Associazione di
volontariato Idra
Tel. e fax
055.233.76.65; e-mail idrafir@tin.it
web http://www.idraonlus.it/vecchiosito/inizio.html
COMUNICATO STAMPA Firenze, 17.1.'13
INCHIESTA DELLA PROCURA DI FIRENZE SULLA TAV.
FORSE FIRENZE È SALVA!
FORSE L’ITALIA RESPIRA!
Se le cose stano davvero così,
ancora una volta la realtà degli affari made in Italy super la fantasia:
saremmo di fronte al gotha del peggio!
Se le cose stanno davvero così, le
carte disvelerebbero un’osmosi perversa,
poco meno che terrificante, fra potere politico, committenza pubblica,
appaltatori privati e criminalità organizzata.
Se le cose stanno davvero così,
allora ringraziamo i magistrati
fiorentini perché questa volta hanno potuto anticipare brillantemente il danno
(la vicenda della TAV in Mugello si è conclusa invece col danno irreversibile
alle falde e la beffa delle prescrizioni per decorrenza dei termini). Forse Firenze è
salva! Forse la legalità potrà tornare ad avere cittadinanza in Italia e
cominciare finalmente a coniugarsi con la giustizia sociale e col diritto al futuro delle giovani generazioni. Un bel tema concreto da discutere nel dibattito pubblico, questo, e
al tempo stesso un simbolo pregnante di ciò di cui la politica con la P maiuscola
– e i media - dovrebbero forse
iniziare ad occuparsi. Altro che Berlusconi vs Monti vs Bersani! Se sotto il
coperchio sollevato dalla magistratura fiorentina c’è davvero il coacervo
solidale di interessi che tutta la storia pregressa della TAV comunque
documenta (grazie anche alla peculiarissima architettura finanziaria che la
caratterizza), allora è ben altra la posta in palio: è in gioco non solo il buon governo della cosa pubblica, ma la stessa
sostanza della democrazia!
Se, dopo tutte le vicende
documentate nel procedimento penale per i danni ambientali irreversibili
registrati fra la rossa Firenze e la rossa Bologna, ci si permette di
continuare a progettare il sottoattraversamento niente meno che della città
patrimonio mondiale dell’UNESCO nel modo descritto dalle carte dei magistrati
inquirenti, allora è d’obbligo
verificare tutta l’impalcatura
TAV nel nostro Paese, sia in direzione retroattiva (pensiamo per
esempio alla sicurezza dei 60 km di tunnel
appenninico sprovvisti di galleria parallela di soccorso) sia in direzione dei progetti fortissimamente voluti da questo come dai
passati governi, a danno oggettivo dei servizi ferroviari a disposizione
della stragrande maggioranza (pendolare) della popolazione. Mentre anche solo
per poche decine di chilometri, come quelle fra il capoluogo toscano e quello
emiliano, scompaiono quasi del tutto i
servizi intercity, con grave danno per le tasche dei contribuenti e per il
diritto alla scelta fra opzioni e tariffe diversificate. Neppure il Capo dello Stato, ci risulta, ha mai manifestato un qualche
disappunto di fronte a questa manifesta ingiustizia: e non ha mancato
invece di benedire la TAV, pretesa “metropolitana veloce d’Italia”!
Quanto all’auspicio,
formulato dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti "che sia fatta al più presto chiarezza sulla vicenda della Tav di
Firenze, un'opera strategica a livello territoriale e nazionale", Idra ribadisce che, piuttosto che di
un'opera strategica, si tratta qui invece di un danno strategico, sia a livello territoriale - perché minaccia
di mettere a repentaglio una città preziosa al mondo - sia nazionale, per il danno erariale che potrà derivarne, dopo
quello acclarato per la TAV in Mugello dalla sentenza
emessa lo scorso 31 maggio 2012 dalla Corte dei conti a carico di ex membri di
giunte della Regione Toscana dal 1990 al 2000, compresi gli ex presidenti
Vannino Chiti (oggi vice presidente del Senato) e Claudio Martini, usciti
indenni «per intervenuta prescrizione
dell'azione risarcitoria». Errare (ammessa e non concessa l’involontarietà)
è umano: perseverare è diabolico!