Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via V. Emanuele II 135, 50134 FIRENZE - Tel. e fax 055.233.76.65, Tel. 055.41.04.24

e-mail: idrafir@tin.it - sito internet: www.dadacasa.com/idra

Firenze, 22.7.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

AUTOSTRADA E SUPERSTRADA

ANCORA UNA VOLTA IN TILT

INTORNO A FIRENZE.

LA TOSSICODIPENDENZA DA GOMMA E ASFALTO

E' DESTINATA A PRODURRE

CONTINUE OVERDOSES DI INGORGHI,

INQUINAMENTO E STRESS:

GLI 11.000 MILIARDI DI DENARO PUBBLICO

INVESTITI NELL'INUTILE ALTA VELOCITA' FERROVIARIA

FRA BOLOGNA E FIRENZE

SIANO SUBITO TRASFERITI

NELLE OPERE FERROVIARIE CHE SERVONO

AL TRASPORTO MERCI E PASSEGGERI SU ROTAIA!

 

Non abbiamo bisogno di supertreni vuoti fra 10 anni, ma di servizi metropolitani su rotaia subito.

Non abbiamo bisogno di nuove bretelle, varianti, terze e quarte corsie, ma di una rete di infrastrutture ferroviarie efficienti per persone e merci, a partire dalle trasversali Falconara-Orte e Tirrenica Pontremolese, per spostare le merci direttamente dai porti su ferro.

Non abbiamo bisogno di aspettare il 2008 per avere in piedi il servizio ferroviario metropolitano fra il Valdarno, il Mugello, la Val di Sieve, Firenze, Prato, Pistoia ed Empoli (ad Alta Velocità compiuta - se mai lo sarà). Ne abbiamo bisogno subito: è questa la priorità per Firenze, Sesto Fiorentino, Prato e tutta l'area metropolitana che ruota intorno al capoluogo regionale.

Abbiamo bisogno di cantieri sociali: una rete interconnessa e moderna, tecnologicamente adeguata, di infrastrutture su ferro può fornire una risposta rapida, efficace e strategica all'impasse in cui si è cacciata l'Italia della sbornia automobilistica, l'Italia che distrugge sé stessa e il suo paesaggio.

L'Alta Velocità ferroviaria modello francese, incatenata a un'alimentazione elettrica avulsa dalla restante rete ferroviaria (25 kV in corrente alternata invece che 3 kV in corrente continua), e sospetta di cancerogenicità, è il primo ostacolo sulla strada della modernizzazione: risucchia le più importanti risorse finanziarie del Tesoro a vantaggio di cordate spregiudicate che ingrassano nella ricca "riserva" degli appalti, e compromettono giorno dopo giorno il territorio, l'ambiente, e la stessa fiducia nelle istituzioni da parte della cittadinanza.

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