Associazione di volontariato Idra

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n. 3 pagine (questa inclusa)

Firenze, 19.11.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

Trasmettiamo il testo del volantino che sarà distribuito dalla nostra associazione domani sera, 20 novembre, all'incontro pubblico a Sesto Fiorentino, nel Casa del popolo di Colonnata, alle ore 21.00, sul tema "La giustizia e i cittadini, Cultura della legalità e responsabilità civile per costruire una nuova convivenza", ospite il dott. Gherardo Colombo.

 

Abbiamo scritto

al dott. Gherardo Colombo

In vista dell'incontro pubblico in programma sabato 20 novembre '99 a Sesto Fiorentino sul tema "La giustizia e i cittadini, Cultura della legalità e responsabilità civile per costruire una nuova convivenza", la nostra associazione ha scritto nei giorni scorsi una lettera al dott. Gherardo Colombo.

La rendiamo pubblica come contributo al dibattito.

 

"La ricerca della pacificazione non deve ignorare l'esistenza del conflitto (...). La trasparenza del conflitto è il presupposto essenziale per il suo superamento (...). Al contrario, nella "normalità" che ci viene agitata sotto gli occhi, io vedo farsi avanti non il nuovo, ma il vecchio. Meglio, l'antico. Non il conflitto trasparente, ma il compromesso opaco. (...). La magistratura è una variabile non coerente con il sistema consociativo. Per questo infastidisce, preoccupa, inquieta. Potere diffuso per antonomasia, può rompere in qualsiasi punto imprevedibilmente il patto del silenzio, della complicità consociativa che il ricatto consiglia".

Sono passaggi, gentile dott. Colombo, dell'analisi coraggiosa e lucida che Ella svolse sulle colonne del Corriere della sera il 22 febbraio '98, a proposito dei fenomeni di consociativismo che affliggono in profondità la politica, l'economia e la vita civile del nostro Paese.

Le inviammo il giorno stesso un attestato di apprezzamento e stima per quelle dichiarazioni, aggiungendo:

"Noi stessi siamo testimoni oculari - nel "piccolo" della nostra battaglia - della persistenza del fenomeno da Lei denunciato. Investimenti pubblici colossali sono così convogliati sulla devastante opera denominata "Alta Velocità" ferroviaria, a detrimento delle priorità sociali e ambientali effettive e urgenti in materia di trasporti (aree metropolitane, trasporto locale, sicurezza, innovazione tecnologica, servizi merci su rotaia integrati col cabotaggio).

Ci auguriamo che lo scossone prodotto dalle Sue riflessioni contribuisca a generare un moto di consapevolezza nell'opinione pubblica, e un clima più autenticamente democratico e responsabile nelle diverse articolazioni dello Stato. Un clima che aiuti a interrompere una buona volta l'assurdo flusso di risorse finanziarie vitali in direzione di investimenti sbagliati, distruttivi per giunta di valori ambientali e territoriali preziosi e di dignità sociale e culturale, come avviene con i progetti TAV ogni giorno e sotto gli occhi di tutti, autorità di controllo incluse.

Un clima che spinga magari verso una doverosa conclusione, anche, l'"inchiesta che non c'è", come il Suo intervistatore Giuseppe D'Avanzo ha felicemente definito il "curioso miracolo politico-giudiziario" dell'inchiesta sul Grande Affare delle Ferrovie dello Stato".

Leggiamo oggi sui manifesti affissi nella città di Sesto Fiorentino, teatro di una brutale cantierizzazione per la linea ferroviaria TAV, che Ella sarà ospite sabato 20 novembre dell'ex sindaco di Sesto Fiorentino, oggi consigliere regionale, Carlo Melani, e dell'attuale vicesindaco, Alessandro Martini, in occasione di un incontro pubblico sul tema "La giustizia e i cittadini, Cultura della legalità e responsabilità civile per costruire una nuova convivenza".

Siamo sconcertati.

Le Giunte sestesi hanno mostrato - ciascuna per la parte avuta nel percorso procedurale che ha portato all'approvazione dei progetti di Alta Velocità ferroviaria - un grado di rispetto quanto meno discutibile per la "cultura della legalità" e per la "responsabilità civile" nei confronti delle popolazioni amministrate. Ne esistono abbondanti prove documentate.

Per esempio, la grave insufficienza nelle attività di informazione dei cittadini sui progetti in questione, e la mancata disponibilità ad incontrare la popolazione in manifestazioni pubbliche organizzate - in sostituzione - dai cittadini stessi, finalizzate all'informazione e al confronto.

Per esempio l'indifferenza con cui sono state registrate le numerose petizioni popolari all'Amministrazione Comunale, forti di migliaia di firme di cittadini seriamente allarmati non solo per il proprio futuro ambientale, ma anche per la scarsa credibilità sociale del progetto TAV e della "ordinaria amministrazione" delle FS.

Certamente, i contenuti e i modi delle decisioni con cui è stata imposta alla collettività di Sesto Fiorentino una cantierizzazione unica nel suo genere (in piena città, a cielo aperto, in quartieri già segnati da gravi disagi ambientali) non configurano alcuno scenario positivo di "nuova convivenza".

Come Ella sa, del resto, l'intero progetto TAV - sono le stesse indagini della magistratura a confermarlo - risulta tutt'altro che limpido sia sotto il profilo finanziario sia per le conseguenze sociali e ambientali che esso determina. L'ing. Ivan Cicconi, autore del volume "La storia del futuro di Tangentopoli", ha definito l'architettura contrattuale e finanziaria della TAV "una truffa ai danni dello Stato".

Non vorremmo che la Sua autorevole presenza fornisse lustro e credito immeritati a una Amministrazione e a una classe politica che nel tempo hanno dato così scarsa prova di capacità di rapporto critico con la popolazione, così debole inclinazione alla promozione della partecipazione e della trasparenza.

Noi crediamo, come Lei, nella sostanza della democrazia, non nei suoi addobbi esteriori e saltuari.

Per questo Le chiediamo di confortarci di una Sua riflessione su questa lettera che Le trasmettiamo.

E ci auguriamo quanto meno di poter avere un piccolo spazio, nell'ambito dell'incontro programmato a Sesto Fiorentino sabato prossimo con la Sua partecipazione, per poterLe illustrare pubblicamente i motivi della nostra profonda preoccupazione per le conseguenze che può determinare sulla effettiva tenuta democratica della società e delle coscienze questa pericolosa miscela di violenza istituzionale e rinuncia civile di cui siamo spettatori in questi mesi e anni a Sesto Fiorentino, a partire dal rapporto stabilito fra cittadini e Amministrazione locale nell'esperienza dei progetti Alta Velocità.

 

Con stima.

 

Associazione di volontariato Idra

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