Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA Firenze, 16.10.’04
ALTA VELOCITÀ A FIRENZE: DENUNCE SERIE E PROPOSTE
CONCRETE DI IDRA A PALAZZO VECCHIO PRESSO LE COMMISSIONI URBANISTICA E
AMBIENTE.
L’associazione
di volontariato ecologista indipendente Idra ringrazia con una nota
Ornella De Zordo e la Sesta Commissione “Ambiente, vivibilità urbana e
mobilità” per la preziosa attenzione con cui sono state ascoltate giovedì 15
ottobre le numerose osservazioni
e proposte con cui Idra ha relazionato su progetti e
cantierizzazioni per l’Alta Velocità a Firenze. E aggiunge: “Provvederemo
già nei primissimi giorni della prossima settimana a consegnare agli Uffici
Vostri e della Terza Commissione i documenti attinenti le osservazioni e le
proposte avanzate”.
Questo il testo del comunicato emesso ieri dalla
Sesta Commissione Consiliare fiorentina.
ALTA
VELOCITÀ E CANTIERIZZAZIONE DI RIFREDI CASTELLO, AUDIZIONE IN COMMISSIONE
AMBIENTE DELL'ASSOCIAZIONE IDRA
Si è
svolta ieri pomeriggio presso la commissione consiliare ambiente e trasporti
l'audizione dell'associazione di volontariato Idra sul progetto dell'Alta
Velocità a Firenze.
«Durante
l'audizione - ha spiegato la consigliera Ornella De Zordo che presiedeva la
seduta - Idra ha illustrato alla commissione quelle che, secondo
l'associazione, si presentano come "scorrettezze gravi, inadempienze
preoccupanti e insufficienze plateali dell'amministrazione comunale nella
gestione della macchina informativa e organizzativa deputata a governare le
cantierizzazioni per l'Alta Velocità ferroviaria nel capoluogo toscano".
Questa associazione ha sottolineato varie questioni: l'assenza di un
cronoprogramma dei cantieri; i ritardi del progetto che non sarebbe concluso
nel 2010, come sostiene l'amministrazione, ma come minimo nel 2013; il
trasporto non su treni (come accordi formalizzati) ma su camion dei materiali
da costruzione e di quelli di scavo, che aggraverà in futuro il traffico e la
qualità dell'aria nella zona di Castello-Rifredi; l'assenza di coinvolgimento
informativo della popolazione; il mancato avvio dell'Osservatorio ambientale
del nodo di Firenze, approvato un anno fa all'unanimità dal consiglio comunale;
il mancato finanziamento dei progetti della azienda sanitaria locale e
dell'agenzia regionale per l'ambiente per il monitoraggio ambientale e
sanitario dei cantieri».
«In
particolare - ha sottolineato Ornella De Zordo - Idra ha chiesto che la
commissione si attivi affinché si svolgano "assemblee pubbliche informative,
adeguatamente pubblicizzate, nel corso delle quali si possa proporre
correttivi, mitigazioni, alternative", e un impegno concreto perché il
progetto dell'Alta Velocità sia oggetto di una discussione puntuale in
consiglio comunale. Idra ha anche proposto alla commissione "l'apertura di
un confronto sulle potenzialità del trasporto collettivo su rotaia nell'area
metropolitana, prima e a prescindere dall'attuazione del progettato
sottoattraversamento Alta Velocità", e ha ipotizzato "una conferenza
pubblica da organizzare insieme ai ferrovieri, alle associazioni, agli ordini
professionali e all'università».
«Dall'audizione
sono emersi elementi estremamente problematici e richieste precise - ha
concluso - la commissione si impegna ad approfondire le varie problematiche,
acquisendo gli atti necessari, e a impostare altre iniziative istituzionali sui
temi dell'audizione». (fn)
In
relazione al comunicato citato, precisa Idra nella nota di
ringraziamento alla Sesta Commissione, “dobbiamo segnalare un particolare
che risulta riportato in maniera inesatta, e che riteniamo doveroso chiarire a
beneficio dei lavori della Commissione e della correttezza informativa.
Ci viene attribuito nel resoconto un rilievo circa "il
mancato avvio dell'Osservatorio ambientale del nodo di Firenze, approvato un
anno fa all'unanimità dal consiglio comunale". Vi è stato evidentemente un
equivoco. L'Osservatorio ambientale Nodo di Firenze infatti è un organo
istituito con l'Accordo procedimentale sottoscritto il 3.3.'99, e di fatto implementato
con un decreto del Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio (non
del Consiglio comunale, dunque), che nella fattispecie reca la data del 23
novembre 2001. Nel corso dell'audizione abbiamo menzionato, sì, l'Osservatorio
Ambientale, ma perché citato in un atto approvato all'unanimità dal Consiglio
comunale il 20 ottobre 2003. Si tratta dell'ordine del giorno in cui si
invitavano il sindaco e il presidente del Consiglio comunale ad «istituire
un organismo consultivo di partecipazione e confronto tra portatori di
interessi diffusi e Comune di Firenze, che dovrà essere rappresentato sia dalla
giunta che dai consiglieri di maggioranza e opposizione, relativamente alle
questioni sul nodo fiorentino dell'Alta Velocità». Al riguardo, il presidente
della commissione ambiente e trasporti Alessandro Lo Presti, primo firmatario
della proposta, aveva spiegato che «l'osservatorio ambientale del
nodo di Firenze per l'Alta Velocità si configura come organo tecnico e non come
organo terzo di confronto con la cittadinanza. Questa proposta, invece, cerca
di colmare un vuoto individuando un organismo di partecipazione e confronto tra
portatori di interessi diffusi e Comune di Firenze».
