Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 17.11.'03

 

Garantire i finanziamenti BEI per le grandi opere infrastrutturali nella UE con le liquidità in eccesso delle Banche centrali?

Non buttiamo risorse dalla finestra, osserva Idra, specialmente se europee!

A Bruxelles, il vicepresidente della Commissione bilancio della Commissione europea Franz Turchi ha recentemente proposto - secondo quanto riportato dalle cronache - di garantire i finanziamenti BEI per le grandi opere infrastrutturali nella UE con le liquidità in eccesso delle Banche centrali. "Si metterebbero le Banche centrali al servizio dei cittadini", avrebbe affermato il parlamentare europeo. In una lettera indirizzatagli il 6 novembre scorso, il vicepresidente di Idra Pier Luigi Tossani fa osservare però che di ciò si avvantaggerebbero anche opere come il TAV Torino-Lione e il Ponte sullo stretto di Messina. L'associazione di volontariato fiorentina, alla luce del fallimentare precedente della TAV in Italia, dove il preteso project financing a "prezzi chiusi" si è tradotto in una totale pubblicizzazione dell'onere, oggi al 100% a carico dello Stato e in continua lievitazione, paventa dunque che la proposta di Turchi rischi di esportare in Europa le politiche di spesa pubblica fuori controllo praticate nel nostro Paese. "Crediamo che nessuna risorsa, soprattutto se di sostanziale provenienza pubblica nazionale o comunitaria", scrive Tossani, "sia meritevole di essere utilizzata senza comprovato costrutto. Per lo stesso motivo, non ci rallegra la notizia che la Commissione Europea avrebbe deciso di elevare il contributo a fondo perduto della UE per la realizzazione di grandi infrastrutture alla quota del 30 per cento del costo delle medesime. Quanto sopra, specie in puntuale considerazione delle assai critiche esposizioni debitorie pubbliche degli Stati membri - delle quali Ella ha pur dichiarato di essere consapevole. Siamo peraltro motivatamente convinti che il "lavoro" generato dalle progettate imprese in esame, essendo in realtà "drogato" e parassitario, non produrrebbe alcun concreto effetto benefico sulle economie e sulle finanze dei Paesi dell'Unione. Non si farebbe quindi nessun buon "servizio ai cittadini".

Idra ricorda al vicepresidente Turchi di aver più volte denunciato, in sedi istituzionali sia italiane che comunitarie, "i pesantissimi risvolti negativi dal punto di vista finanziario, e sociale in senso lato, conseguenti all'intrapresa di talune "grandi opere", come quelle che dovrebbero fruire dei vantaggi della Sua proposta (l'Alta Velocità ferroviaria Torino-Lione e il Ponte sullo Stretto di Messina). E' ormai comprovata la diseconomicità di queste infrastrutture, che verrebbero pagate a carissimo prezzo dal pubblico erario, nonché il rilevante danno ambientale che deriverebbe dalla loro realizzazione".

Idra teme che l'accoglimento della proposta del vicepresidente Turchi, sull'opportunità della quale ha invitato a riflettere lo stesso promotore, contribuirebbe a configurare questa Europa - piuttosto che nei termini di una comunione di popoli - come una "oligarchia cementizia" a carico delle risorse dei cittadini dell'Unione. Timore rafforzato dalla recentissima inclusione, da parte della Commissione europea, della Torino-Lione nell'elenco delle infrastrutture europee subito cantierabili.

Così conclude Tossani: "Ci consenta di esprimerLe anche il nostro disincanto circa la possibilità, da Lei ventilata, che i "privati" (nel senso di grandi aziende, se non abbiamo inteso male) partecipino al finanziamento di operazioni come quelle in argomento. L'esperienza pregressa da noi maturata nella vicenda "Alta Velocità ferroviaria" nel nostro Paese ci ha infatti dimostrato che le Grandi Aziende, del resto opportunamente dal loro punto di vista, si guardano bene dall'investire i loro capitali in iniziative fallimentari. A meno che Ella non intenda, parlando di "privati", riferirsi ai fondi pensione dei lavoratori. Abbiamo infatti recentemente udito rumours secondo i quali proprio i fondi pensione, vista la già acclarata mancanza di altri investitori, potrebbero (forzosamente?) essere chiamati a finanziare le grandi infrastrutture in argomento. Se la notizia rispondesse al vero, sarebbe un altro ben doloroso "servizio" ai cittadini lavoratori e risparmiatori".

 

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