Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del
Volontariato della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio
ambientale e culturale
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 22.10.’08
TAV a Firenze: riparte
l’Osservatorio Ambientale, dopo cinque mesi di ‘vacanza’. Idra chiede un’audizione.
Sarebbe fissata per domani 23 ottobre, si è appreso, la
prima seduta plenaria del nuovo
Osservatorio Ambientale sulla cantierizzazione Alta Velocità della città di
Firenze, dopo che il precedente mandato era scaduto
il 15 maggio scorso. Continuerà a presiedere l’organismo il dr. Pietro
Rubellini, responsabile per TAV e Terza corsia A1 nel Servizio attività
geologiche e Valutazione di Impatto Ambientale del Comune di Firenze. Anche i
rappresentanti della Provincia e della Regione sarebbero stati confermati.
Nuove nomine, invece, in rappresentanza di ministeri, committenti e
progettisti.
Sul tavolo dell’incontro tre “patate bollenti”: i progetti per
l’opera di “scavalco” AV fra Castello e Rifredi, per
la nuova stazione ‘subacquea’ Foster e per i due
tunnel di sottoattraversamento di Firenze. Per
quanto si è appreso, all’Osservatorio - prima che venisse sciolto e potesse
quindi pronunciarsi al riguardo - era stato consegnato per l’esame ambientale
il solo progetto esecutivo dello “scavalco”. Manca invece tuttora all’appello
- a distanza di mesi dai termini preannunciati – il progetto esecutivo della stazione accanto al subalveo del torrente
Mugnone e delle due gallerie da campo di Marte a Castello. Le ultime
notizie ricevute nel corso di una intervista televisiva al referente di
progetto di RFI per il nodo AV di Firenze, ing. Marco Rettighieri, alla quale è
intervenuto anche il presidente dell’Osservatorio Rubellini, lasciano supporre
anzi che l’esecutivo consegnato dal general contractor incaricato di redigerlo
debba aver sollevato più di una
perplessità, se a distanza di mesi RFI non l’ha ancora consegnato per l’esame
ambientale all’Osservatorio Ambientale (1).
Su tutta la partita dell’avventurosa penetrazione del sottosuolo di Firenze Idra continua ad attendere - con la straordinaria pazienza che ha dovuto esercitare per anni nei rapporti con le istituzioni cosiddette “democratiche” - le notizie di cui la cittadinanza viene accuratamente deprivata (2), e ha chiesto intanto una audizione all’Osservatorio. Secondo Idra, il piano ambientale della cantierizzazione per lo “scavalco” AV fra Rifredi e Castello – che l’Osservatorio è chiamato a esaminare, e su cui dovrà pronunciarsi con parere vincolante - deve essere valutato contestualmente al (e non separatamente dal) piano ambientale per la cantierizzazione della stazione Foster e del doppio sottoattraversamento, considerata la prossimità fisica dello “scavalco” rispetto all’imbocco nord dei due tunnel, e le sinergie negative per salute e ambiente che scatterebbero inevitabilmente nel quadrante urbano di Nord Ovest, già abbondantemente vulnerato, in cui andrebbe a collocarsi questo ennesima sciagurata somma di interventi. Le conseguenze sugli impatti della movimentazione dei mezzi di cantiere, e sui fattori di incremento di inquinamento acustico e chimico che dovrà sopportare la popolazione, non possono essere ragionevolmente studiate e approvate in maniera disgiunta.
Nessuna risposta infine, registra ancora Idra,
dal prefetto di Firenze, dai presidenti
di Regione e Provincia Martini e Renzi,
né dai sindacati di categoria, alla lettera
con la quale l’associazione chiedeva informazioni e un intervento dopo il primo incidente mortale nei
cantieri AV di Firenze, lo scorso 2 ottobre a Castello, in cui ha perso la
vita Alessandro Marrai, operaio della Rete Ferroviaria Italiana, membro della direzione provinciale
Filt Cgil, e ha riportato l’amputazione di un piede un
suo collega. L’incidente si è verificato
nell’ambito delle cosiddette opere
propedeutiche allo “scavalco”, l’attuazione del quale, non essendo stato il
progetto esecutivo approvato dall’Osservatorio, risulta formalmente sospesa e
quindi oggettivamente incerta.
(1)
Più di un
mese fa, il 15 settembre, nel corso del suo intervento telefonico alla diretta
televisiva "La Riffa" su RTV38 , l'ing. Rettighieri - ha affermato
infatti che il progetto "in questo
periodo sta subendo alcune piccole variazioni per adattarlo ancora meglio a
quelle che sono le esigenze della città di Firenze". Ma ha
anche aggiunto: "Abbiamo già appaltato
sia la stazione di Firenze sia il potenziamento del Nodo di Firenze. E di
questo sarò più dettagliato nei prossimi giorni perché riusciremo a chiudere
definitivamente il progetto".