L’associazione
ecologista fiorentina aggiunge: “Altra cosa è la valutazione delle attività
e della stessa composizione dell'Osservatorio ambientale in questione, che
sarebbe certo opportuno a nostro avviso sottoporre a vaglio critico. Le
attività dell'Osservatorio sono iniziate in realtà ancora più tardi rispetto
alla data di implementazione da parte del Ministero, e più tardi ancora
l'Osservatorio ha siglato la convenzione con l'ARPAT per le attività di
supporto tecnico. Inoltre, mentre l'Osservatorio ambientale della tratta AV
Bologna-Firenze ha prodotto momenti (ancorché rari) di confronto con i
cittadini e con le espressioni della società civile, nel caso
dell'Osservatorio di Firenze essi ci risultano a oggi assenti. D'altro
canto, non abbiamo mai fatto mistero delle nostre perplessità sulla
composizione dell'Osservatorio ambientale Nodo di Firenze, che - se non è
mutata - è presieduto dal Direttore della Direzione Urbanistica del Comune di
Firenze, arch. Gaetano Di Benedetto, già abbastanza impegnato - ci pare - con
le gravose competenze istituzionali derivanti da quel delicatissimo incarico.
Mentre a rappresentare la Regione Toscana nell'Osservatorio risulterebbe essere
lo stesso dirigente, l'arch. Moreno Mugelli, che ha rivestito all'epoca
della richiesta di pronuncia di compatibilità ambientale sul progetto di penetrazione
urbana AV di Firenze, stazione AV e interventi connessi l'incarico di
presidente del nucleo di Valutazione di Impatto Ambientale della Regione
Toscana, e che in quella veste ha emesso il parere sulla base del quale la
Giunta regionale ha poi deliberato in merito al Nodo di Firenze il 14.12.'98
(proponente l'assessore regionale all’Ambiente Claudio Del Lungo)”.
Nel corso delle due audizioni a Palazzo Vecchio, il 15 ottobre presso la Commissione Ambiente e il 14 ottobre presso la Commissione Urbanistica, Idra ha inoltre evidenziato, in termini propositivi e ai fini di una auspicata inversione di rotta nelle scelte amministrative:
· la sensazione di una profonda non-conoscenza dei termini concreti del progetto Alta Velocità non soltanto fra i cittadini ma anche fra gli amministratori, inclusi i più sensibili alla causa della salute e dell’ambiente;
· la presenza di un degrado preoccupante e crescente del rapporto di fiducia fra cittadini e istituzioni, frutto delle sofferenze oramai incancrenite, ignorate, ammutolite (esemplarmente negative, in questo senso, le esperienze di Via del Pignoncino e di Via Montebello);
· la perdita di orientamento fisico e psichico che producono in città le continue modifiche dei riferimenti spaziali e del paesaggio urbano per effetto dei provvedimenti di mobilità e delle cantierizzazioni presenti, sotto la guida di una politica amministrativa improntata, sembra, alle tecniche della “navigazione a vista”;
· il ritardo di oltre quattro anni e mezzo nelle scelte per le infrastrutture indispensabili alla città provocato dall’insana determinazione a presentare – nel marzo del ’99 – un progetto di stazione Alta Velocità (il cosiddetto progetto Zevi) che gli stessi tecnici del Comune avevano chiarito essere improponibile per i vincoli posti da tempo dal Ministero per i Beni culturali; solo nel dicembre del 2003 si è venuti a capo di un nuovo progetto (il cosiddetto progetto Foster) che è tuttavia privo delle garanzie derivanti da una procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, saltata a piè pari nonostante le sostanziose modifiche al manufattto, agli accessi, alla viabilità al sistema dei parcheggi;
· il timore che altri anni preziosi vengano perduti, e imponenti risorse pubbliche inutilmente immobilizzate, a fronte dell’urgenza di istituire un servizio ferroviario di superficie secondo un’ottica di tipo metropolitano, il solo in grado di fornire risposte in tempi rapidi, a costi contenuti e con impatti sostenibili alla congestione fisica, ecologica e sanitaria che deriva da un sistema di mobilità altamente irrazionale.