Associazione di volontariato Idra
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TAV, ALTRE BRUTTE NOTIZIE DA BOLOGNA: IDRA FA PRESSING SUL SINDACO RENZI E SUL
CENTRO UNESCO DI FIRENZE, E INVITA LE AUTORITÀ FIORENTINE A UNA VISITA GUIDATA
IN VIA CARRACCI.
Dalle cronache bolognesi si apprende che il vicepresidente della Provincia di Bologna Giacomo Venturi starebbe tentando di mettere un punto fermo alla vicenda che da anni tormenta i cittadini del capoluogo emiliano, condannati a subire danni, disagi, stress e altri fastidiosissimi effetti collaterali (fra i quali le crepe nelle abitazioni, l’evacuazione di interi palazzi o il loro puntellamento nella tromba delle scale) della cantierizzazione TAV in città, aggravati dai crescenti ritardi nella consegna dei lavori. “Da Bologna sta partendo una lettera (forse nemmeno tanto morbida) diretta al ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli da parte delle istituzioni”, si legge sul Corriere della Sera del 18 febbraio scorso. “Oggetto: incontro urgente da fare rigorosamente a Bologna, perché si faccia chiarezza una volta per tutte sui lavori della Tav, così come della Variante di Valico. Ma soprattutto della Tav, perché i cittadini scalpitano e vogliono che i disagi a cui sono sottoposti da anni abbiano una data di fine certa”.
«Il territorio di Bologna sta portando un
contributo rilevantissimo – dichiara
Venturi - per l’ammodernamento del Paese:
la Tav e la Variante di Valico sono i due esempi più eclatanti. Chiediamo che
chi di dovere almeno segua gli impegni presi, perché le istituzioni non possono
certo farsi carico dei ritardi nella realizzazione delle infrastrutture [...]
Noi siamo, e vogliamo stare, dalla parte dei cittadini. La nostra parte la
stiamo facendo tutta, ma il termine della fine dei lavori si allunga in maniera
indefinita e le lavorazioni creano disagi [...] Prima dell’estate chi sta
eseguendo i lavori della Tav aveva preso degli impegni precisi, adesso, con la
primavera alle porte, si tratta di capire se sono stati rispettati oppure no,
ma l’impressione è che questo termine sia assolutamente incerto e indefinito».
Anche a Bologna si tratta di un sottoattraversamento
ferroviario. Anche a Bologna si lavora a una mega-stazione sotterranea. Gli
‘imprevisti’ non sono mancati: ultimo
in ordine di tempo quello del 10 novembre scorso, quando una
voragine di dodici-quindici metri di diametro, profonda almeno
tre, si è aperta all'interno del cantiere, inghiottendo un container, a 30
metri di distanza dalla strada su cui si affacciano i palazzi abitati di Via
Carracci.
Nel capoluogo emiliano gli stessi
responsabili di RFI hanno dovuto ammettere ai
microfoni di Rai Uno, ad aprile del 2009: “Contiamo di finire il tutto, cioè consentire il transito dei treni,
entro il 2011. Ci sono stati dei ritardi imputabili a ricerche archeologiche,
bonifiche da ordigni bellici e ci sono
stati alcuni imprevisti di natura geologica che sono stati riscontrati durante
l’esecuzione dei lavori”. Ma l’attuale iniziativa del vicepresidente
della Provincia di Bologna sembra legata alla minaccia di ritardi
ancora più consistenti. “C’è qualche
conto che forse non torna”, scrive il 18 febbraio Il Corriere della Sera. “Fatto
sta che, per sciogliere qualunque tipo di dubbio, Giacomo Venturi ha deciso di
convocare per mercoledì 23 febbraio un Comitato del nodo per avere da Rfi le
risposte necessarie per decidere le prossime mosse. I toni non sono proprio
sereni, a quanto pare. Almeno da parte delle istituzioni che si sono prese
l’impegno di dare delle risposte ai cittadini che si affacciano sul cantiere in
via Carracci. La sensazione degli enti
locali è che, per quanto riguarda il maxi-cantiere dell’Alta velocità, ci sia
una indeterminatezza nei tempi e nelle lavorazioni. Una situazione indefinita
che potrebbe anche portare a ulteriori ritardi nel cantiere, che però, finora, non
sono stati resi noti dalle Ferrovie”.
Ecco perché il presidente
dell’associazione ecologista fiorentina Idra
Girolamo Dell’Olio è tornato a
scrivere al sindaco della “città più bella del mondo”, come Renzi ama
definirla: “I nostri consulenti geotecnici ci indicano
la circostanza di una differenza sostanziale, fra i casi di Firenze e di
Bologna: a Bologna le ‘sorprese’ idrogeologiche
che si vengono via via evidenziando potrebbero risultare assai inferiori –
tenendo contro della minore variabilità e della minore imprevedibilità nella
composizione del sottosuolo – di quelle che sono suscettibili di affliggere le
residenze e la vita quotidiana di migliaia di cittadini a Firenze, e di
pregiudicare la corretta conservazione e tutela del patrimonio
storico-architettonico della città patrimonio mondiale
dell’UNESCO”. Nella lettera, che ha per destinatario anche la
presidente del Centro UNESCO di Firenze dott.ssa Marialuisa Stringa, Idra aggiunge: “Noi crediamo che se non si considereranno con ogni dovuta attenzione i
segnali chiari e preoccupanti che discendono dall’esperienza della
cantierizzazione della tratta appenninica TAV (i cui esecutori sono stati
condannati in sede penale; ma che è giunta all’attenzione anche della Corte dei
conti per il paventato danno erariale, come hanno reso noto alcuni degli
amministratori pubblici chiamati a dedurre) e da quella - ancora più indicativa
perché in ambiente urbano - del capoluogo emiliano, si rischierà di esporre la città di Firenze, preziosa ai suoi abitanti
e al mondo intero, a danni di lunga durata (se non irreversibili, come è
avvenuto in Mugello), e a una caduta di
immagine significativa anche sul piano internazionale”.
Un invito alla collaborazione, infine: “Considerate a Vostra disposizione Idra e i cittadini ed esercenti dell’area
attigua al cantiere della stazione AV di Bologna, riuniti nel Comitato di Via Carracci,
qualora – come ci auguriamo – intendiate constatare in prima persona le
conseguenze di quella cantierizzazione sugli immobili, sulla salute e sulla
qualità della vita nel capoluogo emiliano”.
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