Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 17.9.'08
Rumore autodromo, Idra delusa: nessun segnale confortante
dalla ASL del Mugello.
Risale al 4 agosto scorso il primo appello inviato
dall’associazione di volontariato Idra al
responsabile dell’igiene e sanità pubblica dell’Azienda Sanitaria in Mugello,
dr. Vincenzo Cordella, sul tema dell’inquinamento
acustico ai danni di chi abita e lavora intorno all’autodromo del Mugello.
“Le condizioni di esistenza della famiglia Pietracito-Vermeer – scriveva il responsabile
dell’Associazione - sono davvero molto, molto difficili, e non si hanno apparentemente
segnali di cura o attenzione nei loro confronti da parte
dell'Amministrazione comunale. Anzi! Nessun intervento di mitigazione con
barriere - nonostante l'elevatissimo rumore di fondo - a fronte dell'evidente
danno alla salute che deriva a questi cittadini dalle attività necessariamente
all'aperto in quanto lavoratori di un'azienda biologica (frutteto;
allevamento). Costretti in alternativa a stare tappati in casa anche d'estate,
con 45 decibel ammessi e anch'essi superati, neppure in grado di
programmare il riposo pomeridiano giacché non viene comunicato loro il
calendario delle ore di pausa. Deroghe e fasce orarie di inquinamento acustico
sempre più generose. A questo vanno aggiunti tutti i gravissimi disagi di ogni
tipo che i Pietracito hanno subìto per anni e anni dalla massacrante
cantierizzazione TAV: inquinamento chimico e acustico diurno e notturno,
dissesto idrogeologico, prosciugamento di sorgenti, danni alla produzione,
"ripristini" con materiali di scarto... Una condizione esistenziale
che ci sembra francamente al limite della tollerabilità umana, e comunque ben
oltre le soglie di attenzione che dovrebbero essere salvaguardate - riteniamo -
per ogni cittadino”. L’associazione chiedeva al responsabile ASL di “recarsi di persona sul luogo a verificare
in quali condizioni questa famiglia (e altre: non è la sola) è costretta a
vivere”: questo, concludeva, “rappresenterebbe
già un primo apprezzatissimo elemento di conforto per loro”. Non risulta
però che la visita richiesta abbia avuto luogo.
Il 1 settembre Idra
trasmetteva al medesimo responsabile tre ulteriori segnalazioni (corredate da
nuova documentazione audio) sull'inquinamento aggiuntivo che proveniva
dall'autodromo del Mugello, questa volta in virtù dell'autorizzazione a
svolgervi una manifestazione 'musicale', monotonamente assordante, che aveva
disturbato o reso impossibile il sonno nelle ultime due notti a parecchia gente
intorno a quel circuito. Sulla questione-autodromo Idra chiedeva al dr. Cordella: “Forse le ASL non
dispongono degli strumenti di intervento necessari in circostanze del genere? Forse l'ordinanza
emessa l'11 novembre 2005 dal giudice della quarta sezione civile del
Tribunale di Milano, Marco Manunta, che ha dato ragione ai cittadini rivoltisi
a lui per chiedere un provvedimento che assicurasse loro in una situazione
analoga condizioni di vita dignitose, il cui testo Le abbiamo trasmesso in
allegato il 4 agosto, è priva di valore e di possibile efficacia nel nostro contesto?
La prevalenza
costituzionale del diritto alla salute su ogni altro interesse commerciale è
forse un lusso un po' ardito da esigere da queste parti? Se così fosse, gentile dott. Cordella, Le chiederemmo
almeno di farcelo sapere, così da poter consigliare ai nostri cittadini di
mettersi l'animo in pace. O invece magari
esistono altre sedi istituzionali presso le quali noi possiamo rivendicare la
tutela del diritto alla qualità della vita e alla salute: e in questo caso Le
saremmo grati se il Suo Servizio potesse indicarcele”.
Anche in questo caso, nessuna risposta. Il
responsabile di Idra ha telefonato
allora al dr. Cordella, e solo in questo modo ha ricevuto alcune prime notizie,
per niente confortanti. Per ovvie esigenze di correttezza informativa, Idra ha chiesto che l’ASL fornisse una
risposta circostanziata scritta ai diversi quesiti posti nelle due richieste
del 4 agosto e del 1 settembre. Il 3 settembre sono arrivate dal responsabile
della ASL all’Associazione queste poche righe di riscontro, relative peraltro
al solo evento “musicale”: “Ho inoltrato
questo esposto, insieme ad altri esposti analoghi pervenuti a questa U.f.,
al Comune di Scarperia, naturale destinatario dell'esposto. Considerato che
l'evento è ormai terminato, penso sia utile far conoscere al Comune i disagi
provocati ai cittadini per tenerne conto in caso di richieste future”.
Idra ha ripreso allora carta e penna, lo stesso 3
settembre: “Gradiremmo che fossero
esplicitati i motivi per cui l'ASL non ritiene di poter intervenire nelle
materie proposte alla sua attenzione”, e ha chiesto di avere conferma
formale di alcune circostanze nuove apprese per telefono.
La prima, quella relativa a un supposto “parere contrario espresso dalla ASL
rispetto alla richiesta (del Comune di Scarperia? della Direzione
dell'Autodromo? di entrambi?) di prolungamento oltre le ore 24
della manifestazione musicale in programma nell'Autodromo sabato e
domenica scorsi”. Al testo di questo parere, qualora ne fosse confermata
l’esistenza, Idra ha chiesto di
avere accesso ai sensi della L. 241/90.
In secondo luogo, il responsabile della ASL aveva
riferito di aver partecipato il 27 agosto scorso a una conferenza di servizi
sui problemi dell’inquinamento acustico proveniente dall’autodromo, alla quale
la famiglia Pietracito-Vermeer non sarebbe intervenuta benché invitata. Idra ha chiesto di essere informata
sulle modalità con cui la ASL era stata convocata a quell’incontro
istituzionale, e cioè se per lettera raccomandata o meno. La famiglia in
questione aveva fatto sapere all’Associazione infatti di non avere mai ricevuto
quell’invito, e di avere ricevuto anzi solo la comunicazione – a conferenza
ormai chiusa - delle decisioni assunte in quella sede ("Decreto n. 14/AG
del 27.8.2008" del Comune di Scarperia, Settore Affari generali). “Sarebbe singolare, scriveva Idra, che una Conferenza di servizi venisse convocata senza che il
soggetto responsabile del procedimento sia in grado di documentare l'avvenuta
comunicazione”.
Sono
trascorse altre due settimane, ma nessuna replica o documento è pervenuto dalla
ASL.