progetti a esigenze di serietà tecnica e scientifica, la gestione delle emergenze ambientali, le contromisure che servono a tamponare i danni temporanei e permanenti, i ritardi nella progressione dei lavori, l'organizzazione di controlli plausibili sulla sicurezza dei lavoratori e del territorio, sono tutte voci passive che si aggiungono quotidianamente alla già salatissima bolletta del debito TAV.

Ci sono poi gli aspetti sociali della questione TAV. La Faentina, per esempio. Una linea ferroviaria che cinquant'anni dopo la distruzione provocata dalla guerra è stata ricostruita vecchia, senza elettrificazione, e viene amministrata con modelli di esercizio che disincentivano a usarla. Inoltre, non è stato onorato neanche in minima parte l'altro impegno solenne assunto in Conferenza di servizi: quello di usare la rotaia per il trasporto dello smarino e degli inerti da costruzione, così da non incidere sulla viabilità ordinaria. Quanti metri cubi di terra sono stati spostati con la Faentina?

Ecco perché noi pensiamo che sia opportuno, anzi doveroso e urgente, tirare le somme del progetto fin qui cantierato, analizzare in maniera realistica sia i costi sociali, ambientali e finanziari che sono alle nostre spalle sia anche e soprattutto quelli che ci attendono, e sottoporre a una verifica seria e rapida la sopportabilità di quest'opera, la sua compatibilità con le esigenze di sviluppo della nostra regione, la sua effettiva credibilità, tenendo conto - senza avventurismi - dei vincoli economici globali di breve, medio e lungo periodo che gravano sulla nostra economia regionale e nazionale.

Se vogliamo davvero intraprendere un percorso che torni a valorizzare le risorse culturali, ambientali e produttive del Mugello e dell'Alto Mugello, della vallata e della montagna, allora crediamo che sia indispensabile avere cura di evitare gli errori del passato. Per farlo, occorre avere il coraggio di conoscerli e di riconoscerli. Occorre scoprirli, studiarli, decifrarli. Occorre dotarsi per il futuro degli antidoti necessari, che rendano finalmente questa terra non più colonia di vecchie e nuove signorie, ma luogo che vuole e sa autodeterminarsi, luogo che vuole e sa contribuire con pari dignità alla scelta delle politiche sovraregionali e nazionali.

Per questo Idra propone alle popolazioni del Mugello e dell'Alta Mugello, e ai membri del Consiglio, al Sindaco e alla Giunta del Comune di Borgo S. Lorenzo, di farsi promotori di più iniziative parallele:

  1. redigere un bilancio attendibile, completo e onesto, realizzato da esperti indipendenti, del valore economico e ecologico dei danni sofferti fino ad oggi per la cantierizzazione TAV a fronte dei vantaggi ottenuti, che ricostruisca puntigliosamente:

  1. elaborare una proiezione plausibile dei costi pubblici in termini di denaro, salute, sicurezza e beni ambientali che la continuazione dell'opera potrà ragionevolmente comportare, che consideri:

  1. esigere l'interruzione della cantierizzazione per l'Alta Velocità fra Bologna e Firenze, e la contestuale tutela del diritto al lavoro delle maestranze, anche attraverso misure straordinarie di protezione, fino a che il bilancio consuntivo dei costi già sopportati e quello preventivo dei costi incombenti non saranno stati chiaramente definiti;
  2. analizzare e valutare approfonditamente i percorsi che hanno guidato le scelte a causa delle quali la nostra regione versa nelle attuali condizioni di sofferenza, di emergenza e di rischio, individuando:

  1. riaprire intorno a un tavolo unico, e sulla base di progetti conosciuti e condivisi, le Conferenze di servizi dell'Alta Velocità ferroviaria e della Variante di valico, perché sia deciso in maniera coerente, economica, rapida ed efficace di quale tipo di infrastrutture hanno veramente bisogno il Mugello e l'Italia, e il progetto risultante venga sottoponendo il progetto risultante una verifica unitaria di impatto economico, sociale e ambientale. La stessa Regione Toscana ha definito "politica di lusso" il risultato della propria valutazione condotta sul corridoio infrastrutturale Bologna-Firenze.

Ricordiamo che il progetto TAV è sottoposto in tutta Italia a gravi ritardi (sulla linea Roma Napoli), a severe bocciature (la linea Milano-Genova), o a pesanti incertezze (su tutte le altre linee).

Ricordiamo che non sono ancora in cantiere i nodi urbani, e cioè non sono ancora presenti neppure le condizioni minime per cui il "sistema TAV" possa mai funzionare.

Ricordiamo che sull'affare TAV, e su molti suoi padrini, pendono importanti inchieste di svariate magistrature.

Alcuni pensano che "tanto ormai la fanno".

Ma invece potrebbero non farcela comunque, sia perché non ne avranno i soldi sia perché i vincoli territoriali stessi potrebbero bloccarli.

E allora sarebbe un peccato non essersi mossi per tempo, e dover convivere per anni e anni con i cascami di asfalto, cemento e terra scavata dappertutto davanti agli occhi nostri e dei nostri figli.

 

Il presidente

Girolamo Dell'Olio

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