Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA      Firenze, 19.4.’05

 

ALTA VELOCITÀ: TANTE NOTIZIE, DOCUMENTI, PROPOSTE E RICHIESTE NEL CORSO DEL LUNGO INCONTRO STAMANI DELL’ASSOCIAZIONE IDRA CON I SINDACI E IL PRESIDENTE DELLA COMUNITÀ MONTANA DEL MUGELLO.

 

È durato quasi due ore, stamani, l’incontro dell’associazione ecologista indipendente Idra con gli amministratori del Mugello. Erano presenti il sindaco di Borgo S. Lorenzo Giovanni Bettarini, il sindaco di Scarperia Sandra Galazzo, il presidente della Comunità montana Stefano Tagliaferri, l’assessore all’Ambiente di Borgo S. Lorenzo Leonardo Romagnoli, l’assessore alla Difesa del suolo e alla Mobilità della Comunità Montana Simone Lazzerini. Per Idra, l’esponente mugellano Andrea Romagnoli e il portavoce Girolamo Dell’Olio. Si trattava in realtà del primo incontro dopo quasi tre anni di black out: l’ultimo appuntamento accordato a Idra dalle amministrazioni del Mugello risale al novembre 2002.

Sono stati affrontati praticamente tutti i temi legati alla costruzione del tunnel per l’Alta Velocità modello TAV (i cui costruttori sono alla sbarra presso il tribunale di Firenze nell’ambito di un processo penale, per danno ambientale, di dimensioni enormi): la sicurezza dei futuri viaggiatori e lavoratori sulla tratta AV Firenze-Bologna, la qualità costruttiva del tunnel, le conseguenze sulle falde derivanti dalle tecniche di impermeabilizzazione adottate, i costi pubblici in lievitazione incontrollata, lo stato di crisi cronica della ferrovia Faentina, i diritti negati dei lavoratori impegnati nella costruzione delle “grandi opere”.

Dubbi sulla qualità costruttiva della galleria (che è in corso di rifacimento a Scarperia in queste settimane – e lo sarà ancora per diversi mesi - prima ancora della posa dei binari) sono stati esplicitamente formulati da Idra, che ha chiesto al sindaco Galazzo se fosse al corrente dell’estensione dell’intervento di demolizione. Il sindaco ha risposto di non avere dati in proposito, mentre l’autorizzazione da parte del Comune relativa all’esplosivo impiegato sarebbe stata un atto formale che non comportava un intervento informativo o di controllo, spettante quest’ultimo – è stato detto – all’ARPAT. La quale però, come ha scritto a Idra il prof. Raffaello Nardi, presidente dell’Osservatorio Ambientale Nazionale (OAN), avrebbe appreso soltanto dai giornali dell’avvenuto brillamento delle mine, le cui conseguenze in superficie di forte spavento e di apparente danno agli edifici sono state poi constatate con un sopralluogo dell’Osservatorio Ambientale Locale (OAL). Insomma, ancora una volta qualcosa nel sistema di garanzie pubbliche non ha funzionato. Né gli amministratori hanno ritenuto di chiedere una relazione scritta al CAVET sulle cause delle fessurazioni che hanno reso necessaria la demolizione del rivestimento definitivo, o sull’estensione dell’intervento. Idra non ha nascosto di essere preoccupata anche del fatto che gli amministratori pubblici non appaiano preoccupati. “Sul piano istituzionale non è a noi che spettano questi controlli”, ha precisato il sindaco Bettarini. Ma, ha osservato il portavoce di Idra, se si sommano gli effetti dell’architettura finanziaria del modello TAV (che l’ing. Ivan Cicconi ha definito “perversa”), le modalità di ingaggio delle maestranze (che operano in condizioni estreme, nocive alla loro stessa salute e sicurezza), il sistema di aggiudicazione degli appalti, appare plausibile temere che si stia costruendo un’opera con garanzie assai scarse sul piano delle durata, dell’efficienza e della sicurezza. Ecco perché Idra ha insistito a chiedere agli amministratori del Mugello di farsi anch’essi latori di una proposta all’Osservatorio Nazionale di promuovere ispezioni tecniche accurate sull’intera tratta fin qui costruita.

