Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 2.6.'01

Festa della Repubblica: in digiuno per difendere la democrazia

L'associazione di volontariato Idra aderisce all'iniziativa del Gruppo Pace Valle Susa: una protesta pacifica contro il progetto dell'alta velocità ferroviaria, "che ci ignora come persone e calpesta i nostri diritti di cittadini".

PERCHÉ IL DIGIUNO… Ecco come lo spiega il Gruppo Pace Valle Susa (testo integrale e altro sul sito web www.homestead.com/gruppopacevallesusa/inizio.html).

"Da tempo la popolazione della Valle di Susa cerca di difendere il proprio territorio e i propri diritti contro il progetto di costruzione di una nuova linea ferroviaria Torino – Lione, TAV/TAC. Intendiamo con questa azione nonviolenta (…) esprimere con forza il rifiuto a subire la violenza del potere e il proposito di garantire a noi stessi e ai nostri figli un futuro dignitoso e giusto. Riteniamo che questa azione valga come mezzo di risoluta espressione della volontà popolare, che è stata ingannata per il modo in cui si è portato avanti il progetto TAV/TAC: senza prendere in alcuna considerazione, né come persone né come cittadini, coloro sulle cui case e sul cui territorio si intende passare. La realizzazione dell’opera proposta comporta sensibili conseguenze sul piano della tutela della salute, della proprietà, dell’ambiente e delle risorse territoriali della valle di Susa. Vogliamo riaffermare con chiarezza che il diritto alla salute è un diritto fondamentale dell’individuo (art. 32 della Costituzione); anche il diritto di proprietà, è garantito dalla Costituzione (art. 42, secondo comma), mentre la situazione che si prospetta, per cui il valore di mercato di un gran numero di case verrebbe azzerato, è quella di una vera e propria "espropriazione della proprietà senza esproprio" (…) Quello che si tenta di mettere in atto in valle di Susa ignora e vanifica diritti fondamentali di un numero elevato di persone. Noi riteniamo invece che le esigenze collegate allo sviluppo e alla produzione vadano contemperate con la sicurezza, la libertà e la dignità umana, che rappresentano il limite invalicabile all’iniziativa economica, come sancito dall’art. 41 della Costituzione. Né l'esercizio del potere politico può esplicarsi negando diritti fondamentali. La democrazia non significa solo gestione del potere da parte della maggioranza, ma anche rispetto dei diritti dei singoli. Solo nell’equilibrio di questi due aspetti trova la sua autentica realizzazione. Ci auguriamo che la nostra azione di digiuno nonviolento possa anche essere un mezzo per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo nodo centrale della democrazia, e per fare pressione sui responsabili della politica, provinciale, regionale, nazionale, perché rivedano il loro comportamento. (…) Sollecitiamo tutti gli uomini e le donne di buona volontà a condividere la nostra esperienza, anche solo per un giorno, per dare forza alla voce della nonviolenza per la conquista di una convivenza sociale fondata sul riconoscimento dei giusti diritti delle comunità".

Alla protesta hanno aderito anche i sindaci di Caprie, di Villardora, di Condove, di San Didero, di Vaie, di Chiusa San Michele, di Villar Focchiardo e il presidente della Comunità Montana della Bassa Valle di Susa e Val Cenischia.

L'associazione fiorentina Idra ha immediatamente raccolto e rilanciato l'appello dei cittadini della Val di Susa: un digiuno a staffetta è cominciato anche lungo la tratta ferroviaria appenninica ad Alta Velocità, cinicamente tartassata nei suoi equilibri idrogeologici dai cantieri CAVET, e a Firenze, dove i primi "grandi lavori" collaterali stanno iniziando a sconvolgere il paesaggio urbano e la già precaria vivibilità della popolazione residente e ospite. Da venerdì 31 maggio fino a martedì 5 giugno si stanno succedendo nell'adesione attiva alla proposta nonviolenta della Val di Susa membri dell'Associazione Idra, dei Comitati di Sesto Fiorentino contro i progetti dell'Alta Velocità, semplici cittadini. Manteniamo viva la staffetta della solidarietà!

Per adesioni: idrafir@tin.it ( 055.233.76.65 oppure 055.44.91.309

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