Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA     Firenze, 22.10.’04

 

VITTIME DEI FALLIMENTI IMMOBILIARI:

A REGGELLO (FIRENZE) OGGI RISCHIA DI FALLIRE LA NUOVA LEGGE APPENA APPROVATA DAL PARLAMENTO.

 

L’associazione di volontariato Idra sostiene e incoraggia la dura prova di resistenza civile che i tanti cittadini italiani vittime dei fallimenti immobiliari si trovano a dover condurre in tutto il Paese. Una legislazione iniqua e vessatoria che ha reso la vita impossibile a migliaia di famiglie espropriate di un bene fondamentale regolarmente acquistato, la casa, è stata finalmente sostituita – da qualche mese – da una normativa civile e garantista.

Ma le conseguenze della vecchia legge continuano a colpire ancora oggi.

Il caso dell’insegnante Rolanda Ceni a Reggello (in provincia di Firenze) è esemplare. Stamani la donna, vittima anch’essa di un fallimento immobiliare, è chiamata a liberare il proprio appartamento attraverso un provvedimento di esecuzione forzata.

La nuova legge delega 210 del 2 agosto 2004 “per la tutela dei diritti patrimoniali degli acquirenti di immobili da costruire”, approvata dal Parlamento all’unanimità, prevede - fra le altre misure a tutela dell’acquirente - un Fondo di solidarietà per le vittime dei fallimenti immobiliari. La legge affida al Governo la delega per l’emanazione dei decreti attuativi in materia di istituzione e gestione del Fondo, che dovrà essere articolato in sezioni autonome definite in corrispondenza di ambiti territoriali determinati su base provinciale, regionale o interregionale in modo da assicurare una gestione tendenzialmente equilibrata delle sezioni, tenuto conto delle finalità del Fondo”. Ma i decreti non risultano ancora varati, e proprio i cittadini più esposti, come Rolanda Ceni, coloro che hanno dunque maggior titolo a fruire del Fondo, rischiano in tal modo di non potersene avvalere e di dover perdere la propria casa.

Ecco perché Idra, moralmente vicina all’insegnante di Reggello in questo momento così difficile, mentre auspica che l’esecuzione forzata sia quanto meno rinviata così da permettere anche a Rolanda Ceni di accedere – come tutti gli altri cittadini italiani – ai benefìci della legge – lancia attraverso i media un appello al Governo e alla Regione Toscana perché, ciascuno nell’ambito di propria competenza, assumano le iniziative urgenti necessarie ad implementare i contenuti e a soddisfare le finalità della legge 210. Il Governo, varando celermente i decreti attuativi previsti. La Regione, interpretando un ruolo di garanzia istituzionale a beneficio dei cittadini più deboli ed esposti del suo territorio.

Non si permetta che i bambini della scuola per l’infanzia di Reggello in cui Rolanda Ceni insegna debbano vedere la loro maestra messa fuori dalla porta di casa sua!

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