Associazione di volontariato Idra
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COMUNICATO STAMPA
Firenze, 15.9.’05
L’ARCHITETTO GAETANO DI BENEDETTO,
RESPONSABILE DELLA DIREZIONE URBANISTICA, NON È PIÙ PRESIDENTE
DELL’OSSERVATORIO NAZIONALE AMBIENTALE SULL’ALTA VELOCITÀ DI FIRENZE: ACCOLTA LA
RICHIESTA DI IDRA AL SINDACO LEONARDO DOMENICI.
MA NESSUNO LO DEVE SAPERE...
Comune di Firenze, ennesima “operazione trasparenza” di Idra. L’associazione ecologista indipendente rivela quello
che appare un curioso segreto di palazzo:
la presidenza dell’Osservatorio Ambientale nazionale chiamato a controllare i
lavori decennali dell’Alta Velocità a Firenze non è più in mano al responsabile
della Direzione Urbanistica, l’arch. Gaetano Di Benedetto.
L’alto dirigente, in relazione al cosiddetto
“mostro della Fortezza”, la galleria-commerciale-scempio a ridosso delle mura
cinquecentesche del Sangallo denunciata dai cittadini, aveva dichiarato: “Abbiamo probabilmente sottovalutato questo
impatto e con la Soprintendenza stiamo valutando una serie di modifiche per
ridurre questo effetto”. Idra scrisse quindi il 23 aprile 2004 al
sindaco Leonardo Domenici invitandolo “a verificare l’opportunità di disporre in via cautelativa la sospensione
delle lavorazioni” e “a valutare
se sia opportuno mantenere l’arch. Di Benedetto nel ruolo anche di presidente
dell’Osservatorio Ambientale Nazionale sui progetti di Alta Velocità, che
interesseranno per i prossimi 9-10 anni la città di Firenze. Abbiamo sempre
ritenuto – lo abbiamo più volte ribadito pubblicamente – che una funzione così
delicata e impegnativa mal si concili con il ruolo di Direttore
dell’Urbanistica del Comune di Firenze, almeno altrettanto oneroso e complesso.
A maggior ragione oggi, dopo il segnale che proviene dalla vicenda del project
financing alla Fortezza, crediamo che la cautela da noi suggerita sia
particolarmente giustificata, e formalizziamo quindi con questa nostra lettera
la richiesta di riconsiderare
l’opportunità di mantenere concentrate nelle stesse mani le competenze della
Direzione Urbanistica e quelle della presidenza dell’Osservatorio Ambientale
Nazionale sui progetti Alta Velocità di Firenze”. Ma già dal 2002 Idra rilevava l’inopportunità di pluri-incarichi in materie così delicate.
Del cambio ai vertici del massimo organismo di controllo sui lavori dell’Alta
Velocità non ci risulta che l’Amministrazione comunale abbia inteso però informare
la città: nessun
comunicato di Palazzo Vecchio fa sapere quando si è verificata la sostituzione,
né se l’arch. Di Benedetto sia stato sollevato dal suo incarico o se abbia invece
scelto di dimettersi, né i motivi della decisione assunta.
“Vorremmo essere meglio informati sulla questione”, aveva chiesto all’assessore alla
Partecipazione democratica Cristina Bevilacqua il portavoce di Idra Girolamo Dell’Olio l’8 settembre scorso,
intervenendo al forum sul Piano Strutturale del Comune di Firenze. E’ evidente
infatti che, presentata col vestito
decisamente un po’ stretto di “invariante
di programma”, e dunque come un “a priori” intoccabile del Piano, l’Alta Velocità può solo preoccupare ancor
di più decine di migliaia di fiorentini, lavoratori, visitatori, dopo gli
impatti devastanti che ha già avuto in Mugello e considerando quelli che non è
insensato attendersi in un contesto urbano così denso e delicato come Firenze e
la sua area metropolitana. L’assessore Bevilacqua non è stata in grado di rispondere,
ma ha preso attenta nota della richiesta. La risposta era attesa martedì 13 settembre,
all’appuntamento successivo del forum: questa volta erano presenti oltretutto –
in aggiunta all’assessore alla Partecipazione democratica - anche il presidente della Commissione consiliare
Urbanistica del Comune di Firenze Alberto Formigli e lo stesso arch. Di Benedetto. Idra
è tornata a chiedere a gran voce le spiegazioni attese. In risposta, un imbarazzato silenzio:
nessuno dei tre esponenti dell’Amministrazione ha fornito la benché minima
traccia di informazione. Il mistero si
infittisce!
Previsto all’art. 5 dell’Accordo
procedimentale sottoscritto a Roma il 3.3.’99 dai Ministeri competenti, da FS,
TAV e Enti Locali, l’”Osservatorio Ambientale Nodo di Firenze” è istituito
presso il Ministero dell’Ambiente “per la
verifica del corretto adempimento degli obblighi” previsti dall’accordo
stesso, “per tutta la durata dei lavori e
sino al termine previsto per la fase di monitoraggio”, ed “esplica le proprie attività a Firenze”.
E’ costituito da sette membri designati rispettivamente dai ministri
dell’Ambiente e dei Trasporti, dalle FS, dalla TAV, dalla Regione Toscana, dalla
Provincia di Firenze e del Comune di Firenze. L’Osservatorio “è presieduto dal membro designato dal
Comune di Firenze”. Ciascun membro può “essere
sostituito con provvedimento del Ministro dell’Ambiente su indicazione del
soggetto che l’ha designato”.
Come sono andate in realtà le cose a Firenze?
Il primo cantiere TAV è stato aperto
al Romito il 15 gennaio 2001, per il raddoppio del sottopasso di Viale
Belfiore. Ma il ministro ha firmato il decreto di incarico per l’Osservatorio
solo il 23 novembre di quell’anno, dieci
mesi più tardi dunque. E quando a febbraio 2002 Idra ebbe il primo incontro con l’arch. Di Benedetto, suo
presidente, egli ammise che l’organismo aveva ancora
da muovere i primi passi concreti, e che persino la convenzione con ANPA e
ARPAT (il supporto tecnico e braccio operativo dell’Osservatorio, senza il
quale questo è poco più di una nuvoletta virtuale) doveva ancora essere
stipulato (si sarebbe dovuto attendere il luglio 2002, un anno e mezzo dopo l’avvio dei cantieri!).
Nella sua prima edizione l’Osservatorio
Ambientale nazionale per il Nodo di Firenze era così composto:
·
presidente:
arch. Gaetano Di Benedetto (designato dal Comune di Firenze);
·
componenti:
ing. Alessio Martinelli (designato dal Ministro dell’Ambiente), ing. Sergio
Dondolini (designato dal Ministro dei Trasporti), ing. Andrea Stanzani
(designato dalla FS SpA), ing. Cesare Ghisi (designato dalla TAV SpA), arch.
Moreno Mugelli (designato dalla Regione Toscana), dott. Luigi Ulivieri (designato
dalla Provincia di Firenze).
Il decreto ministeriale del 23.11.’01
precisa che “l’incarico affidato con il
presente provvedimento ha durata di due anni dalla data di comunicazione del
provvedimento medesimo”, che “a
ciascun componente dell’Osservatorio TAV S.p.A. corrisponderà, per tutta la
durata dell’incarico, un compenso lordo mensile onnicomprensivo pari a Lit.
2.800.000, pari a Euro 1.446,80” e che “al
Presidente è corrisposto un compenso lordo mensile onnicomprensivo pari a Lit.
3.080.000, pari a Euro 1.590,69”.