Associazione di volontariato Idra
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SALUTE E CANTIERI TAV A FIRENZE:
DOCUMENTI DELL’AZIENDA SANITARIA CHE SCOTTANO
Quali rischi
aggiuntivi corre la salute di centinaia di migliaia di fiorentini con l’arrivo
dei cantieri per il sottoattraversamento TAV?
Qualcuno ha
studiato gli scenari che si prospettano?
Sono state
adottate misure preventive efficaci?
Le risposte
ci sono, e sono state scritte 10 anni fa. Sono valutazioni molto serie, preoccupate e preoccupanti, che fanno
séguito a diagnosi precedenti altrettanto poco
tenere. Tali da suggerire massima prudenza e, in ogni caso, l’attivazione
di un imponente apparato di prevenzione.
Ma da allora un
silenzio tombale avvolge i documenti nei quali i tecnici indipendenti
dell’Azienda sanitaria di Firenze hanno messo nero su bianco che cosa dobbiamo
aspettarci dai prossimi lustri di camion e talpe, ruspe e betoniere. Lo hanno
scritto prima da soli, nel maggio 2000, poi a quattro mani con l’ARPAT, nel
gennaio 2001. Hanno chiesto
finanziamenti adeguati per attivare quanto meno un progetto di sorveglianza
e di monitoraggio. Non li hanno
ricevuti. E la cosa è finita lì.
Ma i
cittadini, loro, continuano a esistere. Vecchi e giovani, studenti, lavoratori e turisti continuano ad abitare
e a respirare Firenze e la sua area metropolitana. Un’intera generazione di ragazzi e bambini sta per essere investita dal
ciclone TAV, e dovrà conviverci negli anni verdi della vita.
Idra desidera mettere sul tavolo del sindaco, del
prefetto, dei ministri della Salute, dell’Ambiente e delle Infrastrutture le
analisi, le previsioni e le richieste formulate 10 anni fa dalla ASL 10, e 9
anni fa da ASL e ARPAT insieme.
È da quasi
un anno che Idra chiede al Direttore
generale della ASL 10 ing. Luigi Marroni questi documenti.
La prima lettera risale al 20 luglio
2009:
“Nell’ambito delle nostre attività informative stiamo
ricostruendo alcune fasi del laborioso percorso che ha accompagnato l'iter del
progetto Alta Velocità ferroviaria nella città di Firenze.
A tale fine gradiremmo poter ricevere (...) copia dei seguenti
documenti, elaborati rispettivamente dalla ASL 10 e, congiuntamente, dalla ASL
10 e dall'ARPAT:
Gradiremmo inoltre ricevere, qualora siano state prodotte nuove
successive proposte sullo stesso argomento dalla ASL 10, copia anche di queste,
e notizia del relativo esito, atteso che - come ci risulta - le prime due non
sarebbero andate a buon fine, non avendo ricevuto alcun tipo di finanziamento”.
Il
Direttore generale non ha mai risposto,
nonostante tre successivi solleciti in data 5 ottobre 2009, 23 novembre 2009 e
17 febbraio 2010.
Lunedì 31
maggio è partita la quarta lettera di sollecito, indirizzata questa volta per conoscenza anche al
ministro della Salute prof. Ferruccio Fazio.
“È trascorso oramai quasi un anno dall’invio della nostra prima istanza”, scrive il presidente di Idra Girolamo Dell’Olio, “ma ancora non abbiamo ricevuto risposta. Si
tratta di un lasso di tempo che non soltanto supera di gran lunga i termini
previsti dalla normativa sugli obblighi di trasparenza, ma anche e soprattutto mortifica le aspettative che in un sistema
democratico i cittadini sono legittimati a nutrire nel rapporto con le
istituzioni. A maggior ragione se si considera che in questo caso il tema è la salute di centinaia di
migliaia di persone, e che il
soggetto con cui i cittadini associati (...) stabiliscono il rapporto di
interlocuzione è un ente tecnico, non politico”.
Nel frattempo peraltro, fa notare Idra, “ha continuato a progredire l’iter approvativo del progetto di
sottoattraversamento AV di Firenze, che risulta essere adesso già nella fase di
prima cantierizzazione”.
A questo punto l’associazione
ecologista fiorentina si domanda: “Dobbiamo
forse temere che la Direzione dell’Azienda Sanitaria Fiorentina, pur in
presenza di documenti tecnici qualificati e indipendenti prodotti dagli esperti
dell’Azienda stessa, intenda ignorarli o in qualche modo rimuoverli per non interferire magari con le decisioni
assunte in sede politica, venendo meno però in tal modo ai propri compiti
istituzionali? Taluni stralci dei contenuti dei documenti ASL in questione, del
2000 e del 2001, paiono individuare criticità rilevanti nei progetti presentati
per le grandi infrastrutture di trasporto pubblico: a tale scopo l’ASL
richiedeva finanziamenti adeguati per il monitoraggio e la prevenzione che però,
a quanto ci risulta, non sarebbero mai stati erogati. O dobbiamo invece
ritenere che nuove analisi e nuove proposte abbiano sostituito quelle del 2000
e del 2001? Ma anche a questo interrogativo manca una Sua risposta”.
Risponderà
questa volta il responsabile dell’Azienda Sanitaria di Firenze? Si attiverà il
ministro della Salute affinché sia fatta piena luce su questa vicenda?