Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 17.6.’06
Gli effetti dei cantieri TAV sulla salute: al convegno fiorentino sulle Grandi
Opere ci si loda e un po’ ci si imbroda.
Ma dagli invitati emergono seri dubbi di fondo.
E Idra denuncia: approccio
acritico e omissioni strategiche nell’informazione.
A chi compete programmare la sicurezza nei cantieri TAV? Perché a
farsene carico non è il committente FS, dal momento che per la costruzione
delle linee AV si utilizza denaro integralmente pubblico?
Quanto è conveniente l’attuale articolazione contrattuale delle
grandi opere? Quanto è ammissibile la
figura del general contractor?
Quale efficacia hanno avuto le misure di tutela della salute, non solo
dei lavoratori, ma anche dei cittadini? E’ sensato attendersi un consenso
popolare intorno ad opere che sconvolgono per anni la vita delle comunità senza
contromisure all’altezza delle esigenze? Quanto sono accettabili le conseguenze
di queste Grandi Opere se si considera l’impoverimento
sanitario, sociale e ambientale che esse determinano?
Sono solo alcune delle domande più
‘pesanti’ rivolte dagli invitati alla tavola rotonda che ha concluso i lavori
del convegno “Dagli osservatori sulle Grandi Opere alla costruzione di un
network nazionale”, organizzato dalle Regioni Toscana, Emilia Romagna e
Piemonte per presentare l’esperienza dei sistemi di sorveglianza MONITOR e
ORMETAV. Particolarmente utili, perché scevri da quella patina di autoreferenzialità che ha
caratterizzato altri interventi, i contributi del dott. Giancarlo Marano
(Direzione generale della prevenzione sanitaria, Ministero della Salute) e
dell’ing. Ivan Cicconi (Direttore dell’Istituto per
la Trasparenza Appalti e Compatibilità Ambientale ITACA).
Da parte sua Idra ha denunciato i ritmi massacranti di lavoro imposti alle
maestranze nel corso di una cantierizzazione che tarda alquanto a concludersi
(la TAV aveva annunciato l’entrata in servizio della linea per il 2003!): turni
sempre diversi, settimana dopo settimana, e fino a 48 ore notturne settimanali
in galleria. Altro che “buone pratiche”
o “cantieri modello”!
Ma l’associazione fiorentina ha
puntato l’indice anche sulle gravi insufficienze e omissioni informative, o addirittura vere proprie
favole, registrate al convegno nelle fasi in cui suoi esponenti hanno potuto
presenziare. Il presidente DS della
Regione Toscana Claudio Martini (“noi
alcune opere dobbiamo farle, non si può dire ‘non si fanno’”) ha continuato a sostenere che “gli scavi sono terminati”, quasi
non sapesse che da oltre un anno, al contrario, si sta demolendo
e ricostruendo – con gravi disagi diurni e notturni per i residenti - un
tratto di galleria dalla lunghezza ancora indeterminata. E che mancano comunque all’appello ben 60 km di
tunnel parallelo di soccorso!
A chi, come il dott. Marano del
Ministero della Salute, sottolineava l’importanza della tutela della salute dei
cittadini accanto a quella dei lavoratori, Idra
ha segnalato (in mancanza di precisazioni da parte dell’ASL stessa...) che su
ambedue i versanti (quello dell’igiene pubblica e quello della sicurezza sul
lavoro) risulta che le aziende sanitarie
non siano state neppure invitate a pronunciarsi in sede di conferenza di
servizi, né riguardo al progetto di tratta Bologna-Firenze né riguardo a
quello – in area urbana, e dunque esponenzialmente più impattante sul piano
sociale - relativo al sottoattraversamento AV di Firenze. I decisori hanno fatto a meno dei tecnici, la scelta è stata tutta
politica! Gli stessi danni ambientali, gravissimi e irreversibili, che la
Procura di Firenze ha portato in tribunale nel
megaprocesso in corso da mesi presso l’aula bunker di Santa Verdiana avrebbero
potuto essere evitati se i decisori si fossero degnati di tener conto delle preoccupate indicazioni fornite a suo tempo
dagli organi tecnici della Regione Toscana
(Difesa del suolo e Genio civile).
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Tavola rotonda, l’intervento di Ivan
Cicconi