Quanto all’ipotesi paventata, e tuttavia assai realistica, che al tunnel in cui si incroceranno convogli progettati per velocità di 300 km/h debba essere affiancata una galleria parallela di soccorso, gli amministratori hanno riferito di aver chiesto chiarimenti in merito all’OAN, ma non risultano esserci a oggi risposte al riguardo. Idra ha sottolineato che questa ‘appendice’ progettuale comporterebbe – come ha autorevolmente preannunciato il presidente del Consiglio superiore dei Lavori Pubblici Aurelio Misiti – altri anni di cantieri per il Mugello e un incremento di spesa erariale dell’ordine del 30-40% (attualmente la tratta è arrivata a costare oltre 10.000 miliardi di vecchie lire, integralmente pubblici, dai 2.100 mld iniziali programmati, annunciati come al 60% privati).

Sulle tecniche di impermeabilizzazione delle gallerie, Idra ha consegnato ai sindaci e alla Comunità Montana brochures di imprese che illustrano tecniche di scavo adottate in campi-prova nella galleria AV di Vaglia (fra il Mugello e Firenze), e notizie ricevute da imprese interpellate fuori d’Italia, secondo le quali gli impatti drammaticamente registrati nella falda nella galleria di Firenzuola avrebbero potuto essere mitigati o addirittura radicalmente abbattuti utilizzando strategie che – stando alle fonti – sarebbero state scartate solo per l’elevato costo degli interventi. “Ma quanto vale il Mugello?”, ha chiesto Andrea Romagnoli. “Quanto costa la perdita del valore “territorio” adesso e nel tempo?”. Gli esponenti di Idra hanno concluso che sarebbe opportuno a loro avviso che gli Enti Locali organizzassero, o quanto meno promuovessero, un consulto tecnico internazionale sulle strategie di impermeabilizzazione già in uso in parecchi Paesi e nella stessa Italia, che permetta di verificare costi, condizioni e impatti delle tecnologie oggi disponibili, e la praticabilità di interventi correttivi là dove si sono registrati danni idrogeologici più o meno ingenti.

Continua peraltro a destare preoccupazione – ha notato l’assessore all’Ambiente del Comune di Borgo S. Lorenzo Leonardo Romagnoli – lo svuotamento della falda dalla galleria di Firenzuola, stabilmente attestatosi sul drammatico valore di 400 litri al secondo, senza che vengano verificati riflessi proporzionati sui corsi d’acqua o sulle sorgenti in superficie: l’ARPAT sta ancora studiando e cercando di capire da dove va via tutta quest’acqua, quale serbatoio naturale stiamo (responsabilmente?) svuotando. Idra ha aggiunto a questo dato l’osservazione che siamo in presenza di un territorio dall’elevata sismicità, sul quale ancora più pesanti possono risultare quindi gli effetti destabilizzanti di un drenaggio permanente così cospicuo.

Sul tema delle consulenze esterne aggiuntive che la Regione Toscana ha ritenuto di dover deliberare per nuovi esperti in relazione alle opere di rammendo ambientale (forse impropriamente chiamate di “ripristino”). il presidente della Comunità montana Stefano Tagliaferri ha tenuto a precisare, insieme al sindaco Bettarini e all’assessore Lazzerini, che gli Enti locali del Mugello avevano chiesto alla Regione – al contrario- di utilizzare e semmai potenziare le competenze presenti dell’Osservatorio Ambientale Locale (OAL), già egregiamente all’opera da anni sull’Alta Velocità. Ancora una volta, sembra dunque di capire, la Regione ha ritenuto di dover bypassare i desiderata delle Amministrazioni del Mugello...

Quanto allo studio TRIMM, che ha permesso di censire e interpretare l’enorme mole di danni ambientali prodotti dalla TAV fino al maggio 2002, Idra ha chiesto come mai da quasi tre anni quello studio non sia stato aggiornato. Il presidente Tagliaferri ha affermato che c’è in proposito un impegno (per ora solo verbale) della Regione a provvedere al riguardo....

