Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato
della Toscana per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e
culturale
Tel. e fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
COMUNICATO
STAMPA Firenze, 21.7.’09
Davanti alla Legge sta
un usciere. A lui si rivolge un campagnolo e chiede di entrare nella Legge. Ma
l’usciere dice che per il momento non gli può consentire l’accesso [...] Il campagnolo non
s’aspettava simili difficoltà: la Legge deve essere accessibile a tutti, in
qualsiasi momento, pensa [...]. L’usciere gli offre uno sgabello e lo fa sedere vicino
alla porta. Lì quello siede, giorni e anni.
Franz Kafka, Davanti
alla Legge
Sottoattraversamento AV di Firenze: audizione di Idra, ieri, presso l’Osservatorio
Ambientale (2)
10 anni di debito informativo con la città: Idra rivendica adesso il massimo della trasparenza
TAV a Firenze,
atmosfera kafkiana. Ancora nessuna risposta sui 57
temi posti a dicembre dall’associazione
ecologista Idra nella prima delle due
audizioni accordate dall’Osservatorio Ambientale per il Nodo AV di Firenze.
Ieri, il giorno stesso in cui la TAV torna nel
mirino della Corte dei conti, seconda audizione e 27 nuovi argomenti pesanti
sul tappeto. L’unico rappresentante di Idra ammesso all’audizione parla per 40 minuti senza essere
interrotto, deposita una lunga memoria, una relazione tecnica, un video,
documenti e foto sui guai TAV a Bologna. Al termine, nessuna replica se non
quella – di commiato - del presidente dell’Osservatorio dott. Pietro Rubellini,
che precisa: “Considerato il lavoro che
stiamo facendo, i warnings di Idra
sono per noi molto utili per osservare e
istruire il progetto. Però molti di questi 57 quesiti non riguardano l’Osservatorio,
quindi non potrete avere risposte su di essi...”.
Garbatamente, il portavoce di Idra replica: “Se i cittadini non sono un fastidio, se è
vero che questo Osservatorio è l’unico strumento attualmente di interfaccia fra
il progetto e la cittadinanza, dopo 10 anni di pressoché totale opacità,
noi vi chiediamo ufficialmente – e ve lo abbiamo scritto nella memoria che
depositiamo qui oggi – di mantenere la giacchetta che avete addosso, il vestito
che avete addosso, il ruolo che avete addosso, di non nascondervi dietro il
dito del fatto che qui siamo nell’Osservatorio Ambientale e si parla solo a
questo livello. Noi chiediamo a ciascuno
di voi di esserci di aiuto nei rapporti con i vostri enti di riferimento per
tutte le informazioni che qui dentro li riguardano. Noi vi chiediamo se per
carità di Dio fate in modo che le istituzioni che rappresentate qui le
rappresentate anche nei rapporti con noi e con i cittadini, perché altrimenti
non sappiamo dove sbattere il capo”. E conclude: “Da dicembre a oggi ci sembra
che non sia cambiato ancora niente nell’informazione alla città. Questo è
abbastanza grave, lo ammetterete, per una città come Firenze. Da Bologna e da
Firenze uno si aspetterebbe gli apici della trasparenza nei rapporti con la
cittadinanza. Noi vi chiediamo umilmente anche questa disponibilità a
esserci, anche nei ruoli che fuori dell’Osservatorio rivestite nell’ambito
delle istituzioni a cui appartenete”.
Questi, al riguardo, gli estratti
della memoria di Idra che trattano l’argomento
dell’informazione:
Riteniamo che l’Osservatorio Ambientale possa e debba essere consapevole
dell’enorme responsabilità davanti al
mondo intero (il centro storico di Firenze essendo “patrimonio
mondiale dell’Umanità” anche a giudizio dell’UNESCO) che è stata lasciata
nelle sue mani. Dipende infatti dall’esito della diagnosi del progetto
esecutivo il destino di molti anni a venire della città di Firenze e della sua
area metropolitana, in termini non solo ambientali ma anche sociali, economici
e culturali. [...] Il ruolo dell’OA è tanto
più strategico e delicato quanto più evidente è l’opacità dell’intero progetto AV, che dopo essere
stato messo a disposizione in condizioni di accessibilità assai precarie undici
anni or sono ai cittadini di Firenze ha
cambiato più volte contenuto, vedendo sovrapporsi nuove indicazioni di
fondo, come la stazione Foster alla stazione Zevi, lo Scavalco di Castello al
sottoattraversamento, senza che i cittadini siano stati messi in grado di conoscere
ed apprezzare i contenuti e i motivi di tali variazioni. Ai mutamenti
intervenuti fra il 1999 e il 2009 si aggiungono adesso quelli proposti da un progetto esecutivo che, ancora una
volta, resta un oggetto misterioso per la popolazione, una sorta di “città
proibita” dalla quale trapelano – senza possibilità di contribuire al dibattito
– poche, avare e pur tuttavia preoccupanti notizie. Ne deriva comunque un
quadro nel quale appare legittimo temere
anche l’insorgenza di danni erariali (legati alla doppia progettazione
della Stazione e – nell’eventualità di un suo necessario secondo spostamento –
alla spesa sostenuta per la costruzione di una scuola, la “O. Rosai” nella sede
di Via dell’Arcovata, dimostratasi impraticabile anche nella nuova ubicazione).
Nessun progresso appare essersi verificato da dicembre a oggi nell’informazione
alla città, neppure a riguardo dei livelli di progetto che precedono il livello
esecutivo. In questo contesto ci si
domanda per quale arcano motivo i cittadini non siano messi in grado di
leggere, consultare e conoscere almeno in questa ultima e decisiva fase gli
elaborati progettuali di cui deve occuparsi istituzionalmente
l’Osservatorio Ambientale, e tutti gli altri elaborati che sfuggono alla sua
competenza. Non appare esservi alcuna
razionale spiegazione di questo ostracismo informativo. L’unica possibile
controindicazione alla conoscenza da parte della città di un progetto che la
riguarda così intimamente sarebbe la circostanza che, nel prenderne visione, i
cittadini potessero in qualche modo manometterlo, contraffarlo, adulterarlo. Ma
non è questo evidentemente un rischio che il progetto correrebbe qualora
venisse esposto e – meglio ancora – illustrato e commentato dai proponenti.
Dell’Osservatorio fanno parte autorità pubbliche di controllo che hanno il
compito di rappresentare gli interessi collettivi e il bene comune. A ciascuna
di esse ci appelliamo affinché si adoperi perché almeno questo passaggio
informativo venga garantito a una città
già straordinariamente mortificata sul piano civile e culturale dalla coltre di
omissioni e lacune che grava sulla trasparenza del percorso e sulla completezza
del procedimento di approvazione del progetto, documentate da Idra nel Libro Bianco consegnato all’Osservatorio durante
l’audizione di dicembre. In particolare chiediamo a ciascuna delle componenti
dell’Osservatorio di dare, per la parte che interessa le competenze
istituzionali dell’Amministrazione che essa qui rappresenta, piena soddisfazione
alle richieste di informazione provenienti dalla società civile (e, nella
fattispecie, dall’Associazione di volontariato firmataria della presente
memoria).