Associazione di volontariato Idra
Tel. e
fax 055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it; web http://associazioni.comune.fi.it/idra/inizio.html
Firenze, 20.5.’10 COMUNICATO STAMPA
Sabato 22 Maggio 2010 – Firenzuola – Sala Consiliare
ACQUA, APPENNINO E FUTURO:
INTERESSA LASCIARNE ALMENO UN PO’
AI NOSTRI NIPOTI?
Un giorno andai con mia cugina in quella zona, si chiama la “Valle
dell’Inferno”. Partimmo la mattina prestissimo; per arrivare nel cuore della
valle dove dovevamo recarci ci volevano tre ore di cammino.
Correvamo come due gazzelle. Era una
bella mattina chiara di Luglio. Dopo un tratto di strada scoperta cominciammo
ad addentrarci nel cuore della boscaglia. C’era un piccolo sentiero di terra
battuta, tutto ricoperto da faggi e carpini, che costeggiava un torrente,
impetuoso anche nei mesi caldi perché ricchissimo d’acqua. Era meraviglioso!
Bastava alzare gli occhi per vedere grandissimi massicci rocciosi dove alcune
caprette brucavano in bilico su strapiombi paurosi.
Camminammo per diverso tempo in quella
specie di jungla, poi arrivammo ai castagneti. Erano montagne piene di
mastodontici, meravigliosi alberi; bastava guardarli per vedere la loro
venerabile età. C’erano tronchi con cavità così grosse da poter nascondere più
persone, però la loro chioma era rimasta intatta, anzi, più bella! [...]
Il rumore del torrente si faceva
sempre più forte e tutt’a un tratto uscimmo dal bosco e ci trovammo davanti una
specie di piscina naturale con l’acqua verde smeraldo e tanti ragazzi che
allegramente facevano il bagno e giocavano ridendo rumorosamente.
Appena ci videro ci salutarono con
grandi gesti ed urla. Noi eravamo piuttosto titubanti, ma il nostro
accompagnatore ci rassicurò e ci accompagnò in mezzo a quel frastuono gioioso.
da: Milena
Scarpelli, Ricordi, Edizioni ISIS
“Leonardo da Vinci”, Firenze, 2006 (pp. 62-63)
[dal racconto di un episodio nei giorni di
guerra dell’estate 1944, lungo la Linea Gotica]
Negli anni passati è stato profuso abbondante impegno
da tante persone di buona volontà nel tentativo di prospettare alternative
ragionevoli e praticabili a una politica locale e nazionale di
crescita-senza-se-e-senza-ma che, sostenuta congiuntamente da una parte del
mondo industriale e finanziario, dall’attuale schieramento di governo e da
quello di opposizione, nonché dal sindacato confederale, ha prodotto nel caso
TAV un deplorevole saccheggio di risorse rare e non rinnovabili, come quelle
dell’ambiente che caratterizza il bacino del fiume Santerno, coi suoi affluenti
o subaffluenti Diaterna, Rovigo e Veccione, anche in aree ufficialmente
protette dalla normativa europea “Habitat”, come il SIC (Sito di Importanza
Comunitaria) “Giogo – Colla di Casaglia”. Sarà bene non dimenticare anche il
silenzio-assenso alla ‘grande opera’, quando non il convinto appoggio, di una
componente significativa del sedicente movimento verde e ambientalista, talora
addirittura da postazioni di governo.
Sulla direttrice Firenze-Bologna, ad un esame
oggettivo, la politica sottesa alla filosofia TAV ha raggiunto questi risultati:
·
sacrificare
inutilmente gli ambienti del basso Mugello e del bacino del Santerno (ai quali
ci lega una naturale affinità di vicinanza e comunanza di patrimonio
territoriale), con condotte che il Tribunale di Firenze ha giudicato criminose
al termine di un processo caratterizzatosi peraltro per l’equilibrio e
l’accuratezza dell’analisi tecnico-legale delle vicende (pene severe sono state
comminate in primo grado ai vertici di società di spicco nel panorama
dell’imprenditoria edile italiana, coinvolte nella co-distruzione
dell’ecosistema appenninico; e tuttavia sulle responsabilità politiche e
amministrative pubbliche si attendono ancora gli esiti del procedimento aperto
dalla Corte dei conti, mentre i cittadini colpiti dai danni spesso
irrimediabili al patrimonio e alle attività economiche restano in attesa
persino del riconoscimento del diritto ai risarcimenti);
·
lasciare
grottescamente irrisolti i problemi trasportistici, sia a livello nazionale sia
locale, aggravando anzi le condizioni del trasporto pendolare mentre si
riducono drasticamente le opportunità di scelta fra opzioni (anche economiche)
differenziate di trasporto sulle lunghe percorrenze;
·
accrescere
esponenzialmente il debito pubblico in un contesto di crisi finanziaria globale
sempre più pronunciata e coinvolgente.
Il fatto che il numero delle persone di buona volontà
sia stato insufficiente a cambiare questo segmento di Storia, e che
quell’impegno avrebbe meritato miglior fortuna, non ne diminuisce la validità e
la dignità.
Siamo peraltro del parere che il modello sociale,
economico e politico del quale è stato vittima anche l’ambiente del bacino
fluviale del Santerno nella vicenda TAV sia giunto al suo limite estremo.
