Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 22.5.'03

ANCORA UN CONVEGNO BLINDATO SULL'ALTA VELOCITÀ. SUL TEMA "LA PREVENZIONE NEI LAVORI DI COSTRUZIONE DELLA TAV" STAMANI A VILLA MONTALTO HANNO PARLATO TUTTI MENO CHE I LAVORATORI.

Non è stato concesso ai lavoratori, nel programma della giornata di convegno dedicata dalla ASL oggi a Villa Montalto alla prevenzione nei lavori di costruzione dell'Alta Velocità, un solo intervento, né ai rappresentanti sindacali unitari, né ai rappresentanti per la sicurezza.

Anche il dibattito annunciato al termine della mattinata non ha avuto luogo. E nessuno è potuto intervenire per conto dei cittadini: l'associazione Idra, che aveva chiesto per iscritto la disponibilità di uno spazio nell'ambito di quel dibattito, ha dovuto rinunciarvi.

La maggior parte degli interventi in agenda ha abbondato in pindarici autoelogi istituzionali. Soltanto la relazione del dott. Roberto Gori dell'ARPAT ha riportato momentaneamente a terra il pubblico, ricordando in sintesi le gravi conseguenze ambientali provocate dalla TAV sul territorio e sui cittadini, e le lacune organizzative e normative che hanno potuto contribuire a questo gramo risultato.

Uno strano effetto hanno dovuto produrre invece le parole fin troppo tranquillizzanti lette da chi ha sostituito il direttore generale del CAVET: è stato vantato ad esempio il corretto funzionamento degli impianti e delle macchine, così come quello degli apparecchi di ventilazione in galleria. Il dott. Giuseppe Petrioli, responsabile del Dipartimento Prevenzione, che presiedeva il convegno, lo ha ringraziato per l'intervento. Eppure gli operatori ASL hanno avuto da diagnosticare ben altre condizioni di lavoro e di vivibilità nei tunnel, e da imporre prescrizioni urgenti per far fronte alle esigenze di salvaguardia della salute e della sicurezza dei lavoratori!

Il rappresentante dei sindacati di categoria ha ricordato che dopo Tangentopoli è diventato necessario realizzare opere pubbliche a costi definiti e con tempi certi. Chissà se è il caso della tratta TAV Firenze-Bologna, lievitata da 2.100 a 9.100 miliardi di vecchie lire, partita con la presunzione di un investimento privato al 60% e poi trasformata nel '98 in investimento pubblico al 100%, annunciata da concludere entro il 2002 ma tuttora lungi dall'essere finita (la stessa Regione Toscana, grande sponsor del progetto, parla adesso del giugno 2007).

Grandi progressi nelle tecnologie per la sicurezza ha vantato l'ing. Fausto Calzolari dell'Azienda USL Bologna Sud.

L'amministratore delegato della TAV Antonio Savini Nicci ha significativamente affermato che "i lavori procedono nella tabella di marcia", e ha promosso l'ASL 10 addirittura al rango di "consulente" della TAV, per la "mentalità positiva a fare" dimostrata, e la cultura messa a disposizione dei costruttori della "grande opera". Un complimento che è apparso esagerato al dott. Maurizio Baldacci, responsabile dell'Unità Funzionale Grandi opere dell'ASL, che ha voluto successivamente chiarire i termini del ruolo istituzionale dell'Azienda.

Certo è che - fra cifre, istogrammi e tabelle - la mattinata è trascorsa ancora una volta al riparo dalla viva voce e dai sentimenti dei testimoni diretti della TAV: i lavoratori e i cittadini.

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