Il
presidente dell’Associazione Idra ha
scritto il giorno dopo all’ing. Rettighieri e al dr. Rubellini chiedendo di
spiegare meglio quello che sta succedendo.
“La somma di queste informazioni ci lascia dubbiosi su alcuni aspetti
dell'iter. Vi saremmo grati quindi se poteste spiegarci:
·
il progetto esecutivo di Coopsette è
stato consegnato a RFI? se sì, quando?
·
a che data risale il documento che
attesta che si è “appaltato sia la stazione
di Firenze sia il potenziamento del Nodo di Firenze"?
·
ci si riferisce in questo caso
all'appalto del cosiddetto "secondo lotto"?
·
possiamo, come associazione iscritta
al Registro regionale del volontariato, ricevere copia di questo
documento?
·
cosa si intende quando si afferma
che resta ancora da
“chiudere
definitivamente il progetto"?
·
a quale livello di progetto ci si
sta qui riferendo?
·
se il progetto esecutivo è stato già
appaltato, come dobbiamo interpretare la circostanza che sono in corso di
definizione “piccole variazioni", ancorché intese ad “adattarlo ancora meglio a quelle che sono le esigenze della città di
Firenze"?”.
Dal 16
settembre, nessuna risposta!
(2)
Risale al
1 agosto la più recente istanza indirizzata da Idra a RFI e all’Osservatorio ambientale per il nodo di Firenze:
“Facendo seguito ai recenti contatti telefonici sul tema in oggetto, Vi
indirizziamo come d’accordo richiesta formale di una campagna di informazione
pubblica nella città di Firenze sui contenuti del progetto esecutivo del Nodo
AV.
La nostra associazione, iscritta al Registro Regionale del Volontariato
della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e
culturale, sin dal ’94 (come “Coordinamento dei comitati” fino al febbraio ’98)
segue con attenzione le vicende della progettazione per il Nodo. Dobbiamo
osservare in proposito quanto sia scarsa e superficiale in città la conoscenza
dei particolari, e spesso persino del quadro d’insieme, dell’intervento –
peraltro assai complesso – disegnato dal progetto Italferr SpA.
Suggeriamo quindi che – nell’approssimarsi della previsione di
attuazione concreta del progetto, giunto adesso alla sua stesura esecutiva – si
possa recuperare almeno in parte, e almeno sul piano della conoscenza, il gap
fin qui accumulato. Come sa chi segue la nostra attività, da anni andiamo
rivendicando l’esigenza di far partecipare in maniera attiva i cittadini alla
definizione delle strategie per la soluzione dei gravi problemi di mobilità
(passeggeri e merci) che affliggono la nostra città, e – fuori dai suoi confini
– la Regione e il Paese. Pur non rinunciando alla speranza che un tale
orizzonte di partecipazione democratica consapevole alle decisioni abbia un
giorno o l’altro finalmente ad aprirsi, chiediamo nella circostanza che si
provveda quanto meno a permettere ai cittadini una conoscenza puntuale,
dettagliata e concreta degli interventi già decisi, affinché essi possano per
un verso tutelare al meglio la propria qualità della vita e i propri interessi,
per un altro suggerire ogni possibile precauzione o contributo sulla scorta
dell’esperienza di prima mano del territorio, e della sua storia, di cui
naturalmente dispongono.
In questo senso, ci parrebbe utile che – non appena i progetti esecutivi
per lo Scavalco di Castello, per la Stazione AV e per il Passante AV saranno
stati licenziati da RFI, e prima che essi vadano in attuazione – venga
istituito un ufficio informativo, a cura del committente e/o del general
contractor, aperto al pubblico per un ampio intervallo di tempo (considerando
le dimensioni e la delicatezza dell’area urbana interessata), in orari congrui
con le molteplici necessità della popolazione, dotato di materiale aggiornato e
di personale in grado di tradurre gli elaborati tecnici in informazione precisa
e concreta alla portata di chi – come la maggior parte dei cittadini – non
dispone di competenze specialistiche ma necessita al tempo stesso di notizie,
dati e documenti comprensibili e socializzabili.
Come avevamo già richiesto a luglio dell’anno scorso alla Direzione
Investimenti RFI di Bologna, Direzione Programmi e Investimenti Direttrice
Centro-Nord, ci sarà gradito altresì poter incontrare anche da subito referenti
di RFI SpA. Siamo in tal senso a disposizione dell’ing. Marco Rettighieri, a
partire dal prossimo 25 agosto, per un primo auspicabile colloquio su quelle
che a noi appaiono le più rilevanti criticità di fondo del progetto”.
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