Ci troviamo alla fine di un’epoca.
Presto i nodi – l’insostenibilità del debito pubblico
posto a carico anche delle prossime generazioni, che avrà pesanti ripercussioni
sui risparmi delle famiglie, e la disoccupazione crescente nonostante il
pompaggio del ‘lavoro drogato’ come quello per le ‘grandi opere’ inutili -
verranno al pettine.
Purtroppo quindi, ancora una volta, vi saranno
risvolti traumatici per la cittadinanza.
Risorgeremo, certamente. Ma solo a prezzo di grandi
sacrifici e a condizione di capire le ragioni della crisi, e di saper far leva
su una autentica cultura di soggettività e responsabilità, di sussidiarietà e
partecipazione, da far crescere in ogni persona e nei ‘corpi intermedi’ della
società, da esplicarsi in tutti i campi del vivere associato, inclusi quello
economico e quello politico. A questo scopo, sarà indispensabile muoversi con
discernimento denunciando le forme di partecipazione limitata o simulata che il
vigente sistema di potere ci propone.
L’attuale crisi economica nazionale e mondiale,
indotta da una politica che penalizza popolazione e territorio sulla base di
un’idea distorta di progresso e sviluppo, deve mantenerci vigili e
operanti dinanzi alle nuove minacce che sono alle porte.
Ci riferiamo ad esempio agli scenari che si
annunciano per la città di Firenze e per la sua area metropolitana, dove il
progetto di sottoattraversamento TAV per il nodo ferroviario prospetta, se
dovesse realizzarsi, il rischio concreto di danni clamorosi ed estesi al
tessuto storico e architettonico, alla vivibilità e alla salute, e ancora una
volta alle stesse casse pubbliche già così compromesse a livello centrale e
locale. Nella ‘battaglia per Firenze’, complementare a quella condotta per la
tutela del Mugello e dell’Alto Mugello, dalla Carza al Santerno al Veccione al
Diaterna, auspichiamo perciò la Vostra vicinanza.
Restiamo peraltro ben vigili sul tunnel appenninico
TAV.
Da una parte non possiamo che deplorare vivamente il
fatto che persino l’esile foglia di fico dell’Osservatorio Ambientale, scaduto
da anni, non sia stata più riproposta. È l’ultima beffa ai cittadini: non è più
ammesso neppure monitorare la permanenza dei danni presenti né la progressione
di quelli, strutturali e irreversibili, destinati a coniugarsi
indeterminatamente al futuro.
Ma consideriamo con particolare preoccupazione anche
il tema dell’affidabilità di questo modello di esercizio ferroviario. Da una
parte le cronache descrivono da mesi il deficit di credibilità nei nuovi
collegamenti TAV Firenze-Bologna per quanto riguarda i tempi di percorrenza.
Dall’altra nessuna autorità sembra avere ancora intenzione di intervenire
efficacemente sugli altri gravi e palesi deficit che presentano, in relazione
alle esigenze di sicurezza, i lunghi tunnel mono-tubo privi di una galleria
parallela di soccorso, con finestre di fuga la cui accessibilità e
praticabilità è considerabile sotto molti aspetti problematica.
La nostra associazione, che ha inteso perseguire
l’obiettivo della tutela del territorio e della salute in Mugello e in Alto
Mugello anche nelle condizioni più avverse, quando le ruspe, i bulldozer e i
martelloni della TAV avanzavano ben protetti da istituzioni pubbliche
indifferenti dinanzi al dissenso motivato e alle evidenze dei danni, in un
contesto di informazione latitante, considera preziosa ogni espressione della
società civile che mostri interesse alla riconquista del controllo sui destini
della nostra casa comune Terra.
Ecco perché salutiamo con simpatia la Vostra
iniziativa e le auguriamo di essere foriera di buoni risultati per la società e
l’ambiente dell’Appennino.
Sul sito web di Idra sono disponibili (in qualche caso anche con qualche corredo
fotografico o cartografico) i seguenti interventi dell’Associazione sui temi
della tutela dell’ambiente del bacino fluviale del Santerno, agli indirizzi (ordinati
cronologicamente):
COMUNICATI
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/1-7-'99.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/21-7-'99.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/7-9-'99.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/5-11-'99.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/16-2-'00.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/3-4-'00.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/4-4-'00%20(2).html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/18-4-'01.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/8-6-'01.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/13-6-'01.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/17-7-'01%20(1).html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/12-2-'02.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/26-3-'02.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/25-9-'03.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/19-10-'04.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/27-11-'04.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/12-7-'05.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/20-10-'05.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/11-11-'05.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/5-1-'06,%20Schizo-politics.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/23-8-'06,%202.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/31-8-'06.htm
DOCUMENTI E APPELLI
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/regionetratta9-7-'99.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/DOSSIER%20BERLUSCONI.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/L.%20presid.%20GRT,%2023-9-'03.html
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/L.%20partiti,%2014-11-'05.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/L.%20Piemonte,%2024-11-'05.htm
·
http://www.idraonlus.it/vecchiosito/Dossier%20TAV%20in%20Toscana,%208-7-'06.htm