Associazione di volontariato Idra

iscritta al Registro Regionale del Volontariato della Toscana

per la promozione e la tutela del patrimonio ambientale e culturale

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Comitato contro i progetti Alta Velocità di Sesto Fiorentino

Paolo Casati, Giuliana Bianchi, Tel. 055.44.91.309

Firenze, 15.7.'99

AGLI ORGANI DI INFORMAZIONE

BAMBINI ATTIRA-CANTIERI, CITTADINI ASSEDIATI

MONUMENTI OCCULTATI E PARCHI VIRTUALI:

QUESTO LO SQUALLIDO SCENARIO SESTESE DELL'ALTA VELOCITA'

Nel corso di una "conferenza stampa itinerante" sui luoghi dei primi scempi e dei primi "errori" dell'Alta Velocità a Sesto Fiorentino, una delegazione di cittadini del Comitato sestese contro i progetti TAV e dell'Associazione di volontariato Idra ha accompagnato i giornalisti in visita all'area del cantiere di Quinto Basso. Qui sono iniziati i lavori con camion e caterpillar nel bel mezzo dei palazzi del popoloso quartiere, accanto alla Scuola materna Gobetti, i cui giovanissimi ospiti hanno dovuto subire la coabitazione coi primi mesi di cantierizzazione, e dovranno sopportare anche per i prossimi anni, nella nuova sede della Scuola elementare Lombardo Radice il via vai di camion di cantiere. La nuova pista, infatti, appena costruita, "insegue" i bambini, lambendo la nuova sede della materna Gobetti, che era fino ad oggi una piccola oasi di tranquillità.

La delegazione ha poi mostrato la tomba etrusca della Montagnola, che - con la tomba etrusca della Mula ((la più ampia tholos finora nota dell'architettura italica preromana) - rappresenta il primo monumento storico della città di Firenze, e forse della Toscana (VII secolo a.C.). Qui la galleria dell'Alta velocità passerà fra le due tombe a poche decine di metri, e ancora più vicino alla Montagnola correrà il cunicolo parallelo di prospezione geologica, trasformato poi in sede di progetto esecutivo in camionale di soccorso (giudicata peraltro insufficiente, per ampiezza e caratteristiche tecniche, dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco). A partire dal 3 maggio scorso, recita un cartello apposto all'esterno del monumento, la tomba della Montagnola non è più visitabile, ufficialmente per lavori di consolidamento. Ma la custode ha riferito che solo una volta, ad aprile, alcuni funzionari hanno portato dei paletti, e da allora non si è visto più nessuno. Tranne i turisti, che sono stati invitati a tornare sui propri passi. Ricordiamo che la Soprintendenza archeologica ha fornito il proprio consenso all'opera TAV ancor prima che fossero realizzati i sondaggi che ne attestassero la compatibilità. Cosa succederà se questa non sarà accertata?

Chiuso per ferie a luglio e agosto risulta invece il "Parco della Piana", abbondantemente annunciato con segnaletica verde a sud del tracciato ferroviario. Ma quando si arriva lì si scopre un campo spelacchiato, con pochi alberelli rinseccoliti, in una landa residuale fra i capannoni industriali, l'autostrada e la montagna dei rifiuti di Case Passerini. Un continuo via vai di automezzi pesanti della nettezza urbana annaffia di smog il "Parco", scandalosamente privo di qualsiasi attrattiva e significato, salvo forse quella di aiuola spartitraffico e di proscenio di mascheramento della "montagna del sudicio" di Case Passerini. Una foglia di fico ormai trasparente, questo "parco virtuale", incapace di coprire le vergogne dell'Amministrazione sestese. Figuriamoci cosa potrà essere il "ripristino ambientale" dopo 8 anni di cantieri a Quinto Basso! Le associazioni ambientaliste che hanno contribuito a dare lustro e immagine a questa ipocrita operazione di maquillage che si rivela essere il sedicente "Parco della piana" hanno ancora una volta manifestato la propria inclinazione allo scambio: il silenzio sullo scempio della TAV contro qualche piccola concessione di immagine.

 

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