A proposito del servizio ferroviario disastroso sulla Faentina, l’assessore alla Mobilità della Comunità Montana Simone Lazzerini ha spiegato che si stanno facendo dei progressi, almeno sulla carta. Da una parte i comitati dei pendolari hanno assunto la Comunità Montana e gli enti locali come referenti, e forniscono dati e statistiche sulla scorta dei quali è possibile confrontarsi con maggiore credibilità con Trenitalia. Dall’altra - ultimamente - è stato possibile iniziare a coinvolgere nel confronto anche il Comune di Firenze, un fatto nuovo. Ma anche qui, per quanto ha potuto capire Idra, siamo ancora a un livello “discorsivo”. La vera partita, secondo Lazzerini, si giocherà nel 2006 con le gare regionali, con l’auspicio che a partecipare non sia solo Trenitalia... “E l’elettrificazione della Faentina, a che punto è?”, ha chiesto Andrea Romagnoli. La risposta: non è stato presentato neppure il progetto. RFI per adesso fa sapere – dicono con disappunto gli amministratori - che se si procedesse all’elettrificazione (che permetterebbe di inserire al meglio l’anello della Faentina nel futuribile Servizio Ferroviario Metropolitano) bisognerebbe fermare i treni per un anno e mezzo (!). Sta di fatto che un progetto, con dati scritti su cui confrontarsi responsabilmente, non esiste ancora, a dispetto di tutti gli accordi sottoscritti in occasione delle Conferenze di servizi per l’Alta Velocità. E il sindaco Bettarini aggiunge: “Borgo S. Lorenzo ha approvato un ordine del giorno in cui chiede una risposta definitiva a RFI”.

Altro punto critico quello del rapporto con i tanti lavoratori ospiti sul nostro territorio per la costruzione delle cosiddette “grandi opere”. L’Osservatorio sociale previsto dal Protocollo d’intesa del ’95 non ha mai preso forma. Occorre qualcosa di più, ha spiegato Idra, che singole iniziative dettate dalla buona volontà, come il ‘cinema sotto le stelle o la ‘cena pre-natalizia’. Occorre assicurare alle maestranze diritti pieni di cittadinanza (intervenendo nei modi in cui è possibile anche sulle condizioni alienanti di impiego imposte dal “ciclo continuo”), dotando i lavoratori di strumenti (un luogo di ritrovo, un circolo, per esempio, con ambienti e servizi, telefono, fax, computer, connessione alla rete) e opportunità di comunicazione (incontri e occasioni di socializzazione da promuovere fra lavoratori, associazioni, scuole e cittadinanza, con permessi retribuiti sul lavoro), che facciano vivere come caldo e autentico il rapporto col territorio. Non esistono formule precostituite, ma ci sono già tante idee, e Idra ha dichiarato la propria disponibilità a suggerirne alla Comunità Montana, che attraverso l’assessore ha raccolto positivamente la proposta. Presto sarà fissato un appuntamento.

Ultima, ma non certo per importanza, la questione dell’informazione e della trasparenza. Idra ha deplorato il fatto che le autorità locali non abbiano mai risposto in questi ultimi due anni e mezzo alle istanze serie e documentate di informazione, alle proposte operative e alle richieste di iniziativa che l’associazione ha inoltrato sui tanti temi oggi discussi. Il presidente dell’associazione, iscritta al registro regionale del volontariato, ha consegnato ai due sindaci e al presidente della Comunità Montana una lettera formale di richiesta, ai sensi dell'Art. 9 della  L. 241/90, di accesso all’informazione sui provvedimenti assunti dall'Amministrazione comunale (o, rispettivamente, dalla Comunità Montana), e di intervento nei rispettivi procedimenti, in relazione alle progettazioni, alle cantierizzazioni, agli interventi connessi e all’esercizio delle opere dell’Alta Velocità ferroviaria. Il sindaco di Borgo San Lorenzo si è impegnato a iniziare a comunicare all’associazione gli appuntamenti istituzionali sull’argomento (come le riunioni delle Commissioni consiliari), mentre il presidente della Comunità montana si è dichiarato disponibile a soddisfare ogni futura richiesta di incontro sia multilaterale (per quanto a lui compete) sia bilaterale. Insomma, il ghiaccio sembra rotto.

 

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