Associazione di volontariato Idra

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Totale: n. 2 pagine (questa inclusa)

Firenze, 2.6.'99

 

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

per conoscenza: ………….. ai delegati sindacali dei lavoratori CAVET di Firenzuola

 

Cantieri dell'Alta Velocità:

i lavoratori non ne possono più di acqua, fango,

straordinari e mancanza di condizioni di sicurezza

Proclamato uno sciopero a oltranza,

e manifestazione davanti al Comune di Firenzuola

 

 

Dopo avere inutilmente atteso che le loro richieste di tutela della salute e della sicurezza fossero accolte dalle imprese consorziate nel CAVET, che costruiscono la linea ferroviaria ad Alta velocità fra Firenze e Bologna, i lavoratori sono scesi in "sciopero a oltranza", e hanno manifestato stamani davanti al Comune di Firenzuola.

Ai microfoni dell'emittente fiorentina Controradio, Salvatore Ponzio, delegato RSU e responsabile della sicurezza nei cantieri eletto dai lavoratori, ha riferito che nel preteso "cantiere modello", sponsorizzato in tutti i modi possibili, con la crema delle imprese, ci sono trattamenti che non stanno né in cielo né in terra. Non si lavora in sicurezza. C'è acqua e fango. Sono stati chiamati tutti gli organi preposti. Ma le segnalazioni all'ASL non sono servite a nulla. "Nessuno ci dà una mano. Qua siamo duemila persone. In un cantiere come questo, disagiato, sotto terra, facciamo orari che non le dico, si lavora il sabato la domenica, ci sono problemi di tutti i generi". Anche la viabilità è inadeguata e rischiosa. "Si fanno tanti straordinari, e tutti lo sanno: c'è gente che fa 16 ore al giorno, 20 ore al giorno".

Da parte sua Manola Cavallini, FILLEA-CGIL, ai microfoni dell'emittente fiorentina Nova Radio, ha detto che "il nodo fondamentale è l'areazione, e la presenza di acqua e fango, dentro le gallerie", ma ha curiosamente definito quella dei lavoratori di Firenzuola una "lotta fra virgolette". Una lotta che "si può concludere in brevissimo tempo, al di là del proclamare lo sciopero a oltranza, che è più simbolico che reale". Dichiarazioni che non sembrano per la verità di grande aiuto, in questo momento, per i lavoratori, né paiono gran che giustificabili sul piano sindacale, se è vero che le condizioni di lavoro sono quelle descritte dal delegato e confermate dalla Cavallini stessa.

Occorre ricordare che i sindacati confederali non hanno mai risposto alla richiesta di incontro con i lavoratori che il Coordinamento dei comitati cittadini (poi confluito in Idra) ha inviato più volte per contribuire all'informazione sulle condizioni strutturali di rischio e di disagio intrinseche ai progetti dell'Alta Velocità, per come sono stati scritti, approvati e successivamente cantierati.

Idra rinnova anche oggi ai sindacati confederali la richiesta di incontro con i lavoratori o con i loro rappresentanti.

A proposito del comportamento dell'ASL, Idra fa notare che l’Azienda Sanitaria di Firenze ha cessato di trasmettere (a partire dal 28 luglio '98) i referti ospedalieri inerenti la cantierizzazione per l’Alta Velocità: gli ultimi pervenuti a Idra riguardano il primo quadrimestre del 1998. Forse le proteste del Consorzio CAVET (le imprese costruttrici dell’Alta Velocità), infastidito dalla pubblicazione del rosario di incidenti, infortuni e notizie di reato per le numerose inadempienze sul versante della sicurezza dei lavoratori, sono riuscite a vanificare i protocolli informativi di intesa siglati dall'Azienda Sanitaria siglato nel dicembre del '96 col volontariato? Se così fosse, si tratterebbe di una circostanza indubbiamente grave. Se così non è, ci auguriamo di poter ricevere presto spiegazioni plausibili.

L'ASL non ha ancora inviato nessuna risposta neppure alla lettera del 6 maggio scorso, in cui Idra chiedeva notizie più particolareggiate sulle circostanze che hanno accompagnato l'alluvione nella galleria di San Giorgio (dopo che era stata intercettata un'ampia falda sotterranea): anche lì acqua e melma, ma in quantità tale che la galleria è stata evacuata, e i lavori sospesi.

Per quanto risulta a Idra, inoltre, la periodicità con cui la Regione Toscana chiede all'Unità Operativa Igiene e salute nei luoghi di lavoro la relazione sulle sue attività è diventata, da trimestrale, semestrale.

Non vorremmo che le circostanze descritte fossero il sintomo di un pericoloso abbassamento della guardia. Ricordiamo che al 31 maggio 1998, nel corso dei sopralluoghi effettuati dall'ASL, erano state riscontrate (sul versante toscano della tratta) "191 situazioni che comportavano la violazione della normativa posta a tutela della salute dei lavoratori che hanno comportato la emanazione di altrettante prescrizioni alle quali le imprese interessate, salvo rarissime eccezioni, hanno ottemperato". La precedente relazione, al 31 dicembre '97, riferiva di oltre 100 notizie di reato inoltrate. Vi sarebbe stato dunque un incremento notevole, nel giro di soli cinque mesi: un dato per niente rassicurante, nonostante l'impegno organizzativo dell'ASL. "Le situazioni di rischio riscontrate - specificava il rapporto ASL - hanno riguardato nel 48% dei casi le norme di prevenzione infortuni, nel 23% dei casi le norme di prevenzione in edilizia, nel 14% dei casi l'applicazione del D.Lgs. 626/94, nell'8% dei casi le misure previste dalle normative che disciplinano il lavoro in galleria, nel 5% dei casi le norme relative all'igiene industriale e nel 2% dei casi altre normative".

Come si attrezza in ogni caso l'Azienda Sanitaria ad affrontare le cantierizzazioni di Sesto, Monte Morello e Firenze?

E che ne è stato della proposta che Idra ha avanzato nei confronti del Sindaco di Sesto Fiorentino e del Sindaco di Firenze per l'attuazione di uno screening preventivo che verifichi lo stato di salute delle popolazioni a rischio, assistito dalla Facoltà di Medicina dell'Università di Firenze? Il 26 novembre scorso il presidente della Sesta Commissione Consiliare del Comune di Firenze, Sandro Domenichetti, ricevendo per una audizione una delegazione di Idra e il prof. Massimo Gulisano, ordinario al Dipartimento di Anatomia umana e Istologia del Policlinico di Careggi, promise che si sarebbe attivato per l'organizzazione di una giornata di confronto delle varie responsabilità, competenze e soggetti istituzionali deputati al controllo ambientale e sulla salute, da realizzare per febbraio del '99 insieme alla Commissione Ambiente di Palazzo Vecchio. Andava valutata, sostenne, l'accettabilità tecnico-sanitaria dei dati e l'impatto dei cantieri sulla salute e sull'ambiente della città. Ma siamo a giugno, e di questa "giornata di confronto" non vi è stata alcuna attuazione pratica.

 

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