Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
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Totale n. 2 pagine (inclusa la presente)
22.6.'99
AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE
I LAVORI SULLE GALLERIE DELL'ALTA VELOCITA'
SOSPESI PER DISASTRO AMBIENTALE:
L'OSSERVATORIO AMBIENTALE INTERVIENE
CON TRE ANNI DI RITARDO!
FERMARE I LAVORI NON BASTA:
VANNO TUTELATI I LAVORATORI,
VANNO INDIVIDUATE E COLPITE LE RESPONSABILITA'
IDRA SI RISERVA DI COSTITUIRSI PARTE CIVILE
IN UN EVENTUALE PROCEDIMENTO
APERTO DALLE AUTORITA' COMPETENTI
NEI CONFRONTI DEI RESPONSABILI
Il disastro ambientale sull'Appennino ad opera dei cantieri della TAV era annunciato. Il prof. Floriano Villa, già presidente nazionale di Italia Nostra e dell'Associazione Nazionale dei Geologi Italiani, aveva definito "crimine ambientale" la cantierizzazione del Mugello. Il Servizio Geologico Nazionale l'aveva bocciata. Ma il Ministro dei Trasporti, il Ministro dell'Ambiente, il Presidente e l'Assessore ai Trasporti della Giunta Regionale Toscana sono andati avanti lo stesso, per tre anni (ricordiamo che il primo cantiere è stato aperto nel luglio del '96, un anno dopo la chiusura della Conferenza di Servizi: un'altra prova schiacciante di quanto "esecutivi" fossero quei progetti, frettolosamente approvati e imposti col ricatto del decreto governativo alle popolazioni del Mugello e ai sindaci che li rifiutavano).
Ora i nodi sono venuti al pettine. Drammaticamente. Ora il Ministero dei Trasporti, il Ministero dell'Ambiente e la Regione Toscana "si pentono" dei gravi danni inferti a madre terra, all'ambiente, al territorio.
Finalmente i lavori vengono sospesi.
Ma Idra chiede che, insieme alle deplorevoli condizioni progettuali nelle quali è stato dato il consenso a quest'opera, siano accertate tutte le responsabilità tecniche, politiche e amministrative.
Non è giusto che i cittadini contribuenti debbano pagare le conseguenze economiche dei danni all'ambiente provocati dalle "sorprese" idrogeologiche, visto che ci sono dei responsabili che hanno firmato progetti carenti. Visto che i cittadini, i comitati e Idra hanno segnalato per tempo tutte le gravi insufficienze sotto forma di istanze, osservazioni, memorie, che avevano teso a sottolineare le circostanze che adesso si dicono eccezionali e impreviste.
Chi non ha voluto sentire ragione ne risponda.
Chi ha progettato ne risponda in sede tecnica, anche di fronte agli Ordini professionali: si verifichi se i progettisti sono venuti meno ai criteri di deontologia e professionalità stabiliti dalle norme e dallo statuto degli Ordini.
Chi ha forzato, approvato, autorizzato o avallato i progetti, chi non ha garantito la serietà e l'affidabilità della vigilanza e dei controlli, ne risponda in sede civile, politica e amministrativa.
Quanto è successo non è un episodio eccezionale: era ipotizzabile, era prevedibile.
Idra si riserva di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento che le autorità competenti vorranno aprire nei confronti dei responsabili per danno al territorio, alla salute e all'erario.
I lavoratori della tratta Firenze - Bologna, secondo Idra, sono comunque i primi a dover essere tutelati nella salute, nella dignità e nei diritti, a partire dal diritto alla piena retribuzione e ai servizi in tutta la fase di verifica. La mano pubblica, responsabile dell'approvazione di progetti che fanno acqua (non solo metaforicamente) da tutte le parti, deve provvedere a tutelare pienamente il diritto al lavoro, alla retribuzione e alla sicurezza, messo a repentaglio da decisioni assunte con leggerezza e superficialità negli anni passati a detrimento della popolazione civile, dei lavoratori e del territorio.
Idra chiede con urgenza di poter presentare al Governo, con una propria delegazione tecnica, la documentazione di carattere economico, ambientale, finanziario, trasportistico e giuridico raccolta intorno alla questione "Alta Velocità". Cattivo non è solo il coperchio: tutta le pentola dell'Alta Velocità va profondamente verificata.