Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE

Tel. e fax 055.233.76.65; Tel. 055.44.91.309; Tel. e fax 055.41.04.24

e-mail: idrafir@tin.it; internet: www.comune.firenze.it (Spazio Associazioni); www.dadacasa.com/idra

per il sostegno : conto corrente postale n. 26619502, intestato all'Associazione di volontariato Idra, Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE

Firenze, 20.6.'00

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

 

LE RICHIESTE SPECIFICHE ALLA SESTA COMMISSIONE

(TERRITORIO E AMBIENTE) DELLA REGIONE TOSCANA

Alla vigilia dei primi importanti appuntamenti operativi del Consiglio Regionale neo-eletto Idra sottopone alla Sesta Commissione - perché se ne faccia portatrice nel dibattito in aula - le seguenti proposte:

Già il 15 giugno '99 l'ARPAT, intervenendo per l'intercettazione - sull'ordine dei 250/300 metri cubi l'ora - della falda idrica a Osteto (Firenzuola) riconosceva "la necessità che i lavori siano riattivati solo quando saranno stati effettuati approfondimenti idrogeologici con una più precisa identificazione delle discontinuità". Sotto accusa era lo Studio di Impatto Ambientale. "Dall'esame della documentazione in nostro possesso - si legge nella relazione - la galleria (scavata per circa 900 m) sta drenando una quantità di acqua decisamente superiore a quanto ipotizzato in sede di studio di impatto ambientale". L'ARPAT aggiunge che "sono state verificate delle semplificazioni nello studio idrogeologico della galleria". L'ARPAT rileva che "la galleria Firenzuola Nord insiste in prossimità (e per alcuni tratti all'interno) di un sito di interesse comunitario, e quindi l'eccessivo drenaggio potrebbe comportare eventuali danni ai corsi d'acqua superficiali con ripercussioni negative sull'ecosistema". L'ARPAT contesta infine, nella propria nota, persino le tecniche di scavo adottate sotto l'Appennino. Col Presidente dell'Osservatorio Ambientale l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana ha concordato la necessità che gli approfondimenti idrogeologici ritenuti necessari e propedeutici alla riattivazione dei lavori siano accompagnati dalla definizione di un nuovo codice di scavo che elimini il drenaggio "incontrollato".

Lo stesso Osservatorio Ambientale nazionale scrive già un anno fa di ritenere che "i lavori di scavo, che attualmente risultano sospesi, possano riprendere solo sulla base di attendibili approfondimenti tecnici in merito alle previsioni relative ad eventuali ulteriori interferenze con le risorse idriche e solo in presenza di adeguate misure preventive relative alle modalità di avanzamento e di impermeabilizzazione, al fine di limitare al massimo i danni al sistema idrologico e al sistema ecologico nel suo complesso" (Ministero dell'Ambiente, Provvedimento del 17 giugno '99, con oggetto "Emergenze idrogeologiche causate dallo scavo delle gallerie nella tratta Bologna-Firenze").

Suggeriamo infine che - per quanto posibile - codesta Commissione individui, lungo il futuro percorso istituzionale inerente le iniziative da assumere in relazione all'impatto sul territorio delle grandi infrastrutture, modalità di rapporto e sinergie operative con la Quarta Commissione consiliare (Sanità), tenuto conto del profondo legame che nei fatti si insatura fra diritto alla salute e tutela dell'ambiente.

Ulteriori sinergie suggeriamo che siano esperite attraverso l'impegno di codesta Commisisone con il principale partner territoriale - la Regione Emilia Romagna - dei progetti che interessano la rete trasportistica toscana nel suo versante settentrionale (linee ferroviarie Pontremolese, Porrettana, Direttissima, Faentina; collegamenti stradali e autostradali).

Chiediamo infine:

back