Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 22.3.'13
Sabato 23 marzo ancora una grande manifestazione popolare in Val di Susa, per l’alternativa costruttiva alla TAV
Torino-Lione.
Idra esprime solidarietà alla Valle
che resiste, e si appella alle istituzioni: “Se non volete ascoltare la Valle, ricordate almeno il disastro della
TAV in Toscana. E non trascurate gli avvertimenti della BCE, per non far andare
il Paese in bancarotta!”.
Sabato 23 marzo, ancora una grande manifestazione
popolare in Val di Susa. Ancora una volta, non
contro qualcosa o qualcuno, ma in
alternativa al modello TAV, massiccia e sistematica dissipazione di risorse
erariali e ambientali, e – paradossalmente, è un vero en plein - aggravamento delle criticità nei trasporti.
Restano infatti del tutto valide le ragioni dell’appello
alla desistenza dalla TAV Torino-Lione contenute nelle “Osservazioni” della
Comunità Montana della Bassa Val di Susa e Val Sangone e trasmesse il 28 marzo 2012 al presidente del
Consiglio Mario Monti.
L’associazione di volontariato ecologista fiorentina Idra esprime, come di consueto, la propria
solidarietà al popolo della Valle. Gli anni, tuttavia, sembrano passare
inutilmente: nessun segno di buon senso e di ripensamento, per una buona amministrazione
della cosa pubblica, appare provenire dalle istituzioni.
Nemmeno
l’esperienza toscana – incredibilmente! – pare impartire alcun utile ammaestramento
agli enti decisori della TAV italiana.
Eppure, proprio in questi giorni, la Corte di Cassazione ha corretto la
precedente sentenza di appello, sostanzialmente assolutoria, nel processo
penale per i danni TAV in Mugello e a
Monte Morello.
Eppure, una
nuova inchiesta della Procura di Firenze ha interessato persino i lavori propedeutici del sottoattraversamento
TAV per il Nodo ferroviario fiorentino. Le indagini, secondo notizie di
stampa, avrebbero portato alla luce “un’osmosi
perversa, poco meno che terrificante, fra potere politico, committenza
pubblica, appaltatori privati e criminalità organizzata”.
In tale contesto, Idra segnala il recentissimo rapporto della BCE
dal titolo “Fiscal stimulus in times of
high debt” («Lo stimolo fiscale in tempi di alti
deficit»). Lo
studio prende in esame i parametri economici e finanziari di 17 stati europei dal 1970 al 2010, per
individuare la relazione tra l’aumento della spesa degli Stati e degli
investimenti pubblici da una parte, e il PIL e gli investimenti privati
dall’altra. La conclusione è che per i Paesi che hanno un debito pubblico
elevato - e quello italiano è stratosferico! - la leva di maggiori investimenti si è rivelata
inefficace, mentre nuovi stimoli di tipo fiscale si sono rivelati
controproducenti.
Questo quindi l’appello di Idra alle istituzioni: “Se non volete ascoltare la Val di Susa, ricordate
almeno il disastro TAV in Toscana, e le sofferenze di
Bologna. Non trascurate gli avvertimenti della BCE, se davvero volete
evitare il disastro...!”.