Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA

Firenze, 21.5.'01

 

Rispetto della legalità, salute, incolumità e sicurezza

nei cantieri dell'Alta Velocità e sulle strade delle nostre città.

Soltanto un sindaco su quattro (Calenzano) ha risposto a Idra :

non disponiamo né di certezze né di informazioni !

Un fragoroso silenzio sull'argomento

da parte dei sindaci di Firenze e di Sesto Fiorentino.

Idra aveva scritto l'11 aprile scorso a Leonardo Domenici, a Andrea Barducci, a Renzo Crescioli e a Giuseppe Carovani, dopo la quarta vittima della TAV, a Sesto Fiorentino: Assuntina Spina, una donna di 84 anni, agganciata da un camion. L'associazione fiorentina aveva posto ai sindaci dei Comuni di Firenze, Sesto Fiorentino, Calenzano e Vaglia, in tre dei quali si sono avuti altrettanti incidenti mortali nell'arco di poco più di un anno (il 31 gennaio 2000, nel tunnel TAV di Vaglia, è morto Pasquale Costanzo, 23 anni, elettricista; il 26 giugno 2000, sulla provinciale Barberinese a Calenzano, Giorgio Larcianelli, 53 anni, camionista), le seguenti domande:

Solo il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani, ha risposto, con una lettera del 3 maggio scorso. "In relazione alle domande formulate, siamo purtroppo a comunicare di non possedere le informazioni richieste". Un'ammissione significativa. "I dati testimoniano che nel 2000, nel tratto BO-FI, vi è stato un preoccupante incremento degli infortuni, della loro gravità e della loro frequenza", scrive ancora il sindaco Carovani. E aggiunge: "Per quanto riguarda i cantieri connessi alla TAV", il territorio di Calenzano per ora "ne è investito in modo indiretto", e "solo a partire dal prossimo anno sono previsti interventi, con l'interramento dei cavi d'alta tensione di adduzione alla TAV che partono dalla stazione ENEL di Calenzano". Ma il camion finito fuori strada sulla stretta via provinciale Barberinese il 26 giugno scorso trasportava proprio materiali della TAV. E chissà quanti altri mezzi pesanti legati ai cantieri TAV utilizzano quella direttrice. Le popolazioni della Val Marina, inoltre, sono estremamente preoccupate per la sarabanda di camion e per la quantità di danni alla salute e all'ambiente che è lecito aspettarsi con l'apertura del mega-polo estrattivo lungo quella strada Barberinese: 20 milioni di metri cubi di inerti, destinati fra le altre cose al tunnel per l'Alta Velocità sotto Firenze e alla terza corsia autostradale.

Ciò che ancor più inquieta, in questo contesto, è il silenzio fragoroso dei sindaci di Sesto Fiorentino e di Firenze, i cui territori sono già investiti in maniera pesante e diretta dalla cantierizzazione TAV. Particolarmente legittime appaiono quindi le proteste espresse dalle associazioni dei cittadini e dai lavoratori. Come interpretare il fatto che si eludono da parte delle massime autorità locali domande così cruciali per la salute, la sicurezza e l'incolumità di popolazioni molto più dense, e già assai più esposte? Come interpretare l'apparente mancanza di misure adeguate di monitoraggio, di prevenzione e di salvaguardia della salute dei cittadini e dei lavoratori?

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