Associazione di volontariato Idra
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ambientale e culturale
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COMUNICATO
STAMPA Firenze, 21.1.’09
Autodromo del Mugello,
il fronte della protesta si allarga.
CONTRO
L’INQUINAMENTO ACUSTICO PROVOCATO DALLE ATTIVITÀ CHE SI SVOLGONO NELL’AUTODROMO
SI MOBILITANO PIÙ DI 50 FAMIGLIE: INVIATA UNA PETIZIONE AL MINISTERO
DELL’AMBIENTE PER CHIEDERE CHIARIMENTI.
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Lo scorso
15 dicembre più di 50 famiglie residenti nei Comuni di Borgo S. Lorenzo e di
Scarperia si sono rivolte al Ministero dell’Ambiente per avere delucidazioni
circa la legittimità delle emissioni rumorose emesse dall’attività motoristica
dell’Autodromo del Mugello.
Quindi, dopo che alcuni nuclei familiari lo scorso
settembre avevano chiesto l’aiuto del Difensore civico
regionale, dott. Giorgio Morales, che aveva accolto e fatte proprie le loro
richieste, adesso un gruppo ben più nutrito di cittadini interpella
direttamente pure il Ministero. Destinataria della
petizione è la Direzione Generale per la Salvaguardia Ambientale, alla quale i
cittadini “che subiscono notevole disagio a causa delle emissioni
rumorose provenienti dalle attività motoristiche e di altro tipo provenienti
dall’Autodromo del Mugello, che nel recente passato sono andate
intensificandosi” chiedono “l’intervento del
Ministero dell’Ambiente al fine
di verificare se le attività nell’impianto citato siano compatibili con le
normative vigenti, comunitarie e nazionali, non ultimo col rispetto del Diritto Costituzionale”.
Oggetto della contestazione è l’art. 3, comma 7, del
decreto 304 del 2001, che sembra poter dare ai gestori degli autodromi la
possibilità di chiedere ai Comuni interessati deroghe assai generose rispetto
alla legge quadro sull’inquinamento acustico, sia come intensità che come
numero di giornate.
Nel frattempo il
pressing dell’Associazione Idra
sull’Amministrazione comunale di Scarperia perché tenga in maggior conto le
esigenze di tranquillità e qualità della vita dei cittadini che abitano
nell’area circostante l’autodromo (e non solo, come testimoniano le cronache
delle proteste degli ultimi mesi), provoca una prima reazione all’insegna del
nervosismo.
Il presidente
dell’Associazione Girolamo Dell’Olio aveva scritto infatti al sindaco di Scarperia
Sandra Galazzo evidenziando il contenuto di una lettera in cui l’ASL 10 così
scriveva al Comune di Scarperia e all’ARPAT: “si ritiene che il disturbo provocato dall’attività dell’autodromo
possa essere considerato e valutato sia all’interno dell’abitazione sia nei
campi dell’azienda agricola coltivati a frutta biologica, uliveto etc, e
pertanto a tal fine può essere utile installare una stazione di monitoraggio del rumore anche nei pressi o all’interno
dei campi dell’azienda agricola “I Pianacci””. Copia della nota in
questione, spiegava Idra al sindaco,
era stata consegnata all’Associazione in occasione di un incontro
col direttore del Dipartimento prevenzione della Azienda sanitaria di Firenze,
dr. Giuseppe Petrioli, e col dr. Vincenzo Cordella, responsabile dell’Igiene e
sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria in Mugello. Un incontro al quale aveva
partecipato anche uno dei cittadini direttamente interessati dall’inquinamento
acustico dell’Autodromo. Idra
chiedeva pertanto al sindaco di sapere se sia intendimento dell’Amministrazione
comunale richiedere all’ARPAT di soddisfare la richiesta dell’ASL 10 e, in caso
contrario, di sapere quali motivi abbiamo indotto l’Amministrazione comunale a
decidere altrimenti.
Seccata, e apparentemente anche poco pertinente, la
risposta del responsabile di settore del Comune di Scarperia, Marco Nardini,
che così ha commentato l’incontro accordato dalla ASL: “Dobbiamo innanzitutto rilevare con rammarico che in questo paese
ognuno fa quel che crede [sic!] con scarso
rispetto per le funzioni istituzionali degli altri: i tecnici dell’Azienda
Sanitaria che si incontrano con codesta associazione ed un cittadino e
discutono di questioni che sono di competenza del Comune. Penso che si possa
dire che questo è quantomeno insolito”.
Lesa maestà, dunque? L’esigenza di informare ed
essere informati sulle conseguenze delle scelte attuate dalle “funzioni
istituzionali” dà così tanto fastidio?
Nessuna risposta invece - per quanto è possibile
evincere dal resto della nota - alla domanda chiave: il Comune chiederà
all’ARPAT di soddisfare la richiesta dell’ASL,
che ha pensato bene di andare a verificare sul posto le condizioni in cui si
vive e si lavora nelle campagne coltivate a biologico attorno all’autodromo,
e di richiedere quindi una misurazione anche all’esterno delle case, visto che
non è stata ancora inventata una tecnica per tele-coltivare stando tappati in
casa per difendersi dai dolci boati dei motori, non mitigati? Idra attende una risposta diversa da
quella fornita dall’Amministrazione comunale di Scarperia, secondo la quale il “procedimento comunale (...) si è concluso
con l’obbligo per il gestore dell’autodromo di fare interventi sul ricettore
(la casa) idonei a riportare il rumore entro i limiti del D.P.R. n. 304/2001”.
È evidente che il rumore va riportato
entro i limiti della sopportabilità umana alla fonte, non agli infissi, se
non si vuole condannare chi deve lavorare (o magari desidera solo passeggiare o
leggersi un libro) all’aperto a una segregazione
forzata all’interno di quattro mura insonorizzate.