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Firenze, 16.10.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

PRESENTATO ALLA COMMISSIONE

"SERVIZI AL TERRITORIO" DEL QUARTIERE 5

IL PLASTICO DEL NUOVO PROGETTO

DI STAZIONE ALTA VELOCITÀ DI FIRENZE

 

Dopo la bocciatura della "stazione-squalo" del gruppo Zevi da parte del Ministero dei Beni Culturali e Ambientali, che ha mantenuto i vincoli storici e architettonici sugli edifici che Comune e Italferr avrebbero preferito demolire, giovedì 14 ottobre alle 21 l'Amministrazione Comunale di Firenze e l'Italferr hanno presentato alla Commissione "Servizi al territorio" del Quartiere 5 il nuovo progetto di stazione ferroviaria ad Alta Velocità Belfiore-Macelli.

Tutti in piedi attorno a un plastico piuttosto sommario, in una stanzetta piccola e soffocante.

Prima che iniziasse l'incontro, il presidente della Commissione "Servizi al territorio" del Quartiere 5 Daniele Sacconi ha cercato di fare uscire i cittadini intervenuti per assistere alla presentazione del progetto. Ma i cittadini hanno insistito, visto che un funzionario del Quartiere 5 aveva informato che la Commissione era aperta, ed è stato così possibile almeno ascoltare.

Idra riporta qui di séguito alcuni passaggi salienti della 'cerimonia'.

Ha introdotto l'assessore all'Urbanistica del Comune di Firenze Gianni Biagi, che ha sottolineato come novità architettonica di questo progetto la "grande piazza coperta" (elemento definito centrale) e la "copertura" stessa. Ha dovuto ammettere però che "la nuova progettazione costringe a modificare, anche in maniera abbastanza significativa, la parte che riguarda la viabilità". A causa dei vincoli mantenuti dal Ministero dei Beni Culturali, che non permettono l'ampliamento di Viale Redi, sarà necessario interrare le corsie di Viale Redi in uscita verso nord ovest - ha spiegato -, si dovrà costruire un nuovo ponte sul Mugnone, e si dovrà indirizzare questo flusso di traffico automobilistico privato su gomma su Via Gordigiani. Idra ricorda in proposito che lungo questa nuova "autostrada" urbana è collocata una scuola media superiore rimasta fin qui immune dalle conseguenze più dirette dell'Alta Velocità: il Liceo Scientifico Leonardo da Vinci. Non lo sarà più, a quanto pare.

A monte verrà realizzata un'altra arteria sotterranea, lo "scolmatore" di traffico (secondo la definizione cara - ha riferito Gianni Biagi - all'assessore Cecchi) che collegherà su gomma Viale Strozzi con Via Panciatichi.

Nel contesto della creazione di un nuovo grande centro urbano fra i Macelli e la Fortezza da Basso, l'assessore Biagi ha anche riferito che sono in corso contatti con l'Associazione Industriali e il Ministero delle Finanze intorno all'ipotesi di spostamento della Dogana, collocata - ha detto - in una posizione impropria per la città.

Secondo il cronogramma, ha informato Biagi, i lavori dell'Alta velocità dovrebbero essere completati entro il 2008. "Stiamo lavorando per anticipare certi interventi", ha aggiunto l'assessore: in particolare, l'allargamento del sottopasso di Viale Belfiore, e le stazioni ferroviarie Piagge e Perfetti Ricasoli.

E' poi intervenuta l'arch. Sara Venturoni, dell'Italferr, che ha confermato: l'interramento del Viale Redi in uscita è diventato una scelta obbligata. Per forza di cose, ha spiegato, bisognava trovare una soluzione per liberare il traffico che non ha come destinazione la stazione. Al centro della carreggiata di Viale Redi sarà collocata la tranvia, con fermata a metà del viale. Vi sarà inoltre, in superficie, una corsia preferenziale per i bus, e il sistema di interscambio con i taxi.

