Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 17.2.'01
APPREZZAMENTO DI IDRA PER IL CORAGGIO DEL DISSENSO
DIMOSTRATO DA MASSIMO TORELLI,
RADIATO DAL PARTITO DEI COMUNISTI ITALIANI:
TORELLI CONTESTA LE SCELTE AUTOSTRADALI
DEL MINISTRO COMUNISTA NERIO NESI.
In un'era di omologazione e di 'pensiero unico', l'associazione Idra registra con soddisfazione il comportamento eretico di Massimo Torelli, radiato dal Partito dei Comunisti Italiani perché - leggiamo sulle cronache - non condivide le scelte del compagno (si dice ancora così?) ministro Nerio Nesi, convinto sostenitore del raddoppio autostradale integrale (la "Variante di valico" lunga) in quello stesso corridoio appenninico Bologna-Firenze per il quale il suo governo propone l'Alta Velocità ferroviaria TAV SpA come ricetta base di una pretesa "cura del ferro". Idra invia a Massimo Torelli un messaggio di apprezzamento e di stima per il coraggio di dichiarare pubblicamente il proprio dissenso.
A proposito di "Comunisti Italiani", non risulta a Idra di aver ricevuto risposta dal ministro di Grazia e Giustizia Oliviero Diliberto al quale lo scorso 27 marzo 2000 - dopo il taglio delle sorgenti che approvvigionavano i paesi di Luco e di Grezzano, in Mugello - l'associazione di volontariato fiorentina aveva indirizzato una lettera aperta. In essa Idra lamentava i gravi danni ambientali causati sull'Appennino dalla cantierizzazione TAV (crolli, subsidenze, prosciugamento di sorgenti e acquedotti, impoverimento di corsi d'acqua superficiali), nonostante che da anni e per anni fossero stati trasmessi alla Procura della Repubblica di Firenze esposti circostanziati e documentati sulle palesi carenze del progetto TAV in materia di idrogeologia (ma anche di sicurezza dei lavoratori), e nonostante che fosse stato ripetutamente richiesto alla stessa Procura di "verificare con urgenza l'idoneità del progetto di tratta ferroviaria ad alta velocità Bologna-Firenze, e delle sue condizioni di attuazione, sotto il profilo della prevenzione, dell'igiene e della sicurezza nei luoghi di lavoro, della tutela ambientale, dell'impatto territoriale".
Così si concludeva la lettera aperta all'allora ministro comunista della Giustizia Diliberto: "In che misura, ci domandiamo, è stato tenuto conto delle segnalazioni e delle richieste di verifica a suo tempo inoltrate a fronte dei rischi paventati di danni permanenti agli equilibri territoriali? L'associazione fiorentina Idra Le indirizza rispettosamente tale quesito, rivolgendoLe nel contempo un pressante appello per una iniziativa governativa volta a riconvertire in direzione di progetti socialmente utili i giganteschi investimenti pubblici immobilizzati nella TAV, la cui cantierizzazione promette anche per il futuro nuove probabili devastazioni ambientali".