Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

Via V. Emanuele II 135, 50134 FIRENZE - Tel. e fax 055.233.76.65, Tel. 055.41.04.24

e-mail: idrafir@tin.it - sito internet: www.dadacasa.com/idra

per il sostegno: conto corrente postale n. 26619502 intestato all'Associazione di volontariato Idra, Via Vittorio Emanuele II 135, 50134 FIRENZE

 

Firenze, 18.10.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

 

MODIFICATE QUELL'ORDINANZA.

CON UNA LETTERA

INDIRIZZATA AI GRUPPI CONSILIARI

DI PALAZZO VECCHIO

IDRA CHIEDE UNA INIZIATIVA URGENTE

IN DIFESA DELL'USO DELLA BICICLETTA IN CITTÀ.

 

"Diffidiamo di quanti propongono di applicare all'uso della bicicletta la logica automobilistica (le cosiddette "tangenziali ciclabili"). La città non è un territorio estraneo da attraversare: abbiamo bisogno di riconquistarla tutta intera, invece, a una conoscenza e a una frequentazione dolce e capillare. Rivendichiamo il diritto alla civiltà, alla lentezza e alla delicatezza delle due ruote a pedale": con questa riflessione si chiude la lettera di Idra ai gruppi consiliari di Palazzo Vecchio nella quale l'associazione fiorentina chiede di promuovere "una iniziativa urgente in Consiglio comunale affinché siano apportate modifiche all'ordinanza che vieta il transito delle biciclette nelle corsie preferenziali per i mezzi pubblici a motore".

Idra ritiene un "segno di scarsa cultura urbana e urbanistica" la pretesa che "porzioni importanti della città e del suo centro storico possano essere raggiunte solo utilizzando servizi a pagamento (taxi e autobus), peraltro spesso ingombranti, rumorosi e inquinanti, o accettando la penalizzazione di lunghe deviazioni di percorso".

"Perché impedire - osserva Idra - l'esercizio del diritto a spostamenti lenti, puliti e armonizzati alla struttura urbanistica delicata e preziosa ereditata dai nostri avi?"

Secondo Idra "non è il pedone o il ciclista che deve adattarsi a una politica del mezzo pubblico irrazionale, dispendiosa e inquinante. Dovrebbe avvenire il contrario". L'associazione chiede quindi ai consiglieri di provvedere affinché non sia "negato ai residenti, ai lavoratori e agli studenti pendolari, e ai visitatori di Firenze, il diritto di spostarsi e di vivere la città utilizzando mezzi silenziosi, sicuri, ecologici, a dimensione di donna, di uomo e di bambino".

back