L'arch. Alberto Breschi ha descritto la filosofia urbanistica della nuova stazione sottolineando che il vincolo architettonico posto dalla Soprintendenza è stato niente meno che "la matrice del disegno del nuovo"! Quegli edifici vincolati, dunque, più che un'imposizione sarebbero diventati oggi una benedizione. Chissà a cosa pensava il gruppo Zevi, allora, quando progettò lo "squalo" dando per demolite quelle "pre-esistenze" diventate oggi così preziose! Al primo incontro con l'assessore Biagi, fissato per lunedì 25 ottobre, Idra non mancherà di chiedere se anche questo supplemento di progettazione della stazione - bocciata quella vecchia - inciderà sulle casse comunali, dopo i 199.920.000 lire, IVA inclusa, spesi per il Piano-guida affidato all'arch. Bruno Zevi e al suo Studio.

L'arch. Sala da parte sua ha individuato il tassello più importante del progetto nella "soluzione della mobilità urbana". Una nuova stazione poteva essere una catastrofe, ha spiegato; e invece la risposta data col nuovo progetto è un "sistema di mobilità", con dentro quella che si potrebbe chiamare "la prima micrometropolitana di Firenze": il people mover.

L'arch. Sala ha ammesso che le zone accanto alla cantierizzazione "soffriranno un po'", ma non quanto ci sarebbe da aspettarsi da un progetto così complesso. Il parcheggio conterrà solo 360 posti auto; ma non si rinuncia - ha aggiunto - all'idea di altri due parcheggi: uno nell'area oggi occupata dalla sede del Quartiere 5 in Viale Corsica, l'altro vicino al punto in cui il Viale Corsica arriva alla ferrovia (proprio dove sarà collocato il nuovo plesso scolastico Rosai & Rodari!).

L'ex presidente del Quartiere 5 Renzo Alessi ha chiesto quali risultati hanno dato le analisi delle falde freatiche, dov'è che si possono consultare, quali società sono state interessate. Nessuna risposta concreta dall'assessore Biagi (che ha ammesso: analisi e soluzioni devono essere approfondite in fase di progetto esecutivo) né dall'ing. Andrea Stanzani di Italferr (che ha comunque assicurato: le gallerie saranno eseguite con frese che tengono il fronte sempre in pressione, e dunque non daranno nessun problema).

Renzo Alessi ha fatto anche notare che dagli stessi dati TAV in mostra su un pannello esposto nella stanzetta non risulta certo incoraggiante l'incremento dei trasporti su ferro atteso per effetto della nuova linea veloce, soprattutto nel comparto merci. Senza la TAV si andrebbe anche peggio e "la mobilità merci su gomma è insita nel sistema economico italiano: sarà difficile modificare questo dato": questa la replica quasi metafisica dell'assessore Biagi. Con buona pace dell'ambiente!

L'unica richiesta posta nel corso della riunione dal presidente della Commissione "Servizi al territorio" del Quartiere 5, Daniele Sacconi, è stata quella di un prolungamento del people mover fino a Piazza Dalmazia e a Rifredi. "Ci basterebbe uno studio, una progettazione…": questo il traguardo rivendicativo delle istituzioni "rappresentative" del nord ovest di Firenze! Un'ambizione molto modesta, e tuttavia impietosamente tarpata dalla realpolitik di Italferr (che per bocca dell'ing. Stanzani ha chiarito: la stazione ferroviaria deve dare un servizio ben fruibile, e se si accetta un movimento misto di utenti ferroviari insieme a chi non ha nulla a che fare con la stazione, "si fa come con l'autostrada, dove ora tocca fare la variante") e dell'assessore Biagi (il dato è che attualmente non ci sono risorse stanziate su questa ipotesi di prolungamento).

 

Su un bel pannello plastificato a colori., sotto il titolo "I cantieri delle nuove Linee Veloci a Firenze", qualcuno ha notato che nessun campo base per l'Alta Velocità risulta indicato dentro il Comune di Firenze. L'unico campo base segnalato è il CBT1, a Quinto Basso. Vorrà dire forse che tutti i lavoratori dei cantieri TAV saranno ospitati nel quartiere di Sesto Fiorentino già devastato dalla cantierizzazione TAV a cielo aperto in mezzo ai palazzi?

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