Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 19.9.'01

 

LA GUERRA - 'NUOVA' O 'GIUSTA' - EQUIVARREBBE A UNA PENA DI MORTE APPLICATA AI RAPPORTI INTERNAZIONALI.

LO SCRIVE IDRA AL CONSOLE USA DI FIRENZE, CITANDO LE PAROLE DI CIVILTÀ SCRITTE DA CESARE BECCARIA, CONTEMPORANEO DELLA DICHIARAZIONE DI INDIPENDENZA DELLE 13 COLONIE INGLESI D'AMERICA.

"Le scriviamo per trasmetterLe in primo luogo l'espressione dei nostri sentimenti di dolore e di orrore per le impressionanti conseguenze di morte e di afflizione sociale che hanno provocato i tragici attentati dell'11 settembre scorso a New York, a Washington e a Pittsburgh. Non possiamo che associarci a coloro che considerano questi atti un attacco all'umanità. L'associazione fiorentina Idra sente tuttavia il dovere di prendere posizione sulla questione, grave e urgente, della risposta che si ritiene di dover dare a quegli attentati".

Queste le prime righe di un appello (testo integrale su web) trasmesso stamani da Idra, insieme a una richiesta di incontro, al console generale degli USA a Firenze, Daria M. Hollowell.

Secondo l'associazione toscana, "a sostenere il teorema della guerra come soluzione al substrato di sofferenze, disperazione e violenze che ha nutrito questa e altre azioni suicide in diversi scenari, sembra essere la stessa impalcatura emotiva, culturale e giuridica che rende tuttora possibile e praticata negli U.S.A. la pena di morte. L'attuale domanda di guerra ci pare somigliare, per come nasce e per come si sviluppa, a una spinta alla pena di morte estesa alle relazioni internazionali, che minaccia al tempo stesso soggetti responsabili e popolazioni civili incolpevoli". Citando il "Dei delitti e delle pene" di Cesare Beccaria ("Parmi un assurdo che le leggi che sono l'espressione della pubblica volontà, che detestano e puniscono l'omicidio, ne commettono uno esse medesime, e, per allontanare i cittadini dall'assassinio, ordinino un pubblico assassinio"), Idra propone di considerare sotto una luce finalmente nuova e adeguata i problemi che si presentano oggi a un'umanità fortemente interdipendente e globalizzata. "Cos'è oggi il consorzio umano planetario - scrivono Girolamo Dell'Olio, Giuliana Bianchi e Pier Luigi Tossani - se non un solo grande organismo, che ha appunto il compito di cominciare a venire a capo delle atrocità dei singoli, dei gruppi e persino degli Stati evitando innanzitutto di affidare ai propri organi istituzionali democratici il compito di commetterne a sua volta in ritorsione, legalmente?". In questo contesto una guerra di ritorsione equivarrebbe a una condanna a morte istituzionalizzata a scala mondo.

Ma è anche sulla cornice ideologica nella quale si situano certi appelli alla guerra che Idra propone una riflessione. "Le contrapposizioni fra un 'regno del Male' e un 'regno del Bene', di cui leggiamo sulle cronache, appaiono essere residui pre-moderni di una concezione manichea della storia e della società che difficilmente può ricevere cittadinanza in un'opinione internazionale laica e liberale matura. Per di più, possono forse gli U.S.A. e l'Occidente pretendere di possedere il monopolio del Bene, tenuto conto delle gravi sofferenze inflitte nel corso della storia recente all'umanità tutta e a sé stessi?". L'associazione ricorda i contributi terribili dati alla 'civiltà' in Europa dai pogrom, dai fascismi, dai campi di sterminio. E aggiunge: "Contro l'intolleranza e le dittature, altissimo è stato - proprio sul suolo europeo - il prezzo in vite umane pagato dal popolo statunitense nel corso dell'ultimo conflitto mondiale. Molti di quei caduti riposano oggi nei nostri cimiteri di guerra. Ma crediamo sia bene non dimenticare anche eventi-simbolo di distruzione delle popolazioni civili e delle risorse ambientali come il napalm sul Vietnam, il fuoco radioattivo su Hiroshima e Nagasaki, le bombe su Dresda nel '45, il quasi-genocidio degli indiani d'America, il massacro reciproco della Guerra di Secessione".

Secondo Idra, gli USA e l'umanità hanno a disposizione ben altri strumenti e valori per combattere in modo efficace e credibile i focolai di violenza internazionale. "Strumenti e valori che hanno a che fare con la solidarietà sociale, con il rispetto culturale, con la difesa della dignità degli uomini a tutte le latitudini, con la promozione delle economie locali e della conservazione delle risorse ambientali. La strada della guerra, invece, può innescare reazioni a catena imprevedibili in una massa critica di conflittualità internazionali già drammaticamente vicina ad essere raggiunta. Certamente, i responsabili e i mandanti di questi efferati crimini dovranno essere perseguiti e consegnati alla giustizia. Alla giustizia, appunto, non alla morte. Ottenere questo risultato con i mezzi previsti dal diritto internazionale romperebbe la spirale della violenza e rappresenterebbe, in concreto, l'arma migliore per minare - alla radice dell'odio - i consensi all'azione terroristica".

 info ( 055.233.76.65, 055.44.91.309 e-mail idrafir@tin.it web www.comune.firenze.it (spazio Associazioni)

 

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