Associazione di volontariato Idra
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"Ponte sullo Stretto":
dopo averlo bocciato, il Parlamento europeo si esprimerà a giorni per la
seconda volta sulla sua inclusione nella lista "Ten". Idra critica il ribaltamento della
decisione parlamentare ad opera dell’esecutivo UE e ne scrive al presidente Patrick Cox,
auspicando il ripristino della sovranità parlamentare.
"Non
vorremmo che quanto avvenuto", scrive al presidente del parlamento europeo
Patrick Cox il vicepresidente dell'associazione ecologista fiorentina Idra Pier Luigi Tossani, "fornisse
motivi fondati di preoccupazione per le sorti delle procedure di democrazia
nell’ambito delle istituzioni europee". E chiede a Cox di
adoperarsi per ristabilire la sovranità parlamentare e il rispetto del
principio di sussidiarietà.
Il
Parlamento Europeo aveva bocciato poche settimane fa il progetto del Ponte. Aveva ritenuto infatti – leggiamo
nelle cronache - che il nostro Governo lo debba preventivamente corredare con "un'ulteriore
valutazione ambientale e strategica nonché un'analisi dei costi-benefici sul
piano socio-economico". Idra
ha inviato al presidente Cox copia della lettera aperta indirizzata
il 26 giugno 2002 al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: quasi due anni fa la stessa documentazione
era stata richiesta al Primo ministro italiano dall’associazione fiorentina,
a tutela del pubblico interesse. Idra ha informato Cox che nessuna risposta in merito è mai arrivata
da Palazzo Chigi.
Dopo
aver espresso dubbi seri e argomentati sulla convenienza del Ponte, Tossani segnala a Cox anche il
punto nodale dei project-financing
fantasma, il rischio di una ”partecipazione
delle aziende private soltanto promessa e mai mantenuta”, come già avvenuto
per l'Alta Velocità. Project-financing
che, aggiunge, “ora i promotori e i
sostenitori del Ponte prospettano nuovamente con la medesima apparente
sicurezza, mentre i responsabili della cosa pubblica appaiono dimentichi di
quanto la mancata applicazione dello schema di project-financing nella
realizzazione dei dispendiosissimi progetti di Alta Velocità abbia già
impoverito, e seguiterà a farlo massicciamente in futuro, le casse del nostro
Stato”.
Idra, considerando sia l'A.V. che il Ponte opere simbolo della "istituzionalizzazione
dello spreco della spesa pubblica" (una prassi a suo tempo denunciata
e censurata già da quel don Luigi Sturzo pur così stimato a parole, oggi, in
ambienti governativi), comunica a Cox anche la propria profonda
preoccupazione per le caratteristiche del tunnel dell'Alta Velocità ferroviaria
in costruzione sotto l’Appennino tra Firenze e Bologna, privo per 60 km della
galleria parallela di soccorso. "Un potenziale ‘obiettivo perfetto’
", scrive Tossani, "per
micidiali attacchi terroristici,
offerto su un vassoio d'argento a possibili menti criminali dai progettisti e
dai fautori del modello TAV SpA di Alta Velocità? Ci permettiamo di richiamare
ancora una volta oggi questa circostanza, dolorosamente ma responsabilmente,
all'indomani dei tragici fatti di Spagna".