Associazione di volontariato Idra

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COMUNICATO STAMPA Firenze, 16.10.'01

 

DANNI AMBIENTALI CAUSATI DALL’ALTA VELOCITÀ FERROVIARIA:

IL PRESIDENTE DELLA TOSCANA CLAUDIO MARTINI

NON ESCLUDE LA RIAPERTURA DELLA CONFERENZA DI SERVIZI.

UN PRIMO SUCCESSO PER IDRA.

Accogliendo una proposta consegnata dall’associazione fiorentina di volontariato Idra ai sindaci dei comuni mugellani di Borgo San Lorenzo e di Scarperia la settimana scorsa, e ribadita nel corso dell’assemblea pubblica tenuta ieri sera a Scarperia alla sua presenza, il presidente della Giunta toscana Claudio Martini non ha escluso che la volontà della Regione di "modificare le procedure di avanzamento" del progetto Alta Velocità fra Firenze e Bologna, responsabile di tanti danni all’ambiente e al territorio, possa attuarsi attraverso la riapertura della Conferenza di servizi e della Valutazione di Impatto Ambientale, gravemente inadeguata oramai secondo tutte le testimonianze delle autorità pubbliche e degli stessi proponenti dell’opera.

Il portavoce di Idra ha definito quello della distruzione delle risorse idriche del Mugello il peggiore scenario ambientale possibile in un vastissimo habitat che la Regione stessa ha indicato all’Europa come bisognoso di particolarissima tutela, e che è stato invece abbandonato da cinque anni al bombardamento della cattiva esecuzione di un pessimo progetto. Idra ha sottolineato che l’acqua è un bene primario dell’umanità, un bene pubblico la cui qualità e disponibilità è stata al centro dei contenuti rivendicativi anche della recente marcia della pace di Assisi. Campeggiava, nella partecipatissima assemblea organizzata dall’Amministrazione comunale di Scarperia, uno striscione del Forum Sociale del Mugello con la scritta: "TAV: senza acqua si muore, assassino chi ce la toglie".

Molti degli intervenuti hanno manifestato una radicale contrarietà a continuare a sopportare i danni provocati dalla TAV. Scarso successo ha riscosso perciò l’orientamento espresso da Claudio Martini a operare perché "lo scavo finisca quanto prima", e a puntare invece sulla fase successiva del "ripristino ambientale". Non si è compreso come sia possibile ammettere che i danni provocati dal progetto dipendono dalla "inadeguatezza delle previsioni in fase di pronuncia di compatibilità ambientale" (lo ha ancora una volta ammesso ieri sera l’assessore regionale all’Ambiente Tommaso Franci), e al tempo stesso pretendere di procedere in fretta lungo le linee di un progetto che potrebbe meritare il vaglio di una nuova conferenza di servizi. Molti hanno domandato a Martini, inoltre, come si possa seriamente parlare di "ripristino" quando sotto gli occhi di tutti ci sono danni ambientali classificati come irreversibili. Chi pagherebbe alla fine il conto del "ripristino" - oltre che di quelli già accertati - anche dei danni a venire? Il presidente della Giunta non ha potuto che confermare quanto era lecito temere: che si tratti di un "fondo speciale" istituito tramite Finanziaria o che "a fare la sua parte" sia la Regione, toccherà ancora una volta al contribuente l’onere e la beffa di pagare il costo del danno, con risorse naturali nel frattempo irrimediabilmente degradate.

Idra da parte sua scriverà nelle prossime ore all’ARPAT, cui Martini ha annunciato ieri di aver dato mandato di consegnare entro venti giorni alla Regione la documentazione tecnica di supporto alla procedura di danno ambientale nei confronti dei realizzatori dell’opera (se ne parla da più di un anno senza risultati). Idra chiederà che l’ARPAT documenti in modo puntuale al committente tutte le circostanze associate alle attività istituzionali di controllo dell’Agenzia, comprese le condizioni di difficoltà in cui essa è stata costretta ad operare in questi anni. Apparirà anche per questa via evidente – ritiene Idra - l’irragionevolezza di qualsiasi soluzione che prescinda dalla riformulazione globale della Valutazione di Impatto, e dunque dalla riapertura della Conferenza di servizi. Qualsiasi "soluzione" al di sotto di questo standard, ha puntualizzato l’associazione, potrebbe apparire in tale frangente come un’intollerabile truffa.

  

info ( 055.233.76.65 e-mail idrafir@tin.it

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