Associazione di volontariato Idra

Tel. e fax 055.233.76.65; Tel. 055.48.03.22; e-mail idrafir@tin.it; web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html; www.idra.dadacasa.supereva.it

 

COMUNICATO STAMPA Firenze, 17.5.'03

 

COME SI FA A DARE QUESTE "RISPOSTE" AI CITTADINI? IDRA SI DICE INDIGNATA DALLA REPLICA DELLA COMUNITÀ MONTANA DEL MUGELLO A PROPOSITO DELL'OSSERVATORIO SOCIALE PER LA TAV.

 

È una via di sola andata, da qualche tempo, quella che prende la posta dei cittadini quando scrivono ai sindaci e alla Comunità montana del Mugello a proposito della TAV. Ancora nessuno ha risposto alle svariate lettere inviate dall'associazione di volontariato Idra che chiede democrazia, partecipazione e informazione sui disastrosi progetti di Alta Velocità ferroviaria. Ma Idra non è solo decisa: è anche paziente. E allora il portavoce Girolamo Dell'Olio riprende carta e penna e torna a scrivere al presidente della Comunità Montana.

Chiede di capire.

Si è letto sulla stampa che il presidente della Comunità Montana Giuseppe Notaro definisce "incomprensibile" l'insistenza di Idra a voler partecipare all'Osservatorio Sociale. Ma questo Osservatorio non l'ha voluto Idra: l'ha voluto la Comunità Montana. Non solo. È stata lei, insieme ai sindaci del Mugello, a dettarne le regole di funzionamento, nel lontano '95. Regole che prevedono esplicitamente la partecipazione dei rappresentanti dell'associazionismo e del volontariato. Perché se un'associazione chiede di partecipare questo dev'essere definito "incomprensibile"?

Il presidente Notaro afferma inoltre che "l’esperienza ha dimostrato lo scarso interesse e la difficoltà a coinvolgere in maniera continuativa tutto il vasto mondo dell’associazionismo". Ci domandiamo: quanti inviti sono partiti dalla Comunità Montana all'indirizzo delle associazioni? Certo è che Idra non ne ha mai ricevuto uno! Come si fa a dire allora che la gente non partecipa se non la si chiama?

C'è poi un'ultima stranezza nelle cose che leggiamo sulla stampa. Da una parte il presidente Notaro dice che Idra non viene invitata per "la difficoltà a coinvolgere in maniera continuativa tutto il vasto mondo dell’associazionismo". Dall'altra risulta che martedì scorso "al tavolo dell'osservatorio sociale si sono seduti sindacati, Rsu dei lavoratori Cavet, alcune associazioni impegnate nel sociale e gli amministratori locali". Ma allora le associazioni c'erano! Esistono dunque associazioni gradite e associazioni sgradite al Palazzo? Idra è magari una di quelle per le quali non valgono le regole della democrazia? Tutto sembra confermare questa ipotesi. Ci si domanda come altrove (a Roma, ad esempio) le stesse forze politiche a cui fanno riferimento gli amministratori del Mugello possano lamentare un clima e una volontà di "regime"…

La lettera si conclude rilevando il sostanziale nulla di fatto che - dalle cronache - si arguisce sia emerso al termine di queste due prime riunioni dell'Osservatorio. Non sembra infatti che con qualche "impegno" rimasto ancora una volta allo stadio virtuale, o col "monumento al minatore" da inaugurare a Petilia Policastro in Calabria (di cui si parla peraltro da così tanto tempo), si possa affermare di aver "cercato di risolvere le questioni sociali poste dai lavoratori TAV". Ben altre misure e garanzie sono necessarie - secondo Idra - per far fronte al pesante credito di cittadinanza, di pari dignità, di agibilità democratica che da anni e anni stanno accumulando nella "Toscana progressista" i lavoratori della Calabria e di tutti i Sud impegnati nei cantieri CAVET.

L'associazione fiorentina ripropone quindi al presidente Notaro l'intera piattaforma di obiettivi minimi e immediati già formalmente avanzata insieme a Medicina Democratica:

Infine, Idra chiede al presidente Notaro di poter aver accesso alla lettura dei verbali delle prime due riunioni dell'Osservatorio Sociale, organizzate quasi 7 anni dopo l'inizio dei lavori per la TAV. A meno che non siano state una semplice… chiacchierata fra amici.

back