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Firenze, 22.3.’02 COMUNICATO STAMPA

Un nuovo teorema geometrico alla prova da domani in Oltrarno: per spostarsi in macchina da A a B lungo il perimetro del quadrilatero ABCD diventerà "ecologico" passare prima anche dai vertici C e D. Per raggiungere nel modo più costoso, stressante e inquinante possibile Porta Romana a partire dal ponte alla Carraia si aggraverà la vivibilità di ben tre direttrici (lungarno Soderini, Via Ariosto, viale Petrarca), una delle quali (viale Aleardi, viale Petrarca) notoriamente intasata. Tutto ciò, per quanto è dato sapere, senza aver verificato le quantità di inquinanti già presenti, e senza aver valutato l’entità dei danni aggiuntivi alla salute che deriveranno ai residenti ‘premiati’ dall’adozione di questa misura. Come se l’Azienda Sanitaria di Firenze non avesse chiarito in modo definitivo e formale le condizioni di criticità in cui versa da tempo la salute dei fiorentini! Beninteso, non si annunciano provvedimenti di adeguamento del servizio di trasporto pubblico, così scadente in città. Unica contropartita, "attività collaterali come mercatini e iniziative sportive": splendido!

Chissà se in questa logica di bottega che ‘risolve’ i problemi dirottandoli un po’ più in là, di fatto aggravando il bilancio complessivo in termini di qualità della vita, salute e aggressione ambientale, i cittadini di quella frazione di Oltrarno apparentemente "beneficiata" avranno di che rallegrarsi. C’è da temere piuttosto che questa im-politica del traffico a Firenze continui a svuotare il centro storico di attrattività, di artigianato e di residenza, e a "disneylandizzarlo". Altro che "riqualificazione"!

Si può capire dunque come i cittadini guardino con forte sospetto anche gli apparenti "regali" dell’Amministrazione, come – sempre in Oltrarno – l’annunciato progetto di recupero del Vecchio Conventino. L’insensibilità sociale della Giunta ha dato ottima prova di sé nei mesi passati quando ha proposto proprio quest’area vincolata per l’installazione di un’antenna di telefonia cellulare, offendendo le normative statali e il diritto all’informazione della cittadinanza. Adesso leggiamo che sarà inaugurato un "laboratorio di progettazione partecipata" per il recupero della struttura, la valorizzazione dell’Oltrarno e il rilancio del tessuto artistico e artigianale. Ma i residenti intorno al Conventino si permettono di dubitare della credibilità di questo progetto, che si dice "partecipato" ma che l’assessore Tea Albini ha già pubblicamente "blindato". Dopo un sollecito a essere chiara su questo punto da parte dell’associazione Idra nel corso di un’assemblea pubblica lo scorso 18 gennaio in Oltrarno, l’assessore al patrimonio ha ammesso che la "partecipazione" al progetto resta subordinata a una pre-condizione: che dentro il Conventino siano accettate un numero imprecisato di residenze. Ma si dà il caso che nella stessa piccola strada su cui si affaccia il Conventino (via Giano della Bella) siano ai nastri di partenza due ulteriori progetti di "riempimento" urbano. Il primo trasforma un’ex area produttiva in residenze (i due piani attuali sono destinati a essere trasformati in tre piani con la demolizione del solaio, e il prospetto originario viene completamente modificato). Il secondo si presenta anch’esso come un intervento di ristrutturazione-saturazione. Il comitato di cittadini Oltrarno fuori le mura ha calcolato che i nuovi insediamenti residenziali in via Giano della Bella possano significare un ulteriore deficit di 50 posti macchina per la sosta pubblica, 400 transiti in più al giorno stimati su viale Petrarca, la mancanza di 3500 mq. di spazi verdi (20 mq. per nuovo abitante).

Sembra doppiamente arduo dunque giustificare la scelta a priori di nuove residenze aggiuntive in un contesto del genere: quale compatibilità poi, anche a lume di buon senso, con quello che si vorrebbe far tornare ad essere un vivo e pulsante villaggio artigianale?