Associazione di volontariato Idra
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per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale
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n. 2 pagine (inclusa la presente)
COMUNICATO STAMPA
Firenze, 2.2.'01
CLAMOROSO!
L'ARPAT NON AUTORIZZATA
A SVOLGERE I CONTROLLI AMBIENTALI
ALL'INTERNO DELLA TOMBA ETRUSCA
DELLA MONTAGNOLA,
NELL'AREA ARCHEOLOGICA
DI QUINTO FIORENTINO.
INTANTO I LAVORI DEL CANTIERE
ALTA VELOCITÀ PROSEGUONO.
Dopo aver ricevuto segnalazione delle copiose e preoccupanti infiltrazioni d'acqua nella tomba etrusca della Montagnola, l'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana - l'organo istituzionale deputato ai controlli ambientali sugli effetti della cantierizzazione per l'Alta Velocità - si è recata a verificare le condizioni di rischio idrogeologico paventate dall'associazione di volontariato fiorentina Idra. Ma il sopralluogo programmato è saltato: l'ARPAT infatti non è potuta entrare all'interno della tomba. Il motivo lo leggiamo nella relazione datata 26 gennaio 2001 che la Sezione Grandi Infrastrutture di mobilità dell'ARPAT ha appena inviato a Idra:
"Il previsto puntellamento della tomba de "La Montagnola" allo stato attuale non è stato ancora realizzato; è stato messo in opera un sistema di monitoraggio delle vibrazioni ad alta sensibilità e dei fessurimetri, di cui si occupa FIAT Engineering sotto la supervisione della Soprintendenza Archeologica. (…) Le uniche indagini geognostiche realizzate nella zona a monte del cantiere FT2 sono rappresentate da alcuni sondaggi effettuati all'interno del giardino dell'Asilo Alice (…) A seguito della segnalazione pervenuta ad ARPAT dalla Associazione Idra riguardante il possibile stato di rischio idrogeologico a carico della tomba de "La Montagnola" ubicata a Quinto Fiorentino, questa Sezione si è attivata per raccogliere informazioni, effettuando un sopralluogo finalizzato anche ad accertare lo stato strutturale dell'asilo Alice e degli edifici adiacenti, in relazione ad eventuali effetti indotti dai lavori di realizzazione della Galleria Vaglia (…) Durante il sopralluogo non è stato possibile accedere all'interno della tomba in quanto è attivo il sistema ad elevata sensibilità per il monitoraggio delle vibrazioni che rende necessario un permesso speciale della Soprintendenza Archeologica (…) E' necessario, in via cautelativa, che si provveda alla effettuazione degli accertamenti opportuni, come già rilevato dai tecnici della Soprintendenza, ed alla realizzazione delle opere di rinforzo già progettate".
LE CIRCOSTANZE DESCRITTE NELLA RELAZIONE DELL'ARPAT SOLLEVANO NUMEROSI INTERROGATIVI, ALCUNI DEI QUALI ABBASTANZA INQUIETANTI:
Idra pone questi quesiti in una lettera indirizzata sia all'ARPAT sia, per conoscenza, alla Soprintendenza Archeologica: i cittadini attenti alla tutela dei Beni culturali, e i residenti nelle immediate vicinanze della tomba, chiedono risposte chiare e sollecite.
Ricordiamo qui un passaggio della relazione datata il 10 novembre 2000 che il dott. Pasquino Pallecchi, geologo della Soprintendenza, ha inviato al Soprintendente archeologico toscano dott. Angelo Bottini:
"Non si può escludere che, a seguito della costruzione delle gallerie, si possano verificare variazioni nella profondità del livello della falda acquifera con relative variazioni della consistenza del terreno di fondazione delle tombe. Tali variazioni metterebbero a rischio l'integrità delle strutture archeologiche".