Associazione di volontariato Idra
iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana
per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
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aderente ad Alternativa ai progetti TAV - Federazione Nazionale dei Comitati e delle Associazioni
COMUNICATO STAMPA
Firenze, 20.12.'00
COME SONO LE CONCRETE CONDIZIONI GEOLOGICHE
DEL SOTTOSUOLO DI FIRENZE
(E DUNQUE GLI SCENARI CHE RIGUARDANO
I 170 EDIFICI INTERESSATI
DALLO SCAVO PER IL TUNNEL DELL'ALTA VELOCITÀ)?
IDRA SI RIVOLGE A ITALFERR,
DOPO LA RICHIESTA INOLTRATA
DA UNA CITTADINA FIORENTINA.
SONO PASSATI PIÙ DI DUE MESI,
MA NON RISULTA ANCORA ARRIVATA UNA RISPOSTA.
UN SEGNALE TRANQUILLIZZANTE
O PIUTTOSTO INQUIETANTE?
Idra rende noto che non le è stato possibile ottenere dall'Italferr (la società responsabile della progettazione del doppio tunnel ferroviario ad Alta Velocità nel nodo fiorentino) i risultati delle indagini geognostiche eseguite nel sottosuolo della città di Firenze fra marzo e luglio 2000 - per quanto risulta - da una ditta del nord Italia su incarico della stessa Italferr.
La richiesta di informarsi sui risultati di queste indagini era stata inoltrata a Idra, un'associazione iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana, da una cittadina di Firenze sottoattraversata dal doppio tunnel TAV, con una lettera aperta pubblicata anche sulla stampa cittadina.
Quella richiesta è stata girata dalla nostra associazione alla Italferr (e indirizzata sia alla sede fiorentina sia al rappresentante nell'Osservatorio Ambientale nazionale sulla tratta TAV Bologna-Firenze) oltre due mesi fa, il 14 ottobre 2000.
Idra registra con stupore il fatto che non sia stato dato nessun tipo di risposta, e si augura che la circostanza non debba interpretarsi come un segnale di incertezza sulla plausibilità del progetto da parte degli stessi proponenti. Ricordiamo che sono centinaia le famiglie fiorentine che vivono con particolare angoscia la prospettiva del sottoattraversamento della propria abitazione. E sono migliaia le famiglie che si sentono esposte, in una fascia assai più ampia, ai rischi legati all'"effetto diga" atteso in conseguenza della costruzione del doppio tunnel ferroviario veloce.