Associazione di volontariato Idra

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per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Firenze, 19.1.2000

 

ALTA VELOCITÀ: ALL'INCONTRO DI GIOVEDÌ 20 GENNAIO A FIRENZE FRA I SINDACI DEL MUGELLO E L'OSSERVATORIO AMBIENTALE IDRA CHIEDE DI POTER PORTARE IL PROPRIO CONTRIBUTO.

 

URGONO DECISIONI TEMPESTIVE E CORAGGIOSE PER

 

 

Con una lettera inviata al presidente dell'Osservatorio Ambientale nazionale sulla tratta TAV Firenze-Bologna, ing. Fabio Trezzini, Idra chiede di essere ascoltata insieme a quanti - sindaci del Mugello in testa - domani a Firenze incontreranno l'Osservatorio Ambientale per chiedere una sospensione dei cantieri TAV dopo le gravi e perduranti emergenze idrogeologiche in atto lungo l'Appennino per effetto della cantierizzazione di progetti superficiali e intrinsecamente insicuri.

E' necessario e urgente interrompere la spirale di danni irreversibili alla falda e all'equilibrio idrogeologico che la cantierizzazione TAV rischia di innescare in un territorio già così delicato.

E' necessario e urgente, ma non è sufficiente.

Idra non chiederà soltanto le risposte promesse pubblicamente - ma mai date - alle questioni poste all'incontro con le associazioni e i cittadini lo scorso 4 novembre a Borgo S. Lorenzo.

Idra sottoporrà ai responsabili dei Ministeri dei Trasporti e dell'Ambiente, alla Regione Toscana e alla Regione Emilia Romagna, che insieme a Italferr e a TAV siedono nell'Osservatorio Ambientale, altre due priorità complementari:

Anche ai sindaci del Mugello, alla Provincia e alla Regione Idra ribadisce il messaggio: i lavoratori dei cantieri TAV, ospiti delle comunità da voi amministrate, hanno bisogno della vostra sollecitudine! Le condizioni di isolamento e di sofferenza a cui sono sottoposti per la lontananza dalle famiglie, e per le difficoltà e i rischi sul lavoro, esigono l'attenzione degli amministratori locali. Sembra assurdo che non siano applicabili a questi lavoratori le tutele assicurate dalla legge nelle loro regioni di provenienza, dalle quali sono costretti a emigrare per trovare lavoro qui, intorno a un'opera che allarga anziché attenuare la forbice fra Nord e Sud, fra pendolini e pendolari, fra investimenti faraonici e abbandono, fra lusso e arretratezza.

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