Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA 23.1.’02
"La
salute è la cenerentola
nella
Firenze delle Grandi Infrastrutture".
Denuncia di Idra
al convegno "L’epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione"
organizzato oggi dall’Azienda USL 10 di Firenze.
La percezione
che si ha dell’efficacia del sistema sanitario nell’area metropolitana
fiorentina non autorizza alcun ottimismo: questo il motivo che ha spinto l’associazione di
volontariato Idra a chiedere di intervenire stamani al dibattito nell’ambito
del convegno "L’epidemiologia per il Dipartimento di Prevenzione"
organizzato dall’Azienda USL 10 di Firenze nella Sala Convegni della Cassa di
Risparmio di Firenze, in Via Folco Portinari, i cui lavori proseguono oggi per
l’intera giornata.
"Si
costruiscono nuovi mega-parcheggi e nuove strade fin dentro il centro – fa
rilevare Idra - , a ridosso della Fortezza medicea di S. Giovanni, in
superficie, sottoterra e in soprelevata, dentro i parchi storici e cancellando
vecchi giardini. Si abbattono decine e decine di alberi, si sconvolgono gli
equilibri del sottosuolo, si camionalizza la città, aprendo grandi cantieri
tutti in contemporanea. Ma il progetto contenitore di questa modernizzazione
violenta di Firenze, l’Alta Velocità, è stato approvato senza consultare l’ASL.
Né si è tenuto conto dei palesi segnali di preoccupazione e di inquietudine che
pure l’ASL aveva lanciato. Basta leggere quanto scrisse
all’arch. Moreno Mugelli, responsabile del Nucleo di Valutazione di Impatto
Ambientale della Regione Toscana, il dott. Giorgio Garofalo, intervenuto oggi
al convegno. Era il novembre del ’98, il progetto TAV per Firenze non era
stato ancora approvato (la Conferenza di servizi si sarebbe chiusa solo il 3
marzo ‘99).
Il dott. Garofalo,
nella veste di "coordinatore del gruppo TAV Igiene Pubblica",
scriveva:
"Riteniamo
che la lunga fase di funzionamento dei cantieri potrà avere un impatto
eccessivamente pesante sulla complessiva vivibilità e fruibilità della città di
Firenze. Non si può infatti ritenere soddisfatta la tutela della salute della
popolazione, se la valutazione viene limitata alle analisi eseguite su modelli
previsionali di dati sulla qualità dell'aria e sul rumore senza che si prenda
in considerazione l'impatto globale che la simultanea apertura di più cantieri
in area urbana avrà sulla circolazione di persone e merci sia nella stessa area
urbana che nell'hinterland".
Quindi una prima
puntualizzazione: Ii cantieri vanno ad incidere su una situazione già
critica per quanto riguarda l'inquinamento acustico ed atmosferico originato
dal traffico veicolare, e con particolare rilevanza per alcuni inquinanti
atmosferici che superano in periodi critici, già nella situazione attuale, gli
standard di qualità dell'aria".
Secondo l'ASL lo
studio ha sottovalutato l'impatto complessivo sulla qualità della vita. Più
opportunamente, si fa rilevare, "andrebbe approfondita l'analisi di
tali problematiche tenendo anche conto anche dell'interazione funzionale che
inevitabilmente si creerà tra i cantieri T.A.V. e la successiva messa in
funzione di altre due importanti opere viarie, funzionalmente strettamente
connesse con quanto in oggetto di valutazione, vale a dire la terza corsia
autostradale e la variante di valico".
Ma il rapporto ASL
entra anche nel merito dei parametri specifici di danno alla salute.
Insufficiente è
reputata la determinazione dei recettori sensibili, fra i quali andrebbero
annoverate anche "tutte le civili abitazioni". Già oggi
infatti la situazione di inquinamento acustico presente in molte zone della
città di Firenze è "ben oltre i limiti considerati accettabili
dall'OMS, raggiungendo quindi soglia di rischio per la salute della
popolazione, per quanto attiene la possibilità di danni di tipo
extrauditivo".
Per quanto attiene
la qualità dell'aria, "viva preoccupazione desta un inevitabile
incremento delle emissioni gassose degli autoveicoli e delle polveri".
Occorrerebbe, al fine di contenere al massimo tali ricadute negative, "implementare
tutte quelle azione preventive che consentano una razionalizzazione ed uno
snellimento del traffico veicolare urbano, suburbano ed autostradale, prima
della messa in cantiere dell'opera in oggetto di valutazione". Proprio
ciò che cronicamente manca. O no?
L'ASL si dichiara
preoccupata anche dei possibili contraccolpi della dichiarata interruzione
della falda, e fa presente che "molti dei piani interrati che si
trovano a monte della interruzione e pertanto ritenuti a rischio di
allagamento, sono, ancora ad oggi, destinati a civile abitazione".
Criticato il piano
di approvvigionamento idrico e di scarichi idrici dei cantieri: "si nota
come a fronte di un importante emungimento di acqua da costruendi pozzi
(ulteriori ripercussioni sulla falda idrica?) non è stimato il sovraccarico dei
reflui a cui verrà sottoposta la fognatura comunale che, si presume, dovrà
essere il corpo ricettore e che, già allo stato attuale presenta evidenti e
notevoli carenze".
Idra si domanda: dove, come
e quanto si è tenuto conto - da parte delle autorità amministrative che
hanno approvato il progetto TAV - delle riserve espresse in questo documento
dalle autorità sanitarie? Quali misure sono state adottate per far fronte
alla mole di problemi che anche l'Azienda sanitaria - non solo i cittadini
'inesperti' - sollevava?
Il 25 maggio 2000
Idra ha inviato una copia del rapporto ASL al sindaco di Firenze,
Leonardo Domenici, che non aveva partecipato alla fase finale delle
decisioni sul progetto di sottoattraversamento TAV di Firenze, chiedendo una
verifica urgente, seria e approfondita delle misure eventualmente adottate per
far fronte alle esigenze poste dall'ASL. Nel caso che tali misure non
risultassero adeguate allo scopo, e gli accordi firmati dalla precedente
Amministrazione si rivelassero quindi avventati, Idra chiedeva al
sindaco Leonardo Domenici di assumersi la responsabilità di riconsiderarli
finché si era in tempo, e di accelerare viceversa le procedure operative
per l'attivazione della vera necessaria "cura del ferro" per l'area
fiorentina, che la città e i Comuni della Provincia, Prato e Pistoia attendono
da anni: il servizio ferroviario metropolitano sui binari del
quadruplicamento di superficie oramai prossimo al completamento.
Quale conto è
stato tenuto di queste proposte e di quelle indicazioni? Chi ha mai provveduto
a convocare l’ASL per ottenere un parere e delle indicazioni operative in
merito al progetto?
A quanto risulta, è successo addirittura il contrario: l’ASL ha redatto – in
vista dei cantieri per le nuove grandi infrastrutture di trasporto pubblico -
un proprio "Progetto per la sorveglianza dell’impatto sulla salute della
popolazione residente di Firenze". L’ha presentato a maggio del 2000. Ma
quel progetto non è mai partito.
Eppure il sindaco
Leonardo Domenici, ai convegni sulla salute (è successo l’8 giugno 2001, al
convegno ‘Vicino ai cittadini – Il nuovo ruolo dei Comuni nella Sanità’),
tuona: ‘’Credo che Firenze parta da una buona base, anche nella sanità.
Certo c’è molto da lavorare, tanti rapporti da consolidare e qualcuno da
costruire anche in questo settore, ma la base c’è. E proprio per questo, voglio
cogliere l’occasione del convegno, per lanciare un messaggio forte e chiaro: Sapremo
reagire a chi, fuori da Palazzo Vecchio, dà un’immagine distruttiva e sfasciata
della realtà. A loro dico: attenzione, per voi può essere un boomerang. La
nostra non è una realtà allo sfascio. Ripeto: partiamo da una buona base e
avremo ottimi risultati se sapremo lavorare insieme. Questa è la risposta che
dobbiamo dare e abbiamo gli strumenti per darla’’ (sottolineature nostre,
ndr).
Al termine del
proprio intervento al dibattito, Idra ha chiesto uno sforzo urgente
delle unità di lavoro dell’ASL in direzione di un’indagine epidemiologica
seria, ampia e approfondita che monitori l’intera area metropolitana, perché i
cittadini hanno il diritto di avere, e le istituzioni il dovere di offrire,
garanzie minimamente decenti di tutela della salute pubblica.
info ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it