Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 21.11.'01

 

UN ALTRO PEZZO DI CITTÀ DI FIRENZE SENZA TUTELA:

DI LÀ DAL PONTE ALLA VITTORIA

L’INQUINAMENTO NON SI MISURA NEMMENO.

UN ESPOSTO DI IDRA SUL FAR WEST URBANO.

 

Con un esposto indirizzato alla fine di ottobre al sindaco di Firenze, all’ARPAT e all’ASL, l’associazione di volontariato Idra ha denunciato nelle settimane scorse lo stato di precarietà nel quale appare essere stata abbandonata la salute degli abitanti del quartiere oltre il Ponte alla Vittoria (in calce, foto degli striscioni alle finestre).

Nell’esposto si parlava di una vera e propria "emergenza ambientale e sanitaria lungo gli assi stradali di Via del Pignoncino e delle strade adiacenti, interessati da un devastante flusso di automezzi (sono state contate fino a 80 automobili al minuto primo, motorini, moto, autobus e camion esclusi) per effetto delle modifiche alla viabilità". Lungo quella viabilità, osservava Idra, abitano e vivono giorno e notte decine di famiglie composte da cittadini sani e ammalati, da anziani, da bambini e da donne in stato di gravidanza. La qualità della vita, la salute fisica e psichica, la stessa sicurezza e incolumità dei cittadini risultano gravemente compromesse dagli intensissimi flussi di traffico autoveicolare conseguenza delle scelte dell’Amministrazione comunale.

Perciò Idra si rivolgeva alle autorità istituzionali competenti per chiedere tre cose:

Ecco adesso i primi dati, e sono preoccupanti.

Così risponde l’Agenzia regionale per la Protezione Ambientale della Toscana nella nota indirizzata a Idra ieri 19 novembre, a firma del dott. Roberto Gori, responsabile del Dipartimento Provinciale di Firenze:

"ARPAT non ha eseguito misure di inquinamento atmosferico nella zona specifica interessata dai provvedimenti di modifica della circolazione stradale di cui all’esposto (V. Pignoncino, V. Vanni e strade limitrofe)".

In ogni caso, aggiunge l’ARPAT, dai rilevamenti che vengono realizzati di routine nelle stazioni della rete esistente, "si può prefigurare, per le strade oggetto di esposto, la situazione ambientale descritta di seguito. In estrema sintesi, si possono individuare due inquinanti che presumibilmente possono superare lo standard:

Non vengono riferiti invece dati sugli altri parametri di aggressione ambientale.

Nel suo esposto Idra faceva esplicito riferimento alla necessità di un monitoraggio complesso che tenga conto, oltre che dell’inquinamento atmosferico, anche dell’inquinamento acustico, delle vibrazioni, dello stress psichico e del danno esistenziale, dei rischi per l’incolumità dei residenti, dei danni da barriere alla libera circolazione pedonale dei residenti, della privazione dei fondamenti della vivibilità per le categorie vulnerabili e/o svantaggiate.

Come si vede, dunque, i danni alla salute sono ampiamente probabili, e già "in corso d’opera".

Qualora i monitoraggi non fossero stati approntati (come adesso risulta evidente), Idra aveva chiesto nell’esposto un intervento urgente - ai sensi della normativa vigente - di tutela della salute dei residenti, attraverso una immediata interruzione dell’efficacia dei provvedimenti assunti dall’Amministrazione comunale in relazione alle cantierizzazioni per le nuove grandi infrastrutture, a seguito dei quali si è instaurata la situazione di grave rischio e paventato danno ambientale e sanitario. In subordine, Idra aveva chiesto l’attuazione immediata di misure di monitoraggio dei parametri ambientali e sanitari interessati dalle conseguenze delle misure adottate dall’Amministrazione Comunale.

Ma il destinatario istituzionale di queste richieste di intervento, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, per ora non risponde.

Quanto al "Progetto per la sorveglianza dell’impatto sulla salute della popolazione residente a Firenze", presentato inutilmente al Comune di Firenze da ARPAT e ASL, la nota firmata dal dott. Roberto Gori spiega che "ARPAT riconferma la disponibilità ad affrontare la problematica, a fornire il contributo per la redazione di progetti esecutivi, a valutare le risorse necessarie per la realizzazione e a provvedere alla esecuzione del progetto stesso". Cos’altro può dire, l’ARPAT, se il Comune di Firenze non ha ancora trovato neppure quei 25 milioni di lire che avrebbero permesso di avviare lo studio preliminare sulle modifiche della qualità della vita dei fiorentini nell’era dei "grandi cantieri"? Non si trovano 25 milioni in un piatto (quello della TAV) di almeno 2.400 miliardi! O forse i dati sulla salute dei cittadini è preferibile non conoscerli?

Visto che l’ARPAT non misura e il sindaco non sembra intervenire, ma intanto la salute dei cittadini se ne va, non potrebbe allora intervenire la magistratura?

Idra inoltrerà nei prossimi giorni alla Procura di Firenze la documentazione inerente la minaccia alla salute dei ‘cittadini abbandonati’ al di là del Ponte alla Vittoria.

 

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