Associazione di volontariato Idra
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FIRENZE,
VILLA FABBRICOTTI: NON SOLO ALBERI DA TUTELARE! A CANCELLI CHIUSI, IDRA FORNISCE LE FOTO DEL DEGRADO DEGLI
ELEMENTI ARCHITETTONICI DEL PARCO.
E' ancora chiuso il grande cancello di
Villa Fabbricotti, per una “manutenzione del verde” che ha fatto scoppiare
un’aspra querelle fra cittadini e amministrazione. Ma alcuni giorni prima della
chiusura al pubblico, l'associazione
ecologista indipendente fiorentina Idra
aveva già segnalato alle autorità il grave degrado degli elementi
architettonici inseriti nel prezioso "polmone verde" del quartiere 5,
con una nota datata 7 giugno, corredata da ampia documentazione fotografica
raccolta lo scorso febbraio, indirizzata al presidente della giunta regionale
Claudio Martini, al sindaco di Firenze Leonardo Domenici e alla presidente del
Quartiere 5 Stefania Collesei. In
allegato alcuni scatti eloquenti.
Nella nota il vicepresidente di Idra Pier Luigi Tossani esprime agli
amministratori il senso di desolazione che si offre, fin dall'entrata,
al visitatore del complesso di Villa Fabbricotti e che lo accompagna
all’interno del parco, dove regnano incuria e abbandono generalizzati: non
sono soltanto siepi e alberi a soffrire di trascuratezza, ma anche importanti manufatti e arredi. E’ vistoso e palpabile lo stato di degrado
della cappellina gentilizia annessa alla villa e del retrostante
tempietto neoclassico. “La situazione peggiore si registra comunque nella
zona più prestigiosa, nelle immediate adiacenze della villa”, scrive Idra.
“Là vediamo addirittura transennate, a causa del collasso dei terrapieni,
vaste aree del parco medesimo. Gli ampi locali sotto la villa, supponiamo
originariamente adibiti a deposito, sono ora ingombri di rottami. E’ chiusa (…)
(e ormai invasa dalla vegetazione) anche l’ampia scalinata che collega
lateralmente il viale rotabile alla terrazza panoramica. Sulla medesima
terrazza, alcuni lampioni in ghisa sono stati lasciati completamente
arrugginire, almeno un altro è addirittura mancante. Transennata anche la bella
seditoia in pietra, spaccata a metà anch’essa per effetto del cedimento del
terreno sottostante”. L'associazione fiorentina auspica che i necessari
lavori di ripristino vengano effettuati senza indugio.
Così conclude Tossani, amaramente: "…non riusciamo a capacitarci di come,
mentre nella nostra “Città Nuova”, come viene definita nella promozione
comunale, si stanno realizzando opere di ogni genere molto costose per dar vita
a quella che, citiamo ancora la promozione comunale, dovrebbe essere “la
Firenze che verrà”, al tempo stesso non si siano diligentemente destinati nei
pertinenti capitoli di bilancio i relativamente pochi soldi occorrenti per
mantenere in modo quanto meno decoroso beni preziosi come il parco di Villa
Fabbricotti, patrimonio di tutta la
comunità dei cittadini fiorentini e toscani,
appartenente alla “Città Antica che già c’